Ebbene sì, quest’oggi dobbiamo tornare a riportare, e commentare, l’ennesimo duro attacco piovuto addosso ai videogiochi.
Difatti Joe Biden, ex vice presidente statunitense e candidato dei democratici per le elezioni di quest’anno, si è lasciato andare ad un’offesa davvero squallida nel corso di un’intervista con The New York Times.
L’uomo ha infatti parlato di un incontro con alcuni esponenti della Silicon Valley, inclusi sviluppatori di videogiochi compresi, per discutere di un nuovo accordo per una normativa che li agevolasse nella creazione di nuove opere.
Ad un certo punto però l’ex Presidente sbotta:
«di punto in bianco, questo piccolo verme che era seduto lì al tavolo – che era praticamente un multi milionario – mi dice che lui era un artista. Un artista, perché era in grado di creare quei giochi che ti insegnano come uccidere le persone. Fortunatamente, avevo fatto i miei compiti per casa, quindi gli dissi che trovavo quella visione molto affascinante. Erano in sette compagnie lì, tutte tranne Microsoft. A quel punto, gli ho detto che avevano a libro paga meno persone di quante fossero le sole perdite di General Motors in quell’ultimo quarto dell’anno. Quindi non provate a darmi lezioni su tutti i posti di lavoro che avreste creato.»
Queste frasi destano non poco stupore e tristezza perché indirizzate verso un settore che, volente o nolente, meriterebbe maggior rispetto. Difatti il mercato dei videogiochi ha visto una crescita del 3% nel 2019, raggiungendo la soglia dei 120,1 miliardi di dollari, via SuperData.