L’industria dei videogiochi si trova in un periodo difficile, con la spesa complessiva in calo e una crescente difficoltà nell’ottenere nuovi investimenti. Secondo Mat Piscatella, analista di Circana, il settore necessita di grandi successi, come il lancio di GTA 6 e Nintendo Switch 2, per ritrovare slancio e attrarre nuovamente il supporto finanziario dei grandi investitori. Finché non ci saranno segnali chiari di crescita, il panorama resterà stagnante.
Piscatella ha espresso questa opinione rispondendo ad un post della sviluppatrice Megan Fox, che ha evidenziato la mancanza di finanziamenti significativi nel settore e la difficoltà a vedere un punto di svolta a breve termine.
Secondo Fox, la crisi proseguirà per almeno altri 6-12 mesi dopo un’eventuale ripresa degli investimenti. Un quadro preoccupante, confermato dai dati di mercato: nel 2024, la spesa per i videogiochi negli Stati Uniti è calata dell’1% rispetto all’anno precedente, con il solo comparto mobile a mantenersi stabile.
L’analista sottolinea come la credibilità del settore sia un fattore chiave per il ritorno degli investimenti. In questo contesto, titoli di enorme richiamo come GTA 6 possono rappresentare un punto di svolta, generando entusiasmo e rilanciando l’interesse degli investitori.
Mat Piscatella ritiene di conseguenza che siano necessarie “grandi vittorie” per sbloccare un effetto domino che porti a una ripresa più ampia, coinvolgendo sia i grandi progetti sia le produzioni minori. Il problema principale, al momento, è la percezione di un mercato troppo rischioso, che rende difficile scommettere su nuove idee e sviluppi.
Questo 2025 appena iniziato potrebbe di conseguenza rivelarsi un anno cruciale per l’intera industria dei videogiochi: se GTA 6 riuscirà a confermarsi come un successo commerciale e se il lancio di Nintendo Switch 2 stimolerà l’entusiasmo del pubblico, allora il settore videoludico potrebbe ritrovare la spinta necessaria per uscire dalla crisi. Tuttavia, senza questi successi, la stagnazione rischia di proseguire ancora a lungo, con ripercussioni negative su studi di sviluppo, lavoratori e progetti futuri.