Cosi come avvenne al lancio della prima stagione, a fine 2019, l’arrivo della seconda stagione di The Witcher su Netflix ha dato una notevole spinta alla base d’utenza di The Witcher 3: Wild Hunt, gioco di CD Projekt RED che sebbene basato sul medesimo soggetto all’atto pratico non ha alcun collegamento con la produzione della serie.
Due lunghi anni d’attesa per questa seconda stagione si sono conclusi lo scorso 17 novembre 2021 con il lancio della seconda stagione di una serie che, nonostante le critiche sollevate (spesso prive di fondamento, ndr) in gran numero nel sottobosco dei gamer e lettori più avidi, sta avendo un enorme e meritato successo. A tal punto da spingere in molti a lanciarsi nell’ultimo capitolo delle avventure videoludiche di Geralt di Rivia, per la prima volta oppure per un gradito ritorno.
A dare prova di questa ondata è come sempre SteamCharts, il sito che tiene traccia dei dati relativi a giochi e software disponibili mediante la piattaforma per PC Windows di proprietà della Valve, Steam. The Witcher 3: Wild Hunt a mantenuto, nonostante la sua anzianità, per tutto il 2021 una media massima di circa 40.000 giocatori simultaneamente connessi. Dopo il lancio della serie, tuttavia, questa media è balzata alle stelle, crescendo di circa il 50%, con un picco massimo medio di 60.000 giocatori simultaneamente connessi al gioco.
Una spinta notevole, sebbene non forte come quella che favorì il gioco al seguito del lancio della prima stagione, a fine 2019 inizio 2020, quando The Witcher 3: Wild Hunt spiccò un balzo su Steam fino a oltre 100.000 giocatori collegati simultaneamente. Il dato, oggi quanto sopratutto allora, è più che degno di nota, specie se si considera che il gioco non è certo disponibile solo su Steam. Già su PC il gioco è disponibile mediante diverse piattaforme concorrenti, per non parlare delle edizioni console del gioco (arrivato perfino su Nintendo Switch).