La straordinaria saga creata da Hideo Kojima torna in una nuova collection, contenente i primissimi episodi per NES, oltre che la prima, indimenticabile trilogia uscita a cavallo fra PlayStation e PlayStation 2, con tanto di chicche e contenuti bonus. In attesa di Metal Gear Solid Delta, il rifacimento totale del terzo capitolo che vedrà la luce il prossimo anno, Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1 ci riporta ancora una volta a riscoprire le origini della celebre saga stealth con protagonista Solid Snake, per la prima volta anche su Nintendo Switch.
Tre capitoli indimenticabili che ancora oggi sembrano poter fare scuola, ma con anche evidenti segni del tempo non sempre trascurabili. Riuscirà la saga di Metal Gear Solid ad affascinarci ancora oggi nonostante gli anni sul groppone? Non c’è tempo da perdere, preparate una scatola di cartone sufficientemente grossa e scoprite con noi la nuova collezione dedicata a Solid Snake in questa recensione di Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1!
Tanta storia, tante collection
Non è di certo la prima volta che i capitoli originari della saga di Metal Gear Solid vengono raccolti e riproposti all’interno di una collection. La HD Remastered in primis, uscita nel 2011 per PlayStation 3 e Xbox 360, raccolse secondo e terzo capitolo, più lo spinoff Peace Walker, in un unico disco in versione completamente rimasterizzata in HD. La successiva Metal Gear Solid: The Legacy Collection, uscita in occasione del 25° anniversario della serie, aggiunse invece gli episodi per NES, Metal Gear Solid: Special Missions oltre che Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots.
Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1 è, come suggerisce il titolo, il primo di una coppia di collection che andrà a ripercorrere l’intera storia di Solid Snake, in attesa del remake di Snake Eater e di eventuali sviluppi futuri di un franchise ormai orfano del suo creatore, Hideo Kojima. I giochi contenuti in questa Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1 sono: Metal Gear, Snake’s Revenge, Metal Gear 2: Solid Snake, Metal Gear Solid, Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty e infine Metal Gear Solid 3: Snake Eater.
Il tutto arricchito da artbook digitali, colonne sonore, versioni alternative degli stessi giochi, lingue selezionabili, nonché alcune graphic novel che aggiungono dettagli interessanti alla lore dei vari capitoli. La sensazione è che Konami pubblicheà i diversi capitoli anche singolarmente, come dimostrato dai launcher separati che si aggiungeranno alla home della vostra console dopo l’installazione, forse non proprio la soluzione più comoda e visivamente ordinata per chi invece ha acquistato l’intera collection.
Rimasterizzare, senza cambiare nulla
Partiamo dal principio. Le primissime avventure di Solid Snake ad 8-bit sono state naturalmente riportate nelle loro vesti originali anche in questa collection, compreso il controverso Metal Gear: Snake’s Revenge, sequel del primissimo Metal Gear pensato da Konami appositamente per l’occidente e sviluppato senza il coinvolgimento di Hideo Kojima. Se quindi non ci sono sorprese per quanto riguarda i Metal Gear epoca ante-PlayStation, qualcosa invece poteva essere sicuramente fatto per l’intramontabile Metal Gear Solid, fra i masterpiece della console di casa Sony che segnò il passaggio della serie da 2D a 3D.
Metal Gear Solid si mostra quindi esattamente come su PlayStation 1, se non per una antiestetica cornice ai lati, atta a sopperire alle limitazioni del vecchio formato in 4:3. Nonostante l’upscaling a 720p, la grafica rudimentale e soprattutto i controlli, già macchinosi per l’epoca, non rendono giustizia a un capolavoro di scrittura e level design, che invece avrebbe avuto bisogno di una bella svecchiata.
Sia chiaro, includere Metal Gear Solid: Twin Snakes, il remake di Silicon Knight uscito su GameCube nel 2004, al posto dell’originale avrebbe decisamente peggiorato la situazione, vista la ambiguità di alcuni suoi contenuti letteralmente stravolti rispetto all’originale, ma restiamo convinti che il dovuto restauro avrebbe potuto migliorare decisamente l’esperienza offerta. Fortunatamente alcuni contenuti aggiuntivi, come Special Missions e VR Missions, vanno quantomeno a fornire un quadro completo sulle avventure di Solid Snake a Shadow Moses.
La seconda (incerta) vita di Snake
L’appassionante epopea del soldato più famoso del panorama videoludico nel deposito segreto di armi virtuali è a ogni caso ancora oggi emozionante come nel 1998. Una storia che ha proiettato il suo creatore Hideo Kojima nello star system dell’industria del videogame, grazie al suo amore per i film di spionaggio degli anni ’80 ma anche grazie al suo spiccato senso dell’umorismo, come testimoniano gli irriverenti dialoghi sopra le righe (così come il riconfermatissimo doppiaggio trash italiano) che, ancora oggi, sortiscono l’effetto di una volta.
Più liete invece le note che riguardano Metal Gear Solid 2 e 3 anche se, persino in questi casi, qualche dubbio permane. Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty e Metal Gear Solid 3: Snake Eater sono infatti presenti nelle loro versione rimasterizzate in HD, comparse per la prima volta nella HD Collection per PS3 ed Xbox 360. Bluepoint Games svolse un ottimo lavoro per portare entrambi i titoli usciti originariamente su PlayStation 2 a 1080p e 60 frame al secondo, ancora oggi a distanza di una decina d’anni assolutamente godibili in tutto e per tutto.
I due sopraccitati titoli rivoluzionarono il gameplay rendendolo di fatto più dinamico e meno macchinoso grazie ad alcuni accorgimenti quali l’introduzione della possibilità di mirare e sparare in prima persona, un inventario decisamente più comodo e funzionale rispetto a quanto visto nel primo capitolo. Più in generale, notiamo una maggiore fluidità nei movimenti di Snake, fin troppo farraginosi ed approssimativi nelle versioni originali. Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty introdusse persino il doppio protagonista, fattore che ampliò la rigiocabilità stessa del titolo.
Tirando le somme (e le orecchie) a Konami…
Metal Gear Solid 3: Snake Eater dal canto suo esplorò invece il tenebroso passato della FOXHOUND, dando il via a una seconda timeline prequel ambientata negli anni ’60 altrettanto coinvolgente e memorabile. La storia di Naked Snake/Big Boss infatti proseguì fino all’ultimo, apprezzatissimo episodio originale di Metal Gear rilasciato fin’ora, lo stesso che sancì il divorzio fra Kojima e Konami: Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.
Se però il secondo Metal Gear Solid gode qui della sua versione “definitiva” definita “Substance”, la stessa sorte non è toccata invece al terzo capitolo. Sfortunatamente infatti, la versione “Subsistence” di Metal Gear Solid 3, superiore per contenuti e miglioramenti tecnici, non è stata presa in considerazione per questa collection.
Insomma, dopo l’ampiamente criticato Metal Gear Survive, la discutibile gestione del brand di Metal Gear Solid da parte di Konami si riconferma anche in questo 2023, con un’operazione tanto nostalgica quanto colma di interrogativi, dubbi e qualche rammarico. La volontà di rilanciare il brand in attesa di Metal Gear Solid Delta, la cui data d’uscita potrebbe esssere rivelata a breve, è chiara, ma il compito svolto dalla società giapponese è piuttosto superficiale visto comunque l’ennesimo esborso a cui i fan dovranno ricorrere per aggiungere anche questa nuova reincarnazione della saga di Solid Snake alla propria collezione.
Un eventuale collection Vol.2, che si presuppone includerà quarto e quinto capitolo del franchise, andrà a chiudere il cerchio nella speranza di una nuova alba per la serie, nonostante i timori per il suo proseguimento siano più che giustificati. Konami sta sondando il terreno per due dei suoi brand più iconici, come Silent Hill e Metal Gear Solid, nel tentativo di replicare quanto fatto da Capcom con Resident Evil, capace di sopravvivere e reinventarsi anche in assenza del suo creatore.
La recensione in breve
Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1 è l'ennesima collezione dedicata a Solid Snake, che va a coprire il primo arco narrativo della saga fino a Metal Gear Solid 3: Snake Eater, in attesa di un Vol.2 che completerà presumibilmente l'opera con anche quarto e quinto capitolo. Se il fascino dei giochi nati su PlayStation è tutt'oggi indiscutibile, il peso degli anni sulle loro spalle inizia a farsi sentire. Da un lato i possessori di Nintendo Switch potranno finalmente mettere mano su di una delle saghe più belle della storia dei videogame, dall'altro questa nuova Collection non sembra poter avere tanto appeal su chi questa serie la ha già amata e spolpata a dovere.
-
Voto Game-Experience