Un anno dopo Horizon Forbidden West è tempo di tornare nell’Ovest Proibito assieme ad Aloy e al suo fido Solcasole. Horizon Forbidden West Burning Shores è la prima espansione di questo sequel che ci consentirà di esplorare una nuova area, una spettacolare Los Angeles postapocalittica, affrontare nuove macchine con nuove armi, nuovi alleati ma anche nuovi temibili nemici.
Un tripudio di grafica che trasuda, e finalmente aggiungerei, di next gen da tutti pori, vista anche l’esclusività di questo DLC su PS5. Sarà riuscito però anche a stupirci a livello di contenuti e di gameplay? Scopritelo assieme a noi in questa scottante, ma comunque senza spoiler, recensione di Horizon Forbidden West: Burning Shores.
Una nuova minaccia
Burning Shores incomincia esattamente dopo l’epilogo di Horizon Forbidden West, di cui potete leggere qui la nostra recensione. E’ scontato che, per potervi dedicare a questo DLC, dovrete prima aver completato la main quest del gioco, come suggerito anche da Guerrilla Games sia nei trailer diffusi, sia nel disclaimer che comparirà a espansione installata.
Raggiunti tutti i requisiti, riceverete una chiamata da Sylens il quale vi avvertirà di una nuova minaccia nell’area in cui, una volta, sorgeva Los Angeles, ora chiamata con il nome di Rive Ardenti per via della forte attività vulcanica che ha generato veri e propri torrenti di lava.
Qui, dopo un turbolento viaggio a bordo del vostro Solcasole, atterrerete a Ultima Spiaggia, un piccolo villaggio marino dove un gruppo di Quen si è insediato a seguito di un naufragio. Sarà l’incontro con Seyka, una giovane incursore Quen, a dare il via a una nuova avventura per Aloy in queste terre inesplorate, avventure che espanderanno ulteriormente l’intenso finale di Horizon Forbidden West, offrendo nuovi spunti verso un ipotetico, ma sempre più probabile, terzo capitolo della serie di Horizon.
Il bestiario rinnovato
Senza volerci soffermare ulteriormente sulla componente narrativa di questo DLC, che preferiamo lasciarvi scoprire senza rovinarvi la sorpresa, Burning Shores va a rimpolpare anche il bestiario di macchine viste nel gioco principale con ulteriori nuove affascinanti creature da cacciare.
Il Tuffaplano, prima su tutte, è senz’altro la miglior evoluzione del Solcasole, in grado non solo di librarsi nell’aria ma anche di esplorare le profondità marine. Una cavalcatura fondamentale per questa avventura che imparerete ben presto a conoscere.
Altre macchine inedite, come ad esempio lo Sputabile, vi daranno filo da torcere durante le circa 6-8 ore necessarie per completare questo DLC, che oltre a una manciata di missioni principali propone anche una serie di side quest utili ad approfondire il background della tribù dei Quen.
Non mancheranno naturalmente anche nuove armi e nuove armature per poter potenziare Aloy che, grazie anche all’introduzione di nuove interessanti abilità che andranno ad aggiungersi a quelle già presenti nell’albero, potrà superare la soglia del livello 50 per arrivare fino al tetto del livello 60.
Il vero punto di cardine di questo Burning Shores è però l’esplorazione. Le Rive Ardenti offrono infatti una vasta area interamente esplorabile in lungo e in largo con tanti segreti che si celano nei suoi anfratti più remoti, raggiungibili sia in sella al proprio Tuffaplano, sia a bordo di un imbarcazione costruita dalla tribù degli Quen. Se i biomi presenti nelle Rive Ardenti non sono tanto dissimili da quelli conosciuti in Forbidden West, tanto lavoro invece è stato fatto per gli interni degli edifici presenti in questo Burning Shores, alcuni davvero spettacolari.
Un DLC esclusivo per PS5
Nonostante la presenza di Horizon Forbidden West su entrambe le console, Guerrilla Games e Sony hanno voluto lanciare un forte segnale, destinando l’espansione Burning Shores alla sola PS5, lasciandosi il passato alle spalle e poter liberamente attingere alle potenzialità del Decima Engine, qui al suo massimo splendore.
Burning Shores è innegabilmente una gioia per gli occhi. Il livello di dettaglio, sia delle ambientazioni che delle animazioni dei personaggi, è impressionante ed esprime tutto il potenziale di un Engine che ancora una volta si dimostra essere eccellente (lo vedremo in azione anche nel prossimo Death Stranding 2). Basta addentrarsi negli edifici decadenti illuminati solo da luci artificiali, oppure affrontare il mare agitato che circonda le Rive Ardenti, per perdersi nella bellezza della nuova espansione creata da quelli di Guerrilla Games.
Considerando infine il prezzo esiguo di 19,90€ e la presenza del titolo base Horizon Forbidden West (ovviamente necessario per poter usufruire del DLC) sul catalogo di PlayStation Plus, Burning Shores non può che essere un must have sia per chi ha apprezzato e spolpato già a dovere le avventure di Aloy nell’Ovest Proibito, sia per coloro che hanno pazientato fino a questo momento per dedicarsi al seguito di uno dei migliori titoli del 2017 nella sua forma più completa. Naturalmente sono presenti nel gioco alcuni tips e piccoli reminder destinati a coloro che dovranno riprendere il controller in mano dopo parecchio tempo e che, inevitabilmente, avranno dimenticato i comandi base del gioco.
La recensione in breve
Burning Shores racchiude in sé tutta la meraviglia del Decima Engine e del mondo creato dalle menti di Guerrilla esplorando nuovi territori e nuove spettacolari creature. Se il finale di Horizon Forbidden West aveva lasciato dietro sé alcuni interrogativi, Burning Shores aggiungerà nuova carne al fuoco proiettandosi verso un ormai sempre più concreto terzo capitolo. Visto anche il prezzo budget, Burning Shores non può che rappresentare un'ottima occasione per reincontrare Aloy per affrontare nuove emozionanti sfide.
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Voto Game-Experience