Eccoci tornare su uno dei temi più ricorrenti del mondo videoludico degli ultimi anni: loot box e gioco d’azzardo, un connubio che da anni fa molto discutere, con diversi paesi che chiedono a gran voce, in tutto il mondo, regolamentazioni, a volte giunti sotto forma di leggi più o meno efficaci (e variabilmente limitanti). Anche in Europa non mancano i paesi che chiedono sia definito un regolamento che definisca come gestire questo tipo di contenuti.
Questa volta sul tema loot box ci è tornato il Norwegian Consumer Council, compilando un report al riguardo:
Questo report, supportato da 20 gruppi di consumatori di 18 paesi d’Europa, si focalizza prevalentemente sui giochi come FIFA 22, uno dei più famigerati quando si parla delle infami loot box, ma anche Raid: Shadow Legends. I due summenzionati titoli sono adoperati a mo’ di casi campione che dimostrerebbero come le casse premio “sfruttano pregiudizi cognitivi o comportamentali per incentivare la spesa”.
Questo è il perno del report, che definisce le loot box come create con un “design ingannevole” con il chiaro intento di stimolare negli utenti la voglia di spendere sempre più soldi. Uno degli elementi più accusati d’essere intrinsecamente ingannevoli è il fatto che le possibili ricompense siano pubblicizzate, senza però fornire tutti i dettagli sulle chance e gli algoritmi che stabiliscono cosa possa contenere la tua cassa loot.
Non è comunque il semplice sottolineare problemi già denunciati da altri comunque lo scopo di questo report. Questo infatti contiene anche la richiesta che le loot box siano vietate in ogni videogioco. Viene inoltre fornito un elenco dei modi in cui la cosa potrebbe essere migliorata per essere resa accettabile, cominciando dalla rimozione del “design ingannevole”. Si toccano anche temi come gli acquisti in gioco con soldi reali, che non passando attraverso una moneta fasulla permetterebbe di avere più chiare le cifre che si vanno a spendere. Viene inoltre suggerita la totale rimozione di queste funzionalità nei giochi rivolti anche a un pubblico di minorenni.
Il potenziale danno di simili pratiche, che con il gioco d’azzardo hanno molto più a che fare di quanto potrebbe sembrare a uno sguardo disattento, è già noto e reale. Le loot box non sono un danno di per se, come non lo è il gioco d’azzardo, ma sui minori e sugli adulti propensi a certi eccessi può essere pericolosissimo, specie se forte di “design ingannevoli”. Una regolamentazione, e la rimozione dai giochi rivolti ai minori, sarebbe senz’altro opportuna.