Nintendo celebra i 23 anni della saga di Mario Party con un best of che ripercorre gli esordi della serie su Nintendo 64 e GameCube. Mario Party Superstars è una raccolta di alcuni dei migliori tabelloni e minigame dei primi 4 capitoli da vivere, come sempre, in buona compagnia. Un gioco dal sapore di reboot visto che, pur con una veste grafica decisamente più moderna, mantiene lo stesso spirito dell’originale. Un ritorno alle origini sia in termini di contenuti sia di gameplay, visto che in Mario Party Superstars i minigiochi non saranno più giocabili attraverso i controlli di movimento come visto in Super Mario Party, bensì con quelli tradizionali. Sarà bastato l’effetto nostalgia a farci riassaporare le emozioni dei primi 4 Mario Party anche su Nintendo Swtich?
Let’s party again!
Nata da un’idea di Hudson Soft, la serie di Mario Party è divenuta una delle più costanti e redditizie all’interno del panorama videoludico targato Nintendo. Grazie alla sua predisposizione al multiplayer e alla partecipazione degli iconici protagonisti di Super Mario, Mario Party rappresenta da oltre vent’anni l’equivalente videoludico del Gioco dell’Oca o del Monopoli da giocare con amici e familiari. La ricetta è semplice: regole facili da apprendere e tantissimi minigiochi per tutta la famiglia. Una formula che per anni ha caratterizzato la serie, divenuta nel giro di pochi anni un vero e proprio fenomeno commerciale, l’ennesima freccia nell’arco dei bestseller a firma Nintendo. Passata di recente sotto l’egida di NDcube, nient’altro che una succursale di Nintendo con ex dipendenti di Hudson Soft, la serie non ha mai saltato alcun appuntamento con ogni nuova ammiraglia di Nintendo, Switch inclusa. L’ultima iterazione risale per l’appunto a tre anni fa, quando Super Mario Party ha fatto il suo esordio nella softeca di Switch, titolo fortemente incentrato sull’utilizzo del giroscopio dei Joy-con e primo ad aver introdotto il multiplayer online nella serie. Il testimone passa dunque a Mario Party Superstar, il secondo capitolo della serie pubblicato sulla console ibrida Nintendo che ancora una volta omette la classica numerazione dal titolo, ma per un motivo ben preciso.
Prima di entrare nello specifico di Mario Party Superstars è bene riepilogare le meccaniche che accomunano tutti i capitoli della serie usciti dal 1998 ad oggi. In Mario Party i giocatori si muovono sulle caselle di un tabellone in perfetto stile gioco dell’oca grazie avanzando in base al numero ottenuto sul dado, come da tradizione dei board game. Scopo del gioco è quello di collezionare più stelle rispetto agli avversari, oggetti che potranno essere scambiati per una determinata somma di monete in alcune aree specifiche del tabellone. Vero fulcro del gameplay di Mario party sono però le centinaia di minigiochi che lo compongono e che metteranno di fronte i vari giocatori ad ogni fine turno per contendersi qualche moneta. I minigiochi di Mario Party racchiudono i più disparati generi, dal platform all’action fino al racing game, tutti concentrati in pochi minuti di gameplay, al termine dei quali il vincitore si sarà aggiudicato la somma di monete più consistente. A seconda del tipo del minigioco i giocatori si affronteranno a viso aperto in rocamboleschi “tutti contro tutti”, divisi a squadre oppure nella configurazione “uno contro tutti”, mescolando di fatto in continuazione le alleanze e le rivalità createsi sul tabellone di gioco.
Mario Party vanilla
Tornando a focalizzarci sul protagonista di questa recensione, Mario Party Superstars anziché seguire la strada d’innovazione intrapresa dal suo predecessore compie un’enorme inversione a U riscoprendo invece le origini della serie, tra minigame classici e un gameplay che abbandona i controlli di movimento per riabbracciare quelli tradizionali. In Mario Party Superstars potrete affrontare alcuni fra i migliori minigiochi provenienti da Mario Party 1, 2, 3 e 4, tutti nella loro conformazione classica, seppur con una veste grafica decisamente più al passo coi tempi. Impugnato il vostro Joy-con o perché no, il vostro Controller Pro (e qui sta la buona notizia), v’immergerete in uno dei 5 tabelloni presenti in questa raccolta. L’Isola Yoshi, tratta dal primissimo Mario Party, è un tabellone ambientato su di un’isola tropicale nel quale il Pesce Gnam comparirà quando nessuno se l’aspetta per scambiare di posto Toadette, la protettrice della Stella, e il malefico Bowser. La Stazione Spaziale, direttamente da Mario Party 2, è invece tabellone in stile sci-fi dove una serie di strade si snodano dal centro nel quale è presente un conto alla rovescia. Terminato quest’ultimo un Bowser cannone vi sparerà contro un razzo facendovi perdere monete e/o stelle. Torta di compleanno di Peach, tratto da MP1, è un coloratissimo tabellone fatto di zucchero e dolciumi. Chiudono l’elenco Bosco boscoso, da MP3 e il tenebroso Terra del terrore, da MP2, con tanto di alternanza giorno/notte che renderà ancora più imprevedibili le partite con i vostri amici.
Nonostante la struttura dei tabelloni sia rimasta pressoché invariata, grafica e sonoro sono stati naturalmente riadattati in toto. Oltre alle classiche impostazioni di partita, come il numero di turni e la selta del pacchetto di minigiochi o del livello della CPU, Mario Party Superstars introduce anche alcune nuove personalizzazioni richieste a gran voce dai fan, come la possibilità di disabilitare le stelle bonus assegnate a fine partita, oppure regolare la velocità delle animazioni sul tabellone di gioco o del testo.
Megaminimondo
I tantissimi minigiochi presenti in Mario Party sono i veri protagonisti della serie e, ovviamente, Mario Party Superstars non fa eccezione. Ce ne sono davvero per tutti i gusti, divisi per tipologia e per schieramento di giocatori, dai classici minigame tutti contro tutti, passando per quelli a squadre fino alla categoria “Uno contro tutti”. Le situazioni sono fra le più disparate, dalla caccia alle monete, fino a quelli più platform nei quali bisognerà raggiungere determinate distanze oppure evitare di precipitare nel vuoto. Alcuni richiederanno una buona dose di riflessi, come accendere la torcia quando il Categnaccio sarà il più vicino possibile senza però venire travolti, altri invece sono delle versione ridotte degli sport game a tema Mario, come il minigame del golf, del calcio o ancora del beach volley. Minigiochi che, oltre ad essere presenti nella Modalità Party, saranno anche disponibili in qualsiasi momento nel Monte Minigiochi, un’ottimo espediente per goderseli senza dover attendere i turni delle partite classiche.
Grazie alla natura “scomponibile” di Switch giocare in compagnia a Mario Party Superstars è ancora più semplice, visto che basta un Joy-con per partecipante e sarete pronti a gettarvi nella mischia. Per chi faticasse invece a trovare volontari per una partita in multigiocatore, la modalità online vi permetterà comunque di sfidare giocatori in tutto il mondo così da non dover perforza ricorrere alla CPU. CPU sempre e comunque disponibile per i giocatori meno avvezzi alla compagnia, metodologia però sconsigliata per chi volesse provare la verà ebbrezza dell’esperienza di Mario Party. Rimane un po’ di amaro in bocca per quanto riguara i contenuti. Come già anticipato in apertura, Mario Party Superstars sembra quasi più un reboot della serie che non un vero e proprio “best of” a là Super Smash Bros. Ultimate o Mario Kart 8 Deluxe. I personaggi a disposizione sono unicamente quelli visti negli episodi per Nintendo 64, un passo indietro rispetto al popolatissimo cast di Super Mario Party visto qualche anno fa. Anche il numero di tabelloni è piuttosto risicato e ci saremmo sicuramente aspettati qualche modalità o sezione in più per un’esperienza più completa e gratificante.
La recensione in breve
Mario Party Superstars è un tuffo nel passato della serie, un mix fra classico e nuovo che dona nuovo splendore ad alcuni indimenticabili tabelloni e minigame visti nell'epoca Nintendo 64. Grazie alle peculiarità di Nintendo Switch è ancora più semplice condividere il gioco con la propria famiglia e i propri amici, sia offline che online. Diverso invece il discorso se si gioca in solitaria anche perché, tolti i 5 tabelloni presenti e la modlaità minigiochi, c'è veramente poco altro da fare.