Death Stranding è stato rilasciato da Kojima Productions nel novembre 2019 e da allora ha venduto milioni di copie. In una recente intervista, Hideo Kojima, la mente dietro il pluri-premiato videogioco, si è seduto con la rivista giapponese di lifestyle An An, per parlare del futuro della sua azienda e di che tipo di giochi vorrebbe fare. Durante l’intervista, Hideo Kojima ha parlato di come i videogiochi fanno sentire i giocatori, affermando in particolare che certi aspetti dei videogiochi sono giocati da persone che tendono ad essere più sole:
“Questo gioco [Death Stranding] è progettato per creare un forte senso di desolazione, e quando il giocatore pensa, ‘Ho fatto tutta questa fatica per collegare il mondo, ma non posso abbracciare nessuno, perché è così? Poi trovano impronte, segni di scale e altre tracce nel gioco. Poi ti rendi conto che ci sono persone proprio come te e che sei indirettamente connesso a loro””
I videogiochi forniscono ai giocatori un senso di appartenenza e per molte persone, sono una fuga dalla realtà. Qui, Hideo Kojima parla di individui introversi che preferiscono l’isolamento all’interazione sociale e di come i videogiochi forniscono loro un modo per connettersi con gli altri senza abbandonare la loro zona di comfort.
Hideo Kojima menziona la sua stessa creazione, Death Stranding, e come sia progettato per far sentire al giocatore un senso di isolamento. Afferma inoltre che i giocatori si sentono legati agli altri attraverso i videogiochi. Anche se non li hanno mai incontrati, si rendono conto che ci sono altre persone come loro e questo crea una connessione indiretta tra loro:
“Penso che ci siano degli aspetti dei giochi a cui giocano le persone sole. Le persone che non riescono ad andare d’accordo con la realtà di questo mondo possono diventare protagoniste di un mondo immaginario e possono connettersi con gli altri. Death Stranding è un titolo che include quel tipo di messaggio. Tuttavia, penso che alcune persone hanno abbandonato il gioco prima di arrivare a quel punto perché non hanno capito la struttura di gioco all’inizio”