Svelato durante il recente State of Play Metal Eden ha sorpreso un po’ tutti, in primis noi quando, grazie a Plaion, abbiamo potuto mettere la mani su questo sorprendente FPS Sci-fi. Reikon Games non è un nome che porta alla mente opere memorabili, all’attivo hanno infatti un solo videogioco, pubblicato da Devolver Digital nel 2017. Ruiner, questo il gioco in questione, era un action shooter con visuale isometrica che presentava una forte ispirazione artistica ma che, a conti fatti, nonostante un’ottima accoglienza, si limitò a galleggiare nel marasma di giochi indie di quel periodo.
Metal Eden, arriva con ben altre aspettative e potenzialità. Non solo il genere di gioco è diverso, non solo il budget è sostanzialmente incrementato ma Deep Silver, publisher di questa nuova IP, è sicuramente specchio di una volontà diversa nel posizionarsi sul mercato. Ma cos’è Metal Eden? E perché a nostro avviso è uno dei titoli da tenere maggiormente sott’occhio in questa prima parte del 2025? Ne parliamo nel nostro provato di Metal Eden.
Fuoco e pallottole
C’era una volta un genere, quello degli FPS arena, che spopolava in ambito shooter. Che si trattasse di una esperienza multiplayer come Unreal Tournament, o un titolo single player come DOOM 3 del 2004, poco importava, perché il divertimento era assicurato. Negli anni però, la deriva multigiocatore del genere ha fatto sì che il nome di FPS arena (o Arena shooter) venisse declinato solo per quei titoli che nel competitivo trovavano linfa vitale. L’evoluzione ultima si è poi vista con il Doom del 2016, anche se la componente Open Map ha reso di difficile attribuzione al titolo la suddetta etichetta.
Resta però il fatto che il genere esiste e molti fan hanno richiesto a gran voce negli anni un ritorno prepotente di capisaldi del genere. Basti pensare al recente successo dei porting di Quake sul gamepass. Ma allora perché la formula dei recenti Doom non è stata declinata in altre varianti? Difficile rispondere a questa domanda, probabilmente la risposta che più si avvicina alla verità è che un setting affascinante non è così difficile da proporre tanto quanto un gunplay solido e frenetico, in grado di offrire al giocatore varietà senza ripetitività.
Ed è appunto in virtù di queste caratteristiche che Metal Eden potrebbe diventare un unicum in questi anni. L’expertise di Reikon games nel proporre un gameplay solido a livello di shooter si era già vista con Ruiner, ma ora, mouse alla mano, abbiamo avuto la conferma che il talento è sicuramente presente in questo “giovane” studio di sviluppo.
Frenesia allo stato puro
Partendo dalle basi: il gunplay e il gameplay sono rilevanti. Ci troviamo davanti a una versione sci-fi distopica di Doom. Le bocche di fuoco sono varie: dagli shotgun agli uzi, dalle LMG a fucili d’assalto a colpo singolo, chi più ne ha più ne metta, ma soprattutto ci sono vulnerabilità e resistenze dei nemici da tenere conto e diversi tipi di munizioni che riforniscono diversi tipi di armi.
La gestione economica delle munizioni ha dunque lo stesso peso della gestione degli spazi. Metal Eden presenta un doppio salto, una corsa sui muri e una velocità di mira (quasi sempre si spara senza mirare) e di movimento che ricorda quasi quella di Ghostrunner. I nemici non vi aspetteranno, correranno, salteranno verso di voi e possibilmente cercheranno di non lasciarvi spazio di ragionamento. Proprio qui dunque, nelle arene di combattimento, la fedeltà al genere di appartenenza emerge poderosa. Metal Eden è potente, veloce, sporco, duro e senza pietà. Un errore può fare la differenza tra la sopravvivenza e il game over e la comprensione di meccaniche avanzate come il sovraccarico del corpo a corpo o la gestione delle instant kill si intrecciano perfettamente con il flusso frenetico di gioco.
Una piacevole sorpresa dunque che ci ha tenuto incollati agli schermi diverse ore cercando di perfezionare le nostre abilità. Anche i momenti di scarico, tra una arena e l’altra funzionano. L’esplorazione delle ambientazioni è coerente ed efficace e anche la stessa varietà di strutture nelle arena ci ha convinto.
Ispirazione artistica
La componente artistica è un altro elemento molto importante. il Know how di Reikon Games con il genere sci-fi si fa notare. Metal Eden ricorda molto le opere distopiche futuristiche di fine anni ’90, unite alla corrente odierna che vede automi ed exosuite farle da padroni. Il livello tecnico a supporto del design artistico è incredibilmente di valore. L’incremento di budget di lavoro si vede e questo ha anche svelato una capacità di lavoro notevole del team di sviluppo. Inutile dire che l’Unreal Engine si sposa alla perfezione con le idee meccaniche, urban e di giochi di luce proposte dalla direzione artistica di Reikon Games.
Qual è un altro elemento fondamentale di un arena shooter che si rispetti? Bravi, abbiamo sentito in lontananza l’eco della vostra risposta: la musica. Metal Eden, come da tradizione di genere, propone un comparto sonoro di livello, ma sopratutto una colonna sonora incalzante che non lascia tregua. La musica synthwave, con le forti note di chitarra elettrica che che accompagnano un utilizzo massivo di sintetizzatore propongono una musica a metà tra la classica colonna sonora anni’80 retrofuturista e la più recente vaporwave.
Aspettative altissime
Il nostro hands on ci ha dunque fornito un titolo davvero ispirato. Quella che rimane impressa è la consapevolezza con cui il team di sviluppo ha saputo mettere insieme gli elementi cardine di un genere totalmente diverso dal loro precedente lavoro, con una serie di idee vincenti dal punto di vista artistico. Metal Eden non inventa un genere, non stravolge le fondamenta, ma adatta una formula vincente alle esigenze di un pubblico nostalgico che aveva bisogno di veder rivitalizzato un sotto genere spesso trascurato. Non sottovalutate l’opera di Reikon Games che ci ricorda come ogni tanto basti poco per fare bene in un mercato ormai saturo di rivoluzioni e stravolgimenti.
I dubbi restano, ovviamente sulla durata dell’opera, sull’effettivo impatto narrativo dell’incedere dell’avventura e anche sulla capacità di fornire al giocatore nuove bocche da fuoco e sorprese spalmate lungo tutto il periodo dell’opera. Ma questi, sono tutti elementi che lasceremo alla fase di recensione, quando il titolo debutterà il prossimo 6 maggio 2025.