In quel dell’università di Plymouth e Wolverhampton si è tenuto un recente studio dal quale sono emersi chiaramente i punti in comune tra il fenomeno videoludico delle loot box e il gioco d’azzardo, giungendo alla conclusione che le loot box sono “strutturalmente e psicologicamente simili al gioco d’azzardo”.
La dichiarazione che comunica questi risultati recita: “Questo nostro report dimostra come la relazione tra il coinvolgimento delle loot box e il gioco d’azzardo problematico sono state verificate solidamente in una dozzina di studi. Questi giungono da varie nazionalità e coorti e adesso includono campioni preregistrati e rappresentativi a livello nazionale”
Nella continuazione del report si specifica come chi acquista delle loot box, inclusi i bambini, lo fa prevalentemente a causa della “paura di perdere oggetti speciali o di cosmesi. In aggiunta, i giocatori sono spesso incoraggiati all’acquisto mediante una serie di ben note tecniche psicologiche, come il regalare delle loot box gratuitamente che però, per poterle aprire, si devono pagare, le offerte speciali a tempo limitato o oggetti a offuscamento dei costi (mediante per esempio le monete di gioco)”.
Si è dunque decretato, a seguito della pubblicazione del report, che le loot box nei videogiochi andrebbero classificate come gioco d’azzardo vero e proprio, mentre i rapporti di entrambe le sopracitate università dichiarano che questa classificazione dovrebbe essere compiuta immediatamente, onde evitare che si aggiungano ulteriori danni a quelli già fatti.
Indubbiamente è doveroso tenere i bambini lontani dai titoli che offrono questo tipo di contenuto, e gli stessi publisher e developers dovrebbero comprendere come simili feature andrebbero integrate al limite solo in giochi con un target adulto da tenere ben lontani dalla portata dei minorenni – come ora avviene in Germania dove ai giochi con loot box è stato imposto il divieto ai minori di 18 anni. Quale opinione avete a riguardo? Come il sottoscritto non tollerate certe forme di azzardo, oppure apprezzate il brivido del rischio che ne deriva? Diteci la vostra nell’apposito spazio dedicato ai commenti!