Nell’ultimo discusso Nintendo Direct dedicato alla rassegna losangelina la casa di Kyoto la palma per il più grande assente se la aggiudicano a pari merito ancora una volta, con poca sorpresa, Bayonetta 3 e Metroid Prime 4. Il nuovo titolo dei Retro Studios, ormai latitante da circa quattro anni dopo le vicissitudini del cambio di team di sviluppo, rimane ancora orfano di una data d’uscita e di qualsivoglia altra informazione a corredo. Nintendo non ha quindi ancora sciolto la riserva sulla quarta iterazione della saga in prima persona dedicata alla cacciatrice di taglie più famosa dei videogames, ma ha comunque deciso di non lasciare a bocca asciutta i fan di Samus Aran. Metroid Dread, pronto a segnare l’esordio del brand su Nintendo Switch, rappresenta il vero e proprio salvataggio in corner da parte di Nintendo di questo E3 2021, un nuovo e scintillante capitolo 2D di Metroid, il primo con una storia originale a 19 anni di distanza da Metroid Fusion. In questo speciale vi forniremo tutti i dettagli e le info utili in preparazione al prossimo 8 ottobre. La caccia è ufficialmente riaperta!
Metroid 4? No grazie, mi dia direttamente il 5.
L’annuncio di Metroid Dread da parte di Nintendo in diretta mondiale inizia con quella che potrebbe definirsi una trollata epocale. Dopo le consuete giustificazioni sull’ennesimo rinvio del reveal di Metroid Prime 4 da parte di Yoshiaki Koizumi, vicedirettore della divisione di sviluppo Nintendo, lo schermo della diretta si fa totalmente nero, se non per una scritta in bianco che recita “Metroid 5“. Un titolo del genere, soprattutto dopo la conferma che Metroid Prime 4 è ancora lontano dall’essere presentabile, è parsa a primo acchito più come un presa in giro. Svanita la schermata con il titolo, il trailer ci mostra alcune sequenze in CGI che vedono Samus Aran intenta a fuggire da un individuo robotico poco amichevole mentre indossa una nuova scintillante tuta. Soltanto quando le immagini in CGI lasciano lo spazio a quelle in-game l’inganno viene finalmente rivelato: Metroid 5, o meglio, Metroid Dread, è il quinto capitolo in 2D della saga di Metroid, il primo e vero sequel di Metroid Fusion uscito nel 2002 su GBA dopo la parentesi remake per 3DS nel 2017 con Metroid: Samus Return. Siete confusi? Beh, comprensibile. Sappiate che la serie Metroid Prime altri non è che una diramazione spinoff in prima persona dell’arco narrativo che intercorre fra il primo e il secondo Metroid originali. Diramazione poi che si è espansa a dismisura fino a diventare quasi più celebre della sua controparte a scorrimento laterale. Il filone dei Metroid in 2D però rimane il cuore pulsante della serie, che non vuol cedere il passo ai tempi ma si riconferma invece con il quinto capitolo canonico delle avventure di Samus Aran, le stesse che hanno dato il via di lì a poco alla moda dei cosiddetti “Metroidvania”.
Metroid Fusion e la Samus Aran fasulla
Per chi se lo fosse perso (e nel caso vi consiglio vivamente di recuperare il titolo uscito originariamente per GBA) Metroid Fusion è l’ultimo titolo all’interno della timeline di Metroid, titolo che scombinava di parecchio le carte in tavola per quanto riguardava la lore della saga. I principali antagonisti della serie, i Metroid per l’appunto, sono stati quasi del tutto scomparsi a seguito alle vicende narrate in Super Metroid (poi approfondite nello spinoff Metroid: Other M ad opera del Team Ninja) nel quale decisero a gran sorpresa di sacrificarsi per salvare Samus Aran, non più vista come una nemica ma bensì come un’alleata, messa ancora una volta alle strette dal temibile Mother Brain. La Federazione Galattica, giurisdizione unica per quanto riguarda il genere umano in tutta la galassia, decide però di inviare comunque la giovane cacciatrice di taglie ad indagare sul pianeta SR-388, il pianeta natale della razza dei Metroid, per accertarsi della loro effettiva estinzione. Durante il tragitto Samus viene attaccata dal Parassita X, un organismo in grado di danneggiare il sistema nervoso del soggetto ospitante e copiarne la struttura del DNA. Dopo l’ennesimo atterraggio disastroso, ridotta nuovamente in fin di vita dai danni causati dal parassita, Samus viene ancora una volta salvata da un Metroid, il cui genoma permette alla cacciatrice di taglie di sviluppare un vaccino in grado di debellare l’infezione.
Questo però non ha impedito al Parassita X di evolversi e generare così SA-X, una replica perfetta di Samus Aran, vera antagonista di Metroid Fusion, dotata delle stesse abilità fisiche ma di un potere amplificato. Gli individui SA-X, che nel frattempo si sono moltiplicati superando la decina, daranno il filo da torcere a Samus per tutta la durata del gioco, fino a che la giovane cacciatrice di taglie non scoprirà che la stessa Federazione stava conducendo esperimenti sul pianeta SR-388 per poter ricreare i Metroid in laboratorio ed utilizzarli come arma. Dopo aver innescato l’autodistruzione del pianeta/laboratorio, Samus tenta la fuga ma viene fermata proprio da uno di questi esperimenti, il Metroid Omega, un abominio creato in vitreo dotato di una forza spaventosa. Completata la propria fuga anche grazie all’aiuto del suo defunto superiore Adam Malkovich, la cui intelligenza è stata trasferita nel computer di bordo, Samus Aran si ritroverà quindi completamente da sola. Ricercata dalla Federazione che la vuole eliminare a causa dei segreti scoperti sul pianeta SR-388 e minacciata costantemente dai Pirati Spaziali, Samus non ha più alcun alleato. Metroid Dread ci racconterà quindi presumibilmente una Samus Aran ormai fusa con i Metroid e abbandonata a se stessa, la cui “paura” di cui fa riferimento il titolo si materializzerà sotto forma di una nuova nemesi che complicherà ulteriormente la vita della cacciatrice di taglie.
Chi caccia la cacciatrice?
Le origini di Metroid Dread risalgono addirittura al 2005. A quell’epoca Nintendo avviò gli sviluppi per un titolo 2D di Metroid destinato ad uscire su Nintendo DS, titolo che venne però ben presto cancellato a causa, da quanto trapelato, di limitazioni tecniche dell’hardware. Un riferimento al progetto “Dread” è presente anche in Metroid Prime 3: Corruption del 2007, dove interagendo con un elemento in game compare un testo che lo cita come uno studio incentrato sulla conversione dei Metroid in energia da utilizzare come arma, progetto però fallito miseramente, un chiaro riferimento al titolo mai nato sulla console a due schermi. Soltanto 16 anni dopo il progetto Dread sta per diventare realtà, forse anche grazie al successo di Metroid: Samus Returns su 3DS che ha convinto Nintendo a puntare nuovamente sulla formula classica del brand. Metroid Dread sembra ereditare infatti tutte le caratteristiche dei Metroid classici, introducendo però alcuni elementi inediti ed innovativi. Oltre ad abbandonare la pixel art e proporre una veste grafica decisamente più moderna anche se non eccellente da quanto si è evinto sinora, il gameplay di Metroid Dread introdurrà alcune meccaniche survival già viste in alcuni dei metroidvania moderni. Nella sequenza mostrata all’E3 vediamo Samus Aran fuggire da un robot a quattro zampe che, oltre ad avere una particolare ossessione per la cacciatrice di taglie, sembra anche essere impossibile o quantomeno difficile da abbattere. Non solo quindi fasi esplorative attraverso i labirinti verticali tipici della serie, ma anche vere e proprie sessioni di fuga durante le quali dovremo scappare oppure nasconderci dalla vista del nostro nemico.
Stando alle notizie trapelate sinora E.M.M.I., questo il nome dell’essere robotico antagonista del prossimo Metroid Dread, è una macchina programmata per l’estrazione di DNA impostata per la ricerca del genoma dei Metroid. La natura ibrida di Samus a seguito delle vicende narrate in Fusion ha fatto sì che la cacciatrice di taglie incarnasse il principale obbiettivo dell’essere robotico che non smetterà di tormentarla finché non avrà compiuto la propria missione. Sul resto dei dettagli riguardanti la trama di Metroid Dread Nintendo non si è ancora espressa. Il parassita X è ancora vivo? La Federazione ci sta dando ancora la caccia? Per questo bisognerà attendere il prossimo 8 ottobre. Al momento il gioco è ancora in sviluppo presso MercurySteam, studio spagnolo che già aveva collaborato in passato con Nintendo per Metroid: Samus Returns, oltre che aver realizzato alcuni titoli 3D della serie di Castlevania. La speranza è che Metroid Dread possa essere più che un semplice antipasto in attesa di Metroid Prime 4, le premesse fortunatamente sono più che incoraggianti.