A settembre del 2023 Neowiz Games e Round 8 studio, rilasciarono sul mercato un action rpg ispirato al romanzo: “Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi”. Il forte richiamo al genere soulslike, unito ad uno stile visivo davvero unico, furono tra le caratteristiche più apprezzate dal pubblico ottenendo un notevole successo commerciale sin dal suo debutto.
A due anni di distanza il mondo di Lies of P si amplia grazie all’espansione Overture, e con l’arrivo di questo DLC possiamo scoprire nuovi luoghi da esplorare, nemici da abbattere e tanti segreti di quel fantastico mondo che il team ha sviluppato con passione. Dopo aver esplorato questa nuova sfida oggi vogliamo portarvi le nostre considerazioni, evidenziando quelli che sono stati i pregi nell’aggiungere ulteriori capitoli a questa storia e manifestando alcune perplessità in un contenuto che ci è piaciuto, ma che avrebbe potuto fare di più.
Dove eravamo rimasti…
I fatti che accadono in Overture avvengono prima del gioco base e quindi a tutti gli effetti siamo in un prequel dove avremo l’opportunità di scoprire di più sulla piaga che ha distrutto la città di Krat e sui personaggi che abbiamo apprezzato (o disprezzato) all’interno dell’avventura principale. Per poter accedere a questa espansione, sarà necessario aver raggiunto e superato il capitolo 9, quando nell’hotel riceveremo una sorta di invito al Sentiero del Pellegrino. Un luogo nuovo e mistico ci condurrà nel passato, dove molte cose devono ancora accadere e la nostra missione non sarà quella di modificarle, ma semplicemente di capirle.
A livello di narrazione questo DLC aggiunge dettagli ad un trama già intensa, pone l’attenzione su luoghi e personaggi che si pensava di conoscere, ma che ora si comprenderanno ancora di più. Tecnicamente il gioco è come lo ricordavamo, ma la cura dedicata alle nuove ambientazioni non è per nulla scontata. Tra le prime che potremo vedere c’è lo zoo, il quale mette in evidenza la devastazione di una malattia capace di condannare il mondo e chi lo abita, ma tra tunnel sotterranei, lande ghiacciate ed enormi relitti galleggianti ogni singolo posto che abbiamo visitato è suggestivo e davvero unico. Persino le miniere, luogo ormai visto e rivisto nel genere dei soulslike riesce a manifestare qualcosa di raro, evidenziando quanto questa espansione abbia come obiettivo quello di colpire i giocatori che ci si avventurarono.
Boss fight da raccontare
I nemici che popolano questi luoghi però spesso non rappresentano la stessa cura e la stessa unicità. Tra marionette già conosciute o varianti pressoché identiche e mostri che talvolta sembrano essere stati realizzati con un poca fantasia, la vera perla in termini di scontri viene rappresentata dalle boss fight, le quali come lecito aspettarsi sono per chi ama il genere uno degli aspetti più importanti da analizzare. E allora parliamone, non vi faremo spoiler su tutti i boss di questa espansione ma se pur non siano molti, di sicuro vantano estetiche e meccaniche davvero interessanti. Ciò che li accomuna è la necessità di dover riuscire a capire quali siano i loro punti deboli come poter sfruttare a pieno le proprie caratteristiche offensive e difensive contro di essi.
Prendete per esempio la Sovrana della Forgia, dotata di un martello gigante che muove con furia e rapidità, ci ha impegnato per diversi minuti nel capire quando schivare o parare gli attacchi al momento giusto, ma nell’attimo stesso in cui abbiamo imparato a sfruttare il braccio meccanico più adeguato contro di lei, il combattimento è svoltato a nostro favore in men che non si dica. Questa soddisfazione però non è arrivata in tutti gli scontri effettuati, dato che come avveniva anche nel gioco base, alcuni dei boss che troveremo ad ostacolare la strada al nostro P, hanno un innaturale difficoltà artificiale aggiuntiva.
Le avversità si manifestano in maniera più accentuata durante le fight contro enormi creature, dove la telecamera non vuole renderci la vita facile, gli attacchi diventano quasi imprevedibili e portano la salute del protagonista quasi sempre ad azzerarsi, e per non parlare della necessità di padroneggiare una meccanica del parry che però non sempre rispecchia con precisione ciò che l’occhio comanda alle mani, il tutto arrecando enorme stress nell’animo del giocatore anche più abile.
Le novità di questa espansione
Una delle aggiunte, che però viene introdotta con questa espansione ma che non è legata al DLC, è la possibilità di modificare la difficoltà in qualsiasi momento del gioco. Per festeggiare l’arrivo di Overture e permettere a quanto più pubblico possibile di poter vivere le avventure di P in questo soulslike, Round 8 Studio ha aggiunto uno scaling selezionabile delle difficoltà a discrezione di chi vi si avventura. Giocare a difficoltà normale, garantisce l’esperienza originale per come era stata pensata, con scontri adeguati ai giocatori più abituati al genere. Mentre le varianti difficile e facile aumentano o diminuiscono i danni inflitti e quelli ricevuti, così da trasformare i combattimenti sia contro i boss sia contro i vari NPC in qualcosa di più in linea con il tempo e la pazienza a propria disposizione.
Noi abbiamo completato l’avventura nella difficoltà normale e ci permettiamo di avanzare la considerazione che alcuni scontri hanno richiesto parecchi minuti su di sé, tempo che inesorabilmente viene considerato nella durata collettiva di questa espansione e che nel suo complesso ci ha impegnato per circa una decina di ore. Va citato che l’esplorazione certosina di ogni singola zona, con la finalità del voler ottenere tutti gli oggetti utili ai potenziamenti o documenti collegati alla trama, possano aggiungere qualche ora di divertimento ai molti platinatori o completisti in generale. Molte delle criticità mosse dal pubblico sono state prese in considerazione durante questi anni ed il team ha voluto cercare di migliorarsi senza però snaturare ciò che avevano realizzato.
L’aggiunta di alcuni arti totalmente inediti, nuovi amuleti ed armi che cambiano completamente lo stile di gioco e quello del combattimento, rappresentano il forte desiderio di compiacere i fan ed il volere dare loro quell’esperienza che volevano realizzare già dall’inizio.
La recensione in breve
La volontà di voler raccontare dei fatti precedenti a quelli avvenuti nella storia base, si sposa perfettamente con il desiderio di voler rilasciare un DLC venduto a parte che aggiunge ore di gioco e tanti aspetti curiosi da scoprire. La cura dei personaggi e degli ambienti manifestano la volontà di ampliare un progetto senza snaturarlo, ma le ore offerte ed il prezzo del biglietto, mettono in evidenza quanto questa espansione, più che essere un contenuto aggiuntivo, sembrerebbe una parte tagliata dal gioco base, tenendo ulteriormente in considerazione il tempo necessario impiegato per la realizzazione. Se in Lies of P avete trovato un RPG curato e con la voglia di evidenziare l’amore per questo settore, non dovete farvi scappare l’occasione di completare il viaggio nei luoghi più spaventosi e tormentati di Krat, se invece i soulslike non sono il vostro pane, difficilmente il burattino più apprezzato di sempre saprà convincervi, anche se con l’aggiunta delle difficoltà selezionabili potrebbe garantirvi un primo approccio a questo tanto tormentato genere.
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Voto Game-Experience