Nel recente passato, il mondo dei videogiochi — sempre più orientato al multiplayer massivo e ai live service — ha riscoperto il piacere del caro e vecchio gioco in cooperativa locale. La condivisione dello stesso schermo con amici o partner è stata per anni il fulcro dell’esperienza videoludica nell’era pre-PC, prima che l’online aprisse le porte a un numero sempre maggiore di giocatori, trasformando il multiplayer in qualcosa di collettivo ed esteso.
Esempi perfetti di questo ritorno al multiplayer “tradizionale”, reinterpretato in chiave moderna, sono It Takes Two e Split Fiction, le due opere di Hazelight Studios pensate appositamente per essere giocate in coppia. Titoli che hanno ottenuto un successo tale da spingere anche altri publisher a investire in questa formula di multiplayer che potremmo definire quasi “romantica”. LEGO Voyagers, protagonista di questa recensione, sembra ispirarsi proprio a quell’approccio, ma con due iconici mattoncini come protagonisti.
Sviluppato dai danesi di Light Brick Studio — un nome che è già una dichiarazione d’intenti — LEGO Voyagers è una tenera avventura cooperativa in salsa LEGO. I nostri alter ego, due mattoncini blu e rosso, dovranno “incastrarsi” al meglio nel mondo che li circonda, tra puzzle ed enigmi ambientali che ricalcano il funzionamento del celebre gioco di costruzioni. La natura stessa dei protagonisti, privi di arti e limitati nei movimenti, getta le basi per un gameplay tanto originale quanto bizzarro.
Un altro mattoncino nel muro
I due mattoncini protagonisti partono dalle rispettive case, anch’esse blu e rossa, sognando di raggiungere lo spazio sconfinato. Personaggi muti ma carismatici, che comunicano in maniera comica attraverso animazioni e le espressioni di un unico occhio. Come in ogni prodotto LEGO che si rispetti, anche in LEGO Voyagers il marchio è un punto di forza: incastri, materiali e congegni diventano parte integrante dell’esperienza di gioco.
Senza gambe né braccia, i mattoncini possono solo caracollare e saltellare quel tanto che basta per agganciarsi ad altri pezzi LEGO. Incastrandosi con gli oggetti sparsi per i livelli, assumono nuove forme e abilità, diventando un tutt’uno con l’ambiente.
Rotolando verso sud
Ed è qui che le cose si complicano: ogni pezzo agganciato modifica i movimenti del personaggio, creando un effetto in stile Katamari Damacy. Il risultato è buffo, ma anche frustrante: cadute accidentali e movimenti imprecisi sono all’ordine del giorno, soprattutto perché bisogna coordinarsi con il proprio compagno di avventura.
Peccato che le possibilità creative siano molto più limitate di quanto ci si aspetterebbe da un titolo LEGO. Non siamo certo di fronte a Zelda: Tears of the Kingdom: qui i mattoncini servono solo alla risoluzione di puzzle ambientali, senza offrire vera libertà costruttiva ai giocatori.
Tutti i colori dei LEGO
Dal punto di vista artistico, LEGO Voyagers non va oltre la sufficienza. I mattoncini e le costruzioni sono riprodotti fedelmente, ma ambientazioni e fondali appaiono ripetitivi e poco ispirati. Non c’è la regia raffinata dei capolavori di Hazelight, ma una piattaforma stilisticamente basilare dove il gameplay prevale sulla messa in scena.
Anche la colonna sonora non brilla: si limita a un insieme di suoni e rumori minimali che, pur contribuendo all’atmosfera da diorama, non lasciano davvero il segno.
Ciononostante, LEGO Voyagers riesce a garantire una buona dose di divertimento nelle circa cinque ore necessarie a completarlo. E se non avete un amico accanto, niente paura: grazie al Friend’s Pass potrete giocare online anche con una sola copia del titolo.
La recensione in breve
LEGO Voyagers è un’avventura semplice e piacevole, pensata per due giocatori. L’ispirazione a It Takes Two e Split Fiction è evidente, e l’idea di ambientarla in un mondo interamente fatto di mattoncini, con protagonisti due pezzi che rotolano e si incastrano, è certamente intrigante. Tuttavia, al di là dello spunto originale, il gioco si limita a essere un puzzle-platform cooperativo piuttosto breve e poco ispirato sul fronte artistico e del level design.
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Voto Game-eXperience