A soli due giorni dai The Game Awards 2025, il mistero attorno alla statua demoniaca comparsa nel deserto del Mojave sembra aver trovato finalmente una direzione chiara. Dopo settimane di speculazioni – da God of War a Diablo 4, fino a The Elder Scrolls – nuove prove concrete puntano tutte nella stessa direzione: la serie Divinity. La scoperta di tre nuovi trademark, perfettamente riconducibili a Larian Studios, insieme alla sorprendente somiglianza tra uno dei simboli e l’incisione sulla statua, sta alimentando l’ipotesi che il grande annuncio del 12 dicembre possa essere proprio un nuovo capitolo della saga.
A rafforzare la teoria, l’improvvisa comparsa della versione PS5 di Divinity: Original Sin II nel backend PlayStation, una mossa che potrebbe anticipare un reveal ben più ambizioso. Addentrandoci nello specifico della faccenda, le prime certezze arrivano dai registri europei: MPS1T ha segnalato che il 9 dicembre sono stati depositati tre nuovi marchi legati al franchise Divinity, uno per un logo completamente rinnovato e due per simboli grafici aggiuntivi. Pur non comparendo il nome del proprietario, la pratica è gestita dallo stesso studio legale che cura i trademark europei di Larian Studios, un dettaglio che di fatto collega i nuovi marchi allo sviluppatore di Baldur’s Gate 3. Il logo presenta una tipografia aggiornata ma coerente con gli stili storici della serie, suggerendo non una semplice rimasterizzazione, ma un progetto del tutto nuovo.
La svolta arriva confrontando uno dei simboli depositati con la statua continuamente promossa da Geoff Keighley: le due forme coincidono quasi alla perfezione, una somiglianza così precisa da rendere improbabile la coincidenza. Questo legame visivo ha ribaltato la narrativa delle ultime settimane, sostenuta inizialmente da rumor che collegavano la statua a colossi come God of War o a un’espansione di Diablo 4. Tali ipotesi sono state successivamente respinte da insider autorevoli come Jason Schreier, riducendo ulteriormente il campo delle possibilità e rafforzando la pista Divinity.
Parallelamente, ulteriori segnali arrivano dal mondo PlayStation: nel backend del PSN è apparsa una versione nativa PS5 di Divinity: Original Sin II – Definitive Edition, avvistata da PlayStationSize. La mossa avviene a distanza di più di un anno dalle prime classificazioni PEGI delle versioni current-gen e sembra allinearsi alla strategia di un possibile shadow-drop, pensato per affiancare l’annuncio di un nuovo gioco. Una tattica già vista in altre occasioni ai The Game Awards, capace di amplificare l’impatto del reveal principale.
A rendere il quadro ancora più credibile contribuiscono gli interventi di insider come Shinobi602, che ha anticipato un annuncio “che non piacerà a tutti, ma farà impazzire i fan dello studio e del genere”. È un’identità che combacia perfettamente con il profilo dei giochi Larian: RPG profondi, complessi, adorati da una community appassionata ma non mainstream.
Tutto ciò rilancia una teoria che prende forza da mesi: l’arrivo di Divinity: Original Sin 3 o comunque di un nuovo titolo della saga. Larian, dopo il successo monumentale di Baldur’s Gate 3, ha più volte lasciato intendere di essere al lavoro su progetti non ancora rivelati, tra cui quello noto internamente come “Excalibur”. La combinazione di trademark, indizi visivi, movimenti di catalogo e dichiarazioni degli insider suggerisce che il momento del grande ritorno di Divinity sia ormai imminente.
Non resta che attendere la notte dell’11 dicembre: se gli indizi sono corretti, la misteriosa statua del Mojave smetterà di essere un enigma per diventare il simbolo del più grande annuncio RPG dei The Game Awards 2025.
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