Hideo Kojima non ha assolutamente bisogno di presentazioni, specie in questo periodo in cui si fa un gran parlare del suo recentemente annunciato, sebbene ancora ignoto, prossimo gioco esclusivo per le piattaforme di gioco Microsoft Xbox – Tutto ciò che si sa è che farà uso della tecnologia cloud. Come ogni buon creativo, comunque, il papà di Metal Gear e di Death Stranding ha la sana abitudine di gettarsi su molteplici lavori, ben più di quelli poi effettivamente prodotti, finendo con il lasciare indietro progetti irrealizzabili o poco promettenti per una ragione o per l’altra.
Per esempio, in passato, pare stesse lavorando a un gioco tematicamente molto vicino a una serie poi divenuta un fenomeno culturale, la serie The Boys di Amazon Prime Video.
Hideo Kojima e il progetto affine a The Boys:
“The Boys l’ho abbandonato dopo tre episodi della stagione 1. Pensavo di vedere il resto della serie. In realtà, ho guardato alcuni episodi disponibili nel momento in cui stavo avviano un progetto rimasto in sospeso da tempo. L’ho messo però in pausa perché concettualmente era simile (diverse però ambientazioni e metodi). Una coppia d’amici (uomo e donna) con una squadra di detective speciali che si scontravano di nascosto con eroi leggendari. Stavo pensando a Mads (Mikkelsen) come personaggio primario”. Questo è quello che ha scritto su Twitter il celebre game designer.
Insomma l’idea c’è, ed era valida, ma è stata anticipata nei tempi da The Boys. Come dice egli stesso il filone supereroistico è oggi tra quelli più prolifici in moltissimi settori dell’intrattenimento, ma la sua idea, proprio come la serie Amazon, prevedeva tinte molto drammatiche e hard-boiled, ricco di scale di grigio che avrebbero reso impossibile distinguere i veri buoni e i veri cattivi, offrendo del mondo una visione dark, una “visione del mondo opposta a quello a cui siamo abituati”. Il gioco in questione comunque non è mai uscito dalla testa di Hideo Kojima, quindi non è mai entrato effettivamente in sviluppo.
Non si possono negare le similitudini tematiche, dopotutto ciò che rende magnifica una serie come The Boys è proprio l’ambiguità morale della maggioranza dei personaggi, un’ambiguità che mi rende difficile parlarne come di una serie di “supereroi”, poiché di eroi ce ne sono davvero ben pochi, e anche chi appare eroico ha sempre qualche ombra da nascondere. Questa è la forza di questa serie, nonostante molti spettatori sembrino più catturati dagli eccessi messi su schermo che non dal significato più profondo della storia narrata.