La cancellazione di Wonder Woman da parte di Warner Bros. Games non sarebbe dovuta solo a problemi interni, ma anche alle gravi perdite economiche subite dall’azienda nel 2023. Proprio in tal senso il flop di Suicide Squad: Kill the Justice League, che ha fatto perdere 200 milioni di dollari, e il fallimento di MultiVersus e Quidditch Champions, che hanno generato un buco di 100 milioni di dollari, hanno spinto Warner Bros. a rivedere la sua strategia e chiudere diversi studi di sviluppo, tra cui Monolith Productions.
Ricordiamo che Monolith, storico studio noto per F.E.A.R. e la serie Middle-earth: Shadow of Mordor, stava lavorando a Wonder Woman, un gioco open-world che avrebbe dovuto evolvere il celebre Nemesis System. Ma come leggiamo su GamesRadar, il progetto ha incontrato molte difficoltà fin dall’inizio: inizialmente doveva essere un gioco basato sull’amicizia con i nemici, ma l’idea non ha funzionato. Dopo 14 mesi, il concept è stato stravolto per trasformarlo in un action più lineare, simile a God of War, ma ormai era troppo tardi.
Le decisioni controverse dell’ex capo di WB Games, David Haddad, hanno aggravato la situazione. Haddad aveva costretto Monolith a cancellare un altro progetto originale per concentrarsi su Wonder Woman, provocando l’uscita di molte figure chiave dello studio. Quando il gioco è stato riavviato, il team era in difficoltà e il clima all’interno di Warner Bros. Games era già pessimo a causa delle perdite economiche.
Dopo il flop di Suicide Squad, Warner Bros. Discovery ha rimosso Haddad e ha nominato JB Perrette come nuovo presidente di WB Games. La sua strategia è stata quella di tagliare i costi e concentrarsi sui franchise più redditizi, come Harry Potter, Il Signore degli Anelli, Mortal Kombat e Batman. Questo ha portato alla cancellazione definitiva di Wonder Woman e alla chiusura di Monolith Productions, segnando un duro colpo per i fan e per l’industria videoludica.