Lost Soul Aside, atteso per oltre un decennio e accolto infine con recensioni miste e un picco giocatori piuttosto basso, ha sollevato un acceso dibattito sul rapporto tra budget, ambizione e risultato finale. Secondo fonti interne, il titolo è costato soltanto circa 8 milioni di dollari, una cifra che rappresenta il 20% del budget di Black Myth: Wukong (circa 40 milioni) e circa la metà di Stellar Blade.
Tech4Gamers segnala che il progetto nacque come creazione solitaria di un singolo sviluppatore, per poi essere acquisito da Sony che ne ha seguito l’evoluzione fino alla release. Il team di sviluppo, formato da circa 40 persone, ha cercato di tradurre la visione originale in un titolo action-RPG dalle ambizioni vicine a quelle delle grandi produzioni giapponesi, come Final Fantasy e Devil May Cry.
Tuttavia, i paragoni con questi franchise non reggono sul piano delle risorse: laddove Square Enix e Capcom impiegano centinaia di sviluppatori e budget decine di volte superiori, Lost Soul Aside si è dovuto muovere con mezzi molto più limitati. Il risultato è un titolo con un comparto di combattimento apprezzato e boss fight spettacolari, in grado di offrire momenti che ricordano la produzione AAA. D’altra parte, il budget ridotto emerge in aspetti più deboli, come il doppiaggio e alcune scelte tecniche, fattori che hanno pesato nella ricezione critica e commerciale, con alcuni momenti talmente brutti da risultare comici e surreali.
Un altro nodo discusso riguarda il prezzo: molti giocatori ritengono che un posizionamento intorno ai 40-50 dollari sarebbe stato più adeguato rispetto al prezzo pieno, considerato eccessivo rispetto al valore percepito. Resta il fatto che, pur con limiti evidenti, il gioco rappresenta un traguardo notevole per un team così ristretto e con risorse contenute, e può servire come caso di studio sul difficile equilibrio tra costi di sviluppo e aspettative del pubblico.