Non è bello scrivere queste notizie e parlare della scomparsa di artisti che, amati dal pubblico a livello globale, ci accompagnano per anni insegnandoci valori, facendoci provare emozioni belle o brutte e regalandoci opere partire da una mano che appoggia la matita su un foglio… Questo era Kentaro Miura, il creatore della sua serie più famosa, Berserk, che è scomparso il 6 Maggio all’età di 54 anni.
La notizia è stata confermata in queste ore, il mangaka si è spento a causa di una dissezione aortica acuta; ad annunciarlo è la redazione della rivista Young Animal e il team del manga Berserk, che lo ha reso famoso in tutto il mondo.
Nel 1988, Kentaro Miura presentò un prototipo di quello che sarebbe diventato il suo capolavoro, Berserk – The Prototype, appunto. Vinse il premio per poi far uscire nel 1989 una storia ambientata in un medioevo Fantasy con tratti molto Horror; il protagonista si chiama Gatsu e padroneggia una grossa ed enorme spada, è affiancato da creature magiche e combatte demoni che non gli danno pace. L’alba Berserk.
Moltissime sono le opere che hanno subito l’influenza delle fantastiche tavole disegnate da Miura, come la serie di videogiochi della FromSoftware, Dark Souls e BloodBorne (viene subito in mente l’armatura del Berserk), ma anche la serie Castlevania e Final Fantasy. Nei manga e anime possiamo sentire l’influenza di Kentaro Miura in Demon slayer, Castelvania, Vagabond…
Kentaro Miura cominciò a disegnare già a 10 anni, per i suoi compagni a scuola, facendo diventare questa passione un vero e proprio lavoro che l’ha accompagnato fino alla sua morte. Che non è un po’ quello che vorremmo forse tutti? Fare quello che ci piace fare. Citando una famosa frase di Berserk:
“C’è chi sogna di dominare il mondo e chi dedica tutta la vita alla creazione di una spada. E se c’è un sogno a cui sacrificare tutti se stessi, c’è anche un sogno simile a una tempesta che spazza via migliaia di altri sogni. Non c’entra la classe, né lo status, e neppure l’età. Per quanto siano irrealizzabili, la gente ama i sogni. Il sogno ci dà forza e ci tormenta, ci fa vivere e ci uccide. E anche se ci abbandona, le sue ceneri rimangono sempre in fondo al cuore… fino alla morte. Se si nasce uomini, si dovrebbe desiderare una simile vita. Una vita da martiri spesa in nome di un dio chiamato “sogno”
Se il mondo creato da Kentaro Miura in Berserk è brutale, violento, romantico e non privo di colpi di scena, questo ci fa capire quanto un’opera come un manga possa coinvolgere così tanto una persona da arrivare persino a stare male per la sorte che tocca ai protagonisti; che porta a desiderare il numero successivo, anche se le uscite non avevano più la stessa cadenza e non si sa se avrà mai una fine, ora come ora.
Il mondo ha voluto omaggiare Berserk e ringraziare il maestro Kentaro Miura, scomparso all’età giovane di 54 anni, per tutto quello che ci ha regalato. In internet si sono manifestati i primi tributi al mangaka.
Berserk ha avuto una serie anime nel 1997 e 3 film nel 2012. Ricordiamo The Sword of Berserk del 1999 per Sega DreamCast e The band of the Hawk del 2016 per PlayStation 4 per quanto riguarda i capitoli nei videogiochi. Per il momento il manga resterà incompiuto e le avventure di Gatsu non avranno una fine.