Oltre al nuovo Fist of the North Star: Lost Paradise, Kenshiro si sta preparando per tornare anche in versione cinematografica.
L’eroe che ha fatto breccia nel cuore di molte generazioni ricompare sul grande schermo con il primo film della saga a lui dedicata in versione rimasterizzata in alta definizione. Di seguito tutti i dettagli del comunicato stampa:
Le guerre nucleari hanno devastato il pianeta, uccidendo ogni forma di vita al di fuori di quella umana. I sopravvissuti vivono in lande aspre e desolate, cercando di nascondersi dalla furia del crudele Sauzer, Imperatore della Sacra Scuola di Nanto, nella speranza dell’arrivo di un nuovo salvatore che riporti la pace nel mondo e metta fine alla paura.
A proteggere i deboli e gli oppressi è Kenshiro, erede della tecnica di combattimento millenaria della Divina Scuola di Hokuto, mentre suo fratello Toki usa quel sapere per guarire i bisognosi di cure e il maggiore dei tre, Raoul, sfrutta gli stessi insegnamenti per soddisfare la sua sete di conquista. I tre fratelli si ritroveranno uniti per sconfiggere Sauzer, ma solo Kenshiro sarà chiamato allo scontro decisivo.
I PERCHÉ DEL SUCCESSO DI KEN IL GUERRIERO
In Giappone Hokuto no Ken (‘Il Pugno del Grande Carro’) nasce come manga nel 1983 sul settimanale Shonen Jump della casa editrice Shueisha; il primo episodio della trasposizione animata viene trasmesso nell’ottobre del 1984. In Italia, la serie animata viene trasmessa per la prima volta nel 1987 con il titolo Ken il guerriero e, sull’onda del successo del cartone animato, nel 1990 Granata Press pubblica il manga originale sulla rivista Zero, raccogliendolo in seguito in volumi monografici nella prima delle numerose edizioni italiane. La forza di queste vicende è racchiusa nella commistione unica di amore e violenza, che vede al centro della narrazione un destino drammatico che accomuna uomini troppo forti.
In un’epoca post-nucleare, Kenshiro è l’ultimo eroe su una terra distrutta dall’umano agire, un mondo in cui vige la legge del più forte. E così l’ultimo discendente della Divina Scuola di arti marziali Hokuto vaga alla ricerca dell’amata Julia rapita da Shin, appartenente alla rivale Sacra Scuola di Nanto.
È così che inizia la saga che nel tempo e in tutto il mondo ha stregato generazioni di lettori e di appassionati di animazione. Kenshiro è il 64° successore della Divina Scuola di Hokuto (Hokuto Shinken, ‘Pugno Divino del Grande Carro’).
Quest’arte marziale (kenpo) ebbe origine in Cina circa 2000 anni fa per mano dei buddisti, allora una minoranza oppressa. A causa della sua potenza distruttiva viene tramandata solo di padre in figlio; quanti perdono la disputa per la successione, sono condannati a subire la pratica dei “pugni bloccati” (che consiste nella cancellazione della memoria e nella distruzione delle mani) per evitare la diffusione di una tecnica tanto pericolosa. I maestri di quest’arte marziale vantano la conoscenza dei punti di pressione presenti nel corpo umano (tsubo) e hanno l’abilità di far confluire tutta la propria energia all’interno del corpo dell’avversario attraverso la pressione di questi punti, causando danni quali la perdita di controllo nel movimento, la paralisi e l’esplosione dall’interno.
Il nome di Kenshiro è stato scelto da Ramon Kasumi, 63° successore della Divina Scuola di Hokuto con il nome di Ryuken, che ha così voluto onorare il proprio fratello Kenshiro Kasumi il quale, prima della guerra nucleare, veniva considerato l’uomo più forte di Hokuto. Sia Kenshiro che il suo illustre zio possiedono, infatti, una voglia a forma di ‘Grande Carro’, ossia la porzione con le sette stelle più brillanti della costellazione dell’Orsa Maggiore: le sette stelle di Hokuto (‘Hokuto nana hoshi’). La storia ha inizio con la sconfitta subita da Kenshiro per mano di Shin, appartenente alla Sacra Scuola di Nanto; in seguito, l’eroe parte accompagnato dai piccoli compagni di viaggio Bart e Lynn per un viaggio che lo porterà a diventare il salvatore di fine secolo. In questo cammino diviene decisivo l’incontro-scontro con la Sacra Scuola di Nanto (Nanto Seiken, ‘Sacro Pugno del Carro del Sud’). Quest’ultima, al pari della Divina Scuola di Hokuto, vanta una storia remota, pur differenziandosi da essa per la presenza di 108 stili diversi e per la mancanza di un unico successore.
In tempi antichi, un Imperatore possedeva un castello con sei cancelli alla difesa dei quali era assegnato il padrone di un’arte marziale detto allora Comandante della Guardia; dall’allenamento di questi maestri si svilupparono i sei stili primari di Nanto, padroneggiati da guerrieri detti i Sei Sacri Pugni di Nanto; sei, come il numero delle stelle che compongono una porzione della costellazione del Sagittario conosciuta come ‘Carro del Sud’ ma nota in oriente come Mestolo del Sud, in opposizione al Mestolo del Nord, ossia le sette stelle di Hokuto.
Le tecniche offensive di quest’arte marziale prediligono attacchi taglienti e perforanti, finalizzati alla distruzione dell’avversario dall’esterno, in netta opposizione alla distruzione dell’avversario dall’interno che caratterizza le tecniche d’attacco della Divina Scuola di Hokuto. In quest’epoca, i maestri dei sei stili principali della Sacra Scuola di Nanto sono Shin, Rei, Yuda, Shu, Sauzer e Julia.
Shin, antagonista della parte iniziale della vicenda, è il rapitore di Julia e l’autore delle sette cicatrici sul petto di Kenshiro; il predestinato dalla Stella del Sacrificio dei Sei Sacri Pugni di Nanto, morirà a causa del suo grandissimo amore per Julia. Rei della Stella della Giustizia, diventa grande amico di Kenshiro e troverà la morte in nome di questo prezioso sentimento e per la sua lealtà nei confronti dell’ultimo successore della Divina Scuola di Hokuto, mentre il seducente Yuda della Stella Incantatrice sarà sconfitto dallo stesso Rei. L’ambizioso Sauzer, Sacro Imperatore e Stella Sovrana, è l’antagonista di Kenshiro in quest’adattamento cinematografico; a contrastarlo troviamo Shu della Stella della Benevolenza, abile combattente disposto anche al martirio nella speranza di un futuro migliore.
In questo scenario caratterizzato da forti sentimenti e dalla presenza costante di una violenza catarchica, si muovono personaggi carismatici con caratterizzazioni archetipiche, facilmente accostabili a vizi e virtù che colorano la natura umana, in ogni epoca e in ogni possibile contesto sociale.
La ragione del successo senza tempo di Ken il guerriero risiede nel variegato e complesso insieme di emozioni che il racconto è in grado di generare nel lettore e nello spettatore, con la capacità unica di oltrepassare ogni limite temporale e geografico.