Con ogni nuova generazione di console e strumenti di sviluppo, l’industria dei videogiochi si spinge verso un realismo sempre più impressionante. Ma c’è chi mette in guardia contro questa corsa sfrenata: secondo Del, ex artista di Naughty Dog (lo studio dietro The Last of Us), l’ultra realismo ha finito per rallentare e complicare profondamente lo sviluppo dei videogiochi. Intervenuto su Twitter/X durante una discussione tra appassionati, Del ha condiviso la propria esperienza diretta, avendo lavorato non solo per Naughty Dog, ma anche per realtà come PlayStation, SEGA, Warner Bros e Respawn Entertainment.
Secondo lo sviluppatore, chi sostiene che l’ossessione per la grafica fotorealistica abbia rovinato il settore ha pienamente ragione. Il problema non è solo tecnico, ma strutturale: realizzare giochi con standard altissimi di realismo richiede anni di lavoro e può costringere gli studi a investire cifre enormi per un singolo progetto. Questo comporta che, se il gioco dovesse fallire sul piano commerciale, l’intero studio potrebbe chiudere i battenti. Non a caso, i tempi di sviluppo si sono allungati fino a superare i 7-10 anni per un singolo titolo, bloccando l’innovazione e rendendo ogni rischio creativo troppo pericoloso da affrontare.
Del ha spiegato che ogni semplice azione del personaggio, come camminare, correre, girarsi e saltare, oggi può richiedere fino a 50 animazioni diverse, contro le 6 animate in passato per titoli iconici ma tecnicamente più semplici come Earthworm Jim. Questo rallentamento, unito alla necessità di creare shader personalizzati e di gestire asset iper-dettagliati, rallenta tutti i cicli produttivi, aumentando lo stress per i team e gonfiando i budget.
Anche se strumenti come l’Unreal Engine forniscono animazioni e risorse preconfigurate, non sempre soddisfano le esigenze dei team che puntano al realismo totale. E mentre alcuni studi, come Naughty Dog stessa, continuano ad alzare l’asticella (attualmente lavorando a Intergalactic: The Heretic Prophet, forse in uscita nel 2027), cresce il timore che il settore possa diventare insostenibile se non si tornerà a trovare un equilibrio tra tecnica e creatività.
In definitiva, Del non dice che il realismo sia il male assoluto, ma sottolinea come la sua rincorsa cieca abbia reso più difficile, lunga e rischiosa la produzione di videogiochi, a scapito della varietà e dell’originalità che un tempo rendevano questo medium unico.
He's right. Ultra realism slows everything down – LODs, iteration time, custom shader needs. Even the amount of animation blends goes through the roof. A simple walk into run, turn and jump can start needing 50 animations vs 6 if you're happy for them to move like earthworm Jim. https://t.co/hQdRhYokom
— Del (@TheCartelDel) July 27, 2025