Ormai sono anni che i videogiochi vengono accusati a più riprese di essere un medium che, a dispetto del nome stesso, alimenta odio, rabbia e becero rancore tra i suoi utenti.
Chi conosce bene però il medium in questione sa che queste accuse sono quasi del tutto infondate, difatti i videogiochi sono anche un mezzo per vivere avventure altrimenti impossibili, per cooperare con i propri amici oppure per sfidarli in modo sano così che dal confronto si possa riuscire a migliorarsi, rapporti questi che fanno nascere amicizie anche al di fuori del proprio schermo o monitor.
Detto ciò appare quindi estremamente limitante dire che il videogioco è un mezzo predisposto esclusivamente a far emergere il lato peggiore di chi lo utilizza.
In questo articolo quindi andiamo a riportare una notizia che mostra, con forza, come il medium in questione possa in alcuni casi brillare ed essere rappresentativo dell’incredibile bellezza dell’animo umano.
Difatti una ragazza ha pubblicato in queste ore un commovente post anonimo su Reddit, nella sezione dedicata a Elder Scrolls Online, con un titolo decisamente esaustivo: “My time has come, and I have to go, thank you all for everything. <3”. È arrivato il mio momento, devo andare, grazie di tutto.
All’interno di questo messaggio la ragazza racconta la sua storia alle prese con una malattia terminale che avrà un giorno, neanche troppo lontano, la meglio sulla sua vita, con i videogiochi ed uno schermo diventare un finestra sul mondo, altrimenti inaccessibile, per vivere le storie più disparate tra di loro, così da portare portare un po’ di vita laddove il tempo ha iniziato a correre un po’ troppo in fretta.
Eccovi il commovente messaggio della ragazza:
“C’è molto che non ho avuto modo di fare in questa vita, ma ho fatto così tanto in quella digitale, che quasi compenso. Però va bene, anche se sto morendo, so che berrò l’idromele in Sovenguard, lanciandomi nelle sabbie dietro le stelle, rinascendo come eroe un’altra volta. Ho paura di andare, non mento, mi terrorizza, ma, va bene, ho vissuto una vita felice grazie a questo gioco. La mia lotta triste, deprimente, di un’esistenza è stata resa migliore da questo gioco. Grazie per aver dato uno scopo alla mia vita, grazie per i ricordi divertenti, grazie per avermi fatto dimenticare la mia vita crudele e ingiusta e avermi fatto pensare di essere qualcuno che ha fatto davvero qualcosa, qualcuno forte, coraggioso e senza paura”.
Questo post è stato accolto con commozione e sensibilità da parte dell’intera community, ricevendo messaggi di meravigliosa umanità come il seguente:
“Se c’è un posto speciale per te nel gioco in cui vorresti andare, faccelo sapere, in modo che possiamo essere sicuri di poterti rendere omaggio. Anche se non ti conosciamo, fai parte della comunità e porteremo tutti una parte di te dentro di noi ovunque andiamo”.
Insomma oggi, checché qualche ottuso continui a dire il contrario, i videogiochi hanno avuto la meglio su tutto, persino sul dolore e sulla morte!