Tutti ci raccontiamo un po’ di bugie, specialmente verso le feste di Natale. Diventare più buoni, organizzare il futuro, prendere appuntamenti, risparmiare… risparmiare sui videogiochi in sconto – questa sì che è buona. Ma anche che l’anno sia stato pieno di giochi solo belli o solo brutti, quando in realtà abbiamo avuto un po’ di tutto sul tavolo grazie ad una generale penuria di titoli ad alto budget, a favore di un consistente numero di indie o titoli “solamente” doppia A. Iniziamo con lo spiegare bene cosa sia un videogioco “Tripla A” in questo speciale, dandovi anche una bella top 3 di consigli per gli acquisti – rigorosamente doppia A e indie!
Sigle e titoli
Col termine indie indichiamo di solito una serie di prodotti creati in maniera indipendente direttamente da un gruppo di sviluppatori/investitori, senza il supporto finanziario da grandi esterni. Generalmente i videogiochi considerati indie vengono creati anche con budget di poche migliaia di euro e venduti a prezzi molto contenuti sugli store, vale a dire tra i 5 ed i 30 euro. La qualità può essere variabile e altalenante, ma generalmente i giochi indie sono considerati molto curati sotto il punto di vista della trama e dell’estetica grafica e sonora, con sperimentazioni brillanti riguardo al gameplay e alle soluzioni dal lato tecnico.
A seguito di questi progetti di piccole/medie dimensioni vengono classificati dei prodotti di grandezza intermedia che rimangono per qualche tempo in vista, che non richiamano il pubblico degli indie ma non vengono considerati nemmeno grossi, espensivi e complessi quanto gli enormi tripla A. Questa categoria non ha un vero e proprio termine ma viene definita in vari casi “doppia A“, dispone di budget considerevolmente più alti e di trattamenti monerati e umani considerati dignitosi, servendosi dell’ala protettiva di un medio produttore.
I giochi tripla A (o AAA) sono invece videogiochi prodotti e distribuiti da un editore di medie o grandi dimensioni, con budget di sviluppo e marketing particolarmente elevati. Sono l’equivalente per i videogiochi di ciò che i blockbuster sono per l’industria cinematografica, coinvolgendo enormi team che lavorano per mesi o anni per realizzare un prodotto finito, impiegati da uno studio importante.
I tripla A sono generalmente accompagnati nello sviluppo da grandi campagne di marketing dedicate, oltre a preordini e attenzioni di vario tipo. I giochi tripla A vengono distribuiti in seguito da un grande editore con un nome importante nell’industria, come Nintendo , Sony, Activision o Electronic Arts.
Adesso che avete un minimo di chiarezza nelle vostre menti riguardo a queste sigle, passiamo ai nostri consigli, spiccati quest’anno nel panorama del videogioco grazie alla mancanza di grandi produzioni Tripla A che ne soffocassero l’immagine.
Returnal
Sorpresi? Returnal non è un tripla A, anche se ne ha sicuramente le potenzialità. Rimane però tra le fila dei doppia A, per ragioni di budget e sviluppo. Returnal è uno sparatutto in terza persona horror con elementi roguelike sviluppato da Housemarque e pubblicato da Sony Interactive Entertainment, rilasciato in esclusiva per PlayStation 5 il 30 aprile 2021.
Per riassumervi brevemente la storia, Selene Vassos è un’astronauta scelta dalla ASTRA Corporation per esplorare i confini dell’universo a bordo della sua navicella spaziale Helios. Durante l’investigazione di un particolare segnale chiamato Pallida Ombra, la navicella è vittima di un’avaria ai motori, avaria che costringe Selene ad effettuare un atterraggio di fortuna sul pianeta FISCHER-265-I, conosciuto comunemente come Atropos. L’obiettivo della protagonista diventa quindi quello di raggiungere il segnale, nella speranza di potersi mettere in contatto con Astra e inviare le proprie coordinate per ricevere soccorso. Esplorando il territorio inospitale ed alieno, Selene si imbatte in un cadavere, il proprio. Dopo questo avvenimento viene a conoscenza di come il tessuto spazio temporale si sia lacerato, portandola vicina al luogo dell’incidente dopo la morte, e intrappolandola in un ciclo che la riconduce al punto di partenza. Selene deve quindi trovare i propri audo-diari registrati in cicli differenti, mentre ad ogni morte i biomi attorno a lei cambiano e gli alieni si fanno sempre più ostili. Il giocatore, equipaggiato di una tuta spaziale e armi aliene tecnologicamente superiori, deve anche mantenere l’integrità della tuta con materiali e oggetti trovati lungo il percorso, per evitare che il personaggio muoia e si risvegli sempre alle stesse coordinate temporali e spaziali. A ogni azzeramento del ciclo temporale una parte specifica dell’equipaggiamento (qualsiasi arma, reperti che influenzano caratteristiche/potenziamenti, denaro, chiavi necessarie ad aprire porte o casse) verrà rimossa dall’inventario, lasciando pochi e specifici oggetti.
It Takes Two
It Takes Two è un’avventura platform action-adventure sviluppata da Hazelight Studios e pubblicata da Electronic Arts, un videogioco che può essere giocato esclusivamente in compagnia di un amico (in locale o online): un tratto distintivo dei lavori di Josef Fares, già sviluppatore del precedente progetto di Hazelight, il brillante e coinvolgente A Way Out.
It Takes 2 si apre al capolinea della relazione tra Cody e May, coppia sposata che vive fuori città. Cody si occupa della casa e della figlia Rose mentre May è un ingeniere di successo, e a pagare le conseguenze della loro lontananza è soprattutto la bambina. Nonostante non sappia cosa abbia spinto i genitori ad allontanarsi, quest’ultima è decisa a fare tutto il possibile per riaccendere la fiamma del sentimento che un tempo li univa. Rose spera di trovare un’arma nel suo manuale “Libro dell’amore” del Dr. Hakim per affrontare i suoi mostri e la dura realtà. Con gli occhi pieni di lacrime, stringendo tra le mani due bambole con le fattezze dei genitori, la piccola esprime il suo più grande desiderio. Non c’è magia più potente del desiderio di un bambino: colpiti da un misterioso sortilegio, Cody e May scoprono quindi di aver abbandonato i loro corpi e di essere ora intrappolati nelle bambole di Rose. A chiarire la situazione ci pensa un estatico Dr Hakim che come libro animato, con entusiasmo ed una parlantina comica, spiega ai due che non potranno ritornare alla normalità prima di aver completato il suo programma terapeutico.
Come anticipato It Takes Two è progettato specificamente per essere giocato in modalità multiplayer cooperativo a schermo condiviso, il che significa che si può giocare esclusivamente se in compagnia di un altro giocatore, connesso in locale o online. Il gioco presenta un gran numero di meccaniche di gioco, variabili e collegate alla storia e al tema del livello. I giocatori nel corso del gioco acquisiscono diverse abilità, le quali devono essere abbinate tra loro per poter progredire nella storia.
Deathloop
Un’altra sorpresa, anche Deathloop non è una produzione tripla A, anche se per grandezza e budget dedicato potrebbe essere considerato tale. Deathloop è un videogioco di genere sparatutto in prima persona sviluppato da Arkane Studios e pubblicato da Bethesda Softworks il 14 settembre 2021.
Ambientato negli anni ’60, Deathloop si svolge nel corso di un singolo giorno sull’isola di Blackreef. Blackreef era originariamente sede di un piccolo insediamento di pescatori e di una base militare dove venivano condotti esperimenti sulle anomalie temporali locali. Ora è di proprietà del Programma AEON, per sfruttare le proprietà uniche dell’isola per ottenere l’immortalità vivendo in un ciclo temporale infinito. Il creatore dell’AEON nel tempo ha attirato altri otto eccentrici e talentuosi individui, i Visionari, e decine di giovani seguaci fanatici. Grazie al ciclo temporale, i membri del Programma AEON sono in grado di organizzare eventi infiniti dove possono fare tutto ciò che desiderano senza timore di conseguenze, poiché il ciclo si ripristina a mezzanotte e riporta tutti al loro stato originale e senza ricordi dei trascorsi.
Ad interrompere il flusso naturale del circuito sono due dei Visionari: Colt Vahn e Julianna Blake. Julianna è immune alla cancellazione della memoria del ciclo temporale e ogni giorno avverte tutti gli abitanti di Blackreef che Colt ha tradito il programma AEON e vuole interrompere il ciclo, mettendogli contro l’isola intera. Anche Colt sviluppa la capacità di conservare i suoi ricordi dei giorni precedenti. Per interrompere il ciclo, Colt deve assassinare gli altri otto Visionari, inclusa Julianna, in un giorno solo. Il loop temporale viene qui propriamente trattato come strumento attivo che aiuta Colt nell’indagine, sfruttabile solo con un attento utilizzo di armi, poteri e amuleti che servono ad adattarci all’ambiente.
Il giocatore che impersona Colt deve contare su una combinazione di furtività, parkour, abilità di attacco, pistole, gadget e poteri come nei precedenti giochi Dishonored e Prey per muoversi nell’isola. Il ciclo temporale in Deathloop non è cronometrato e mira a dare ai giocatori più tempo e libertà per eliminare gli otto bersagli in un ciclo. Ogni giorno è diviso in quattro periodi (mattina, mezzogiorno, pomeriggio e sera) e lo spostamento tra i quattro distretti dell’isola fa avanzare il tempo. La routine delle persone in un particolare distretto varia a seconda dell’ora del giorno in cui il giocatore vi entra, e le azioni del giocatore in un distretto possono influenzare le routine negli altri.
Il gioco presenta anche un aspetto multiplayer in cui il giocatore può assumere il ruolo di Julianna, incaricata di proteggere il loop temporale. In questo caso il giocatore entrerà nel gioco di un giocatore casuale e potrebbe interferire con la partita di un altro. La parte multiplayer è facoltativa e i giocatori possono impedire ad altri di assumere il ruolo di Julianna nel loro gioco, lasciando invece che sia gestita dal computer.