Prosegue la vicenda giudiziaria che vede, oramai da molti mesi a questa parte, Epic Games schierata contro Apple, colpevole quest’ultima di aver rimosso Fortnite da App Store a causa d’un sistema di pagamento interno al gioco che aggirava il sistema proprietario dell’azienda di Cupertino.
Una vittoria parziale per Epic Games, con il giudice che ha deliberato contro le restrizioni volute da Apple. Dunque non è contro la legge l’inserimento, in gioco, di sistemi di pagamento esterni. Se è cosi, com’è che la vittoria è solo parziale? Perché Epic Games ha deciso di non riportare Fortnite su Apple Store?
Il giudice si è cosi espresso: “Apple è permanentemente trattenuta dal vietare agli sviluppatori l’inclusione nelle proprie applicazioni di tasti, link esterni e altre possibilità d’azione che indirizzino gli acquirenti verso differenti meccanismi di acquisto, oltre agli acquisti in-app, e che permettano una comunicazione diretta con gli utenti quando questi accettino tali sistemi mediante la registrazione dell’account nell’applicazione”. Tradotto in parole semplici ciò significa che Apple non può impedire a Epic Games o altri sviluppatori d’inserire metodi di pagamento alternativi nelle proprie applicazioni, se gli utenti hanno dato consenso in tal senso nella registrazione all’app.
Ecco il bandolo della matassa che fa di questa una vittoria parziale: il giudice ha infatti stabilito che non si può dire che Apple, stando alle leggi federali antitrust, sia in posizione di monopolio, anche se “utilizza una condotta anticoncorrenziale per quanto riguarda le leggi sulla competizione di mercato in California”. Una decisione destinata a ripercuotersi su tutti gli store digitali rappresentando un precedente che di fatto legittima i sistemi d’acquisto e pagamento esterni per le app rispetto agli store in cui sono ospitati.
Oltre a Apple Store dunque questa decisione potrebbe ripercuotersi su Google Play Store, PlayStation Store, Xbox Store e Nintendo eShop, tutti sistemi attualmente chiusi in tal senso che molto probabilmente dovranno adattarsi a questa nuova dimensione. A parte questo fatto, la corte si è espressa a favore di Apple su tutti gli altri punti della causa legale, incluse le accuse di monopolio e violazione delle clausole contrattuali. Epic Games dovrà quindi pagare danni a Apple per un ammontare pari al 30% dei 12 milioni di dollari di incassi registrati da Fortnite su dispositivi iOS tra agosto e ottobre 2020, con in aggiunta un altro 30% delle entrate registrare dal 1 novembre 2020 fino a oggi (il tutto con tanto di interessi).
Una sentenza che ha lasciato scontenta Epic Games, al punto che Tim Sweeney, CEO della compagnia, ha dichiarato mediante Twitter che Fortnite non farà ritorno su App Store fino a quando “Epic Games potrà offrire pagamenti in-app che possano competere lealmente con quelli di Apple”. Una decisione che farà storcere il naso agli utenti Apple di Fortnite, specialmente a coloro che oltre al tempo hanno investito del denaro sul gioco.