Nintendo continua a far discutere i fan, stavolta con una strategia di prezzo che molti considerano fuori misura. Parliamo di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, uscito originariamente nel 2017 su Wii U e Nintendo Switch, e oggi riproposto in versione “potenziata” su Nintendo Switch 2. A otto anni dal lancio, chi vuole l’esperienza completa — gioco base + DLC — dovrà spendere 90 Euro. Una cifra che, per un titolo così datato, sta facendo storcere il naso a molti appassionati.
Ma come si arriva a questi 90€? I conti sono semplici, ma rivelano una logica che non tutti condividono. Se si è un nuovo utente e si vuole comprare Breath of the Wild su Switch 2, la versione base costerà 70€. A questa si aggiungono 20€ per il DLC ufficiale — che non è incluso — per un totale di 90€. In alternativa, se si possiede già il gioco su Switch 1 è possibile sfruttare la retrocompatibilità e pagare 10€ per la versione “enhanced”, che migliora grafica e performance. Tuttavia, se si desidera anche il DLC, si devono aggiungere comunque altri 20€. Risultato? Ancora 90€.
Questo approccio ha ovviamente sollevato molte critiche (come riportato da Forbes), soprattutto in un momento in cui Nintendo è già sotto i riflettori per la presentazione controversa di Switch 2. Il prezzo della console (470€) è più alto del previsto, e giochi come Mario Kart World vengono proposti a 90€, senza reali spiegazioni se non un vago “pensiamo che valga quel prezzo”.
Tornando a Zelda, il punto che irrita i fan non è solo il costo, ma l’assenza di una versione “completa” a prezzo ridotto. Dopo tanti anni, molti si aspettavano un pacchetto unico e accessibile. Invece, Nintendo sembra rimanere fedele alla sua storica politica di non scontare quasi mai i propri titoli, anche se datati.
Come segnalato da Insider Gaming, per alcuni è una scelta di business coerente. Per altri, è un segno di avidità e disconnessione dal mercato attuale, specialmente in un contesto economico difficile. La frustrazione cresce tra i fan, che vedono un’azienda sempre meno attenta al portafoglio del giocatore medio.
Il risultato è un clima sempre più critico, dove il fascino dei titoli Nintendo si scontra con politiche commerciali percepite come poco giustificabili. E la domanda ora è: quanto saranno disposti a tollerare ancora i fan prima di voltare pagina?