Un giudice ha fissato per il 3 gennaio 2023 la prima udienza preliminare per quanto riguarda l’ormai chiacchieratissima causa tra Microsoft e la FTC, con l’ente antitrust degli Stati Uniti che vuole bloccare la gigantesca acquisizione da 69 miliardi di dollari di Activision Blizzard.
La Federal Trade Commission (FTC), che ricordiamo applica la legge antitrust, ha chiesto a un giudice di bloccare la transazione all’inizio di questo mese, sostenendo che la fusione consentirebbe ad Xbox di ottenere l’accesso esclusivo ai giochi prodotti da Activision Blizzard, mettendo da parte i possessori di console Nintendo e PlayStation di Sony.
Microsoft invece dal canto suo ha rigettato prontamente al mittente queste accuse della FTC, affermando che l’accordo andrebbe a vantaggio sia dei giocatori che delle società che operano all’interno del mondo dei videogiochi, avendo inoltre offerto alle dirette concorrenti un consenso legalmente vincolante per fornire i vari capitoli di Call of Duty sia a Sony che a Nintendo e Valve per un decennio.
Il colosso di Redmond ha quindi presentato l’argomentazione in un deposito volto a convincere un giudice della FTC a consentire l’operazione. Detto questo, tale causa rappresenta un segno dell’adozione da parte dell’amministrazione guidata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden di avere una sorta di pugno duro con le varie corporazioni, intente ad effettuare grandi acquisizioni a più riprese in tutto il mondo.
Ma gli esperti in materia di antitrust hanno affermato nelle scorse settimana che la FTC deve affrontare una dura battaglia per convincere un giudice a bloccare effettivamente l’accordo, a causa delle concessioni volontarie offerte da Microsoft stessa per fugare i timori circa il fatto che potrebbe dominare il mercato dei videogiochi ad acquisizione finita.