Secondo un recente studio condotto da ricercatori della Georgia State University, i videogiocatori abituali mostrano delle capacità decisionali sensomotorie superiori ed una maggiore attività nelle regioni chiave del cervello rispetto a chi invece non gioca spesso.
Stando quindi agli autori di questa nuova ricerca, che hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale (FMRI) nello studio, i risultati da loro ottenuti suggeriscono che i videogiochi potrebbero rappresentare uno strumento utile per l’allenamento nel processo decisionale percettivo negli utenti.
Una nuova ricerca ha evidenziato una miglior capacità decisionale dei videogiocatori rispetto a chi invece non videogioca
Il ricercatore capo Mukesh Dhamala, professore associato presso il Dipartimento di Stato della Georgia, Fisica e Astronomia e l’Istituto di Neuroscienze dell’Università, ha affermato quanto segue:
“I videogiochi sono giocati dalla stragrande maggioranza dei nostri giovani più di tre ore alla settimana, ma gli effetti benefici sulle capacità decisionali e sul cervello non sono esattamente noti. Il nostro lavoro fornisce alcune risposte su questo. Utilizzare i videogiochi può essere fatto efficacemente anche per allenamento, ad esempio per l’allenamento dell’efficienza decisionale e per gli interventi terapeutici, una volta identificate le reti cerebrali pertinenti”.
Dhamala è stato inoltre il consulente di Tim Jordan, l’autore principale dell’articolo, che ha offerto anche un esempio personale di come tale ricerca potrebbe rivelare al mondo intero come l’uso dei videogiochi possa essere prezioso per allenare il cervello.
Jordan, che ha conseguito un dottorato di ricerca in fisica e astronomia dallo Stato della Georgia nel 2021, ha quindi affermato come da bambino avesse una vista debole in un occhio. Nell’ambito di uno studio di ricerca quando aveva circa 5 anni, gli è stato chiesto di coprirsi l’occhio buono e di giocare ai videogiochi per rafforzare la vista in quello debole, unendosi di fatto alla community di videogiocatori.
Ed il buon Jordan ha attribuito all’allenamento con i videogiochi il merito di aver migliorato la propria vista, permettendogli alla fine di giocare a lacrosse e paintball. Attualmente è ricercatore post-dottorato presso l’UCLA. Detto questo, il progetto di ricerca dello Stato della Georgia ha coinvolto 47 partecipanti in età universitaria, di cui 28 classificati come normali videogiocatori e 19 come non videogiocatori.
I soggetti di cui sopra sono stati posti all’interno di una macchina FMRI con uno specchio che ha permesso loro di vedere dei punti in movimento. Ai partecipanti è stato quindi chiesto di premere un pulsante con la mano destra o sinistra per indicare la direzione in cui si stavano muovendo i punti o di resistere alla pressione di uno dei pulsanti se non c’era movimento direzionale.
Lo studio ha quindi scoperto come i videogiocatori si siano mostrati più veloci e accurati con le loro risposte. L’analisi delle scansioni cerebrali rilevate hanno evidenziato come le differenze erano correlate con una maggiore attività in alcune parti del cervello.
“Questi risultati indicano che l’utilizzare i videogiochi migliora potenzialmente molti dei sottoprocessi per la sensazione, la percezione e la mappatura all’azione per migliorare le capacità decisionali. Questi risultati iniziano a chiarire il modo in cui i videogiochi alterano il cervello al fine di migliorare le prestazioni dei compiti e le loro potenziali implicazioni per aumentare l’attività specifica del compito”.
Lo studio ha inoltre rilevato come non ci fosse alcun compromesso tra velocità e precisione della risposta: i videogiocatori erano migliori su entrambe le misure.
“Questa mancanza di compromesso tra velocità e precisione indicherebbe l’utilizzo di videogiochi come un buon candidato per l’allenamento cognitivo in quanto riguarda il processo decisionale.”