Nel corso di uno showcase dedicato sono stati rivelati i primi, succosissimi dettagli di Metaphor: ReFantazio, il nuovo JRPG targato Atlus realizzato dallo stesso team della serie Persona. Non solo dettagli sul gameplay, ma anche la data d’uscita dell’attesissimo gioco di Studio Zero.
The King’s Trail, questo il nome del trailer mostrato nella mezzanotte, ci ha permesso di approfondire il titolo che vedrà la luce il prossimo 11 ottobre 2024 su PS5, Xbox Series X|S, PS4 e PC. Non l’ennesimo spinoff di Shin Megami Tensei, ma un nuovo filone che promette di ripetere il successo degli ultimi Persona. Scoprite con noi tutte le principali novità in questa anteprima di Metaphor: ReFantazio!
Il gioco del trono
L’incipt narrativo Metaphor: ReFantazio è piuttosto semplice, forse anche scontato, ma non per questo poco interessante. Il sovrano di Euchronia, una terra ispirata alla Gran bretagna dell’epoca medioevale, è stato assassinato. Le otto tribù che compongono il regno decidono quindi di evocare la cosiddetta “Stregoneria Reale” per dare il via all’elezione del successore.
Grazie a questa potente magia ogni abitante di Euchronia diventa partecipe di questa corsa al trono, e potrà quindi decidere di conseguire l’obbiettivo ottenendo il consenso degli altri con il proprio carisma ma anche con la propria forza. Il protagonista di quest’avventura, membro della tribù dei Clemar, partirà per un viaggio in compagnia della fata Gallica alla ricerca di una cura alla maledizione che ha colpito il proprio principe nonché candidato scelto al trono.
Il concept di Metaphor: ReFantazio si basa sul ribaltamento dei fronti fra realtà e fantasia: il nostro mondo e la nostra società visibili in alcuni artwork costituiscono quindi uno scenario di pura fantasia per gli abitanti Euchronia, che dovranno scontrarsi con terribili creature chiamate, non a caso, “Umani”, il cui stile si rifà al pittore surrealista fiammingo Hieronymus Bosch.
A tal proposito, l’avventura comincerà con il seguente quesito che verrà posto al giocatore: “La fantasia è limitata dai confini dell’immaginazione? Se sì, la definiresti una creazione senza alcun potere?”. Una domanda che, presumibilmente, troverà risposta soltanto nelle fasi finali del gioco e che preannuncia risolvi decisamente interessanti per la trama di Metaphor: ReFantazio.
Un Persona ben oliato
Che la base di Metaphor: ReFantazio fosse la serie di Persona era cosa chiara a tutti, ma quel che è emerso dal lungo trailer di ieri è che la nuova fatica di Atlus non si limiterà a riciclare la stessa, identica formula. Partiamo però dai graditi ritorni: anche in Metaphor: ReFantazio il tempo sarà scandito dal passare dei giorni, i quali trascorreranno ogniqualvolta decideremo d’intraprendere un viaggio o una spedizione.
Il tempo quindi non sarà illimitato, ma andranno pianificate al meglio le attività a nostra disposizione. Assieme al vostro party vi sposterete grazie al Gauntlet Runner, un mezzo meccanico in stile steampunk che fungerà inoltre da hub ove dialogare con i propri compagni e mettere appunto le prossime strategie. Tornano anche i Social Bound i quali, come vedremo nelle prossime righe, avranno risvolti più che sostanziali sul gameplay di Metaphor: ReFantazio.
La vera rivoluzione della nuova IP di Atlus è invece rappresentata dal suo innovativo combat system. Tornano gli scontri a turni, ma non saranno più obbligatori in quanto alcuni nemici potranno essere affrontati in comodità direttamente dall’overworld. Sfruttando invece il comando Squad l’azione invece passerà automaticamente ai classici incontri a turni, che però terranno conto e verranno quindi influenzati dalle azioni compiute in real time.
Scordatevi anche le Personae: in Metaphor: ReFantazio faremo la conoscenza degli Archetipi. Questi altri non sono che “costumi” preconfezionati dotati di proprie caratteristiche, abilità e skill che i membri del party potranno indossare in modo da cambiare a proprio piacimento il proprio ruolo e, quindi, lo stile in battaglia.
Ad esempio, il nostro protagonista potrà trasformarsi nell’Archetipo del Seeker o del Mage (una vera propria trasformazione in creature simil-androidi) per mutare il proprio stile di combattimento da diretto e indiretto. Niente più personaggi secondari bloccati in uno specifico ruolo, ma piuttosto un cast di comprimari a cui assegnare liberamente il proprio compito. Maggiori saranno i legami con i personaggi secondari maggiori saranno gli Archetipi a disposizione del nostro party.
Il tratto distintivo di Atlus
Stando alle parole di Katsura Hashino, director di questo gioco nonché di Persona 3 e 5, Metaphor: ReFantazio sarà in grado di accontentare sia i fan di Atlus, sia quelli dei JRPG in generale. Del resto è impossibile non notare lo stile visivo divenuto marchio di fabbrica della compagnia giapponese, un selling point da non sottovalutare per un genere comunque ancora considerabile di nicchia.
Il character design trova qui nuova linfa grazie alle ambientazioni e alle creature in stile fantasy medioevale, una novità in casa Atlus che ha consentito al team di sviluppo di esplorare nuovi orizzonti sia in termini narrativi che di gameplay, visto che per una volta non dovremo cimentarci in un life-sim ispirato all’epoca moderna.
Passi avanti sembrano essere stati fatti inoltre sulla componente esplorativa e, più in generale, sul level design dei dungeon. Atlus promette una gran varietà di grotte da esplorare, principali e non, per garantire un buon quantitativo di ore di gioco senza però tediare il giocatore con decine e decine di dungeon ripetitivi.
Il menù offerto da Atlus con Metaphor: ReFantazio è sicuramente sostanzioso e la speranza di poter assistere alla nascita di una nuova, brillante IP in grado di sfornare diversi capitoli è senz’altro legittima. Nonostante Persona 6 non sia stato accantonato, Metaphor: ReFantazio si candida per essere un ottimo modo per ingannare l’attesa. L’11 ottobre 2024 è davvero dietro l’angolo.