Una semplice risposta al telefono può trasformarsi in un incubo finanziario: ecco cosa devi sapere per proteggerti.
Spesso rispondiamo al telefono senza pensarci troppo, anche sul display appare un numero locale, dopotutto potrebbe essere il corriere o una chiamata importante.
Dopo aver risposto, dall’altra parte si trova una persona professionale, che ci chiama per nome e che conoscere numerosi dettagli sulla nostra identità. Pochi secondi di chiamata ed’è chiaro che si tratta del classico call center con una proposta, a loro dire, impossibile da rifiutare.
Tuttavia, nonostante questo ci porti a inserire il pilota automatico con le classiche risposte di routine, è bene mantenere sempre alta l’attenzione. Numerosi criminali informatici stanno infatti utilizzando la tecnica del call center per mettere a segno i conti dei malcapitati.
Attenzione a questa parola: può svuotarti il conto
Il meccanismo è tanto semplice quanto pericoloso. Quando un truffatore ti chiama, spesso inizia con domande apparentemente innocue: “Mi sente bene?”, “È lei il signor Rossi?”, “Sta parlando con Maria Bianchi?”. La risposta istintiva della maggior parte delle persone è un semplice “Sì”. Ed è proprio questa parola, registrata durante la conversazione, a diventare l’arma principale nelle mani dei criminali.

Attraverso sofisticati software di manipolazione audio, i malintenzionati possono isolare e riutilizzare la tua voce che pronuncia “Sì” per autorizzare transazioni bancarie, attivare servizi a pagamento o confermare operazioni fraudolente. Le tecnologie di clonazione vocale hanno raggiunto livelli di perfezione tali da ingannare persino i sistemi di riconoscimento vocale delle banche.
Il problema si aggrava quando consideriamo che molte istituzioni finanziarie utilizzano sistemi automatizzati che richiedono conferme vocali per determinate operazioni. Un “Sì” registrato può essere sufficiente per autorizzare bonifici, modificare dati sensibili o accedere a servizi riservati. I criminali sfruttano anche la tendenza delle persone a rispondere automaticamente, senza riflettere, quando si trovano in situazioni apparentemente normali.
Le truffe con registrazione vocale non si limitano al settore bancario. Sono stati documentati casi in cui la voce registrata è stata utilizzata per sottoscrivere contratti telefonici, servizi in abbonamento o persino per confermare ordini online di valore elevato. La versatilità di questa tecnica la rende particolarmente pericolosa, poiché può essere adattata a diversi contesti e vittime.
Per proteggersi, gli esperti di sicurezza informatica raccomandano di evitare risposte dirette come “Sì” o “No” quando si ricevono chiamate da numeri sconosciuti. Alternative più sicure includono frasi come “Sto ascoltando”, “Di cosa si tratta?” O semplicemente “Pronto?”. Inoltre, è fondamentale non fornire mai informazioni personali al telefono, indipendentemente da quanto possa sembrare legittima la richiesta.
La consapevolezza rimane la prima linea di difesa contro queste truffe sempre più sofisticate. Ricordare che nessuna banca o istituzione seria chiederà mai conferme sensibili attraverso chiamate non sollecitate può fare la differenza tra mantenere i propri risparmi al sicuro o vederli svanire in pochi secondi.