Negli ultimi mesi si è diffusa l’idea che Hideo Kojima avesse modificato Death Stranding 2 dopo i test iniziali, spinto dall’eccessivo entusiasmo dei giocatori, con l’intento di renderlo volutamente più bizzarro e meno accessibile. Una convinzione nata da dichiarazioni del co-compositore Woodkid e rapidamente amplificata, ma che lo stesso Kojima ha chiarito in un’intervista: i cambiamenti introdotti non puntavano a complicare il gioco, bensì ad arricchirne l’esperienza rendendola più fluida e piacevole.
Il malinteso nasce da un concetto espresso dal game designer già ai tempi del primo capitolo: se un’opera è “troppo digeribile”, rischia di essere convenzionale. Secondo Kojima, un’opera deve lasciare qualcosa che permanga nel tempo, anche a costo di non piacere subito a tutti. Tuttavia, questo non significa aver reso Death Stranding 2 volutamente oscuro: al contrario, il lavoro si è concentrato su scrittura e chiarezza. Fragile, ad esempio, ha battute più esplicite rispetto al passato, mentre le motivazioni di Higgs sono spiegate con maggiore profondità.
Kojima ha paragonato l’evoluzione della saga al passaggio da Alien a Aliens: se il primo capitolo si fondava su mistero e scoperta, il secondo doveva inevitabilmente ampliare l’azione e introdurre nuove minacce, come i Ghost Mechs, per alzare la posta in gioco. Non a caso, nel sequel molte dinamiche dell’universo – dalle Beaches ai BT fino al Timefall – erano già familiari, aprendo spazio a sviluppi narrativi più diretti e conflittuali.
Ecco quanto affermato da Kojima (grazie a TwistedVoxel):
“Credo che che la sfumatura di ciò che ha detto Woodkid non sia stata davvero colta. Difatti non ho cercato deliberatamente di rendere il gioco strano o altro. Quello che intendevo è che non può essere un gioco ‘digeribile’. Qualcosa che non è digeribile rimane dentro una persona per molto tempo. Ecco cosa volevo dire con ‘voglio fare le cose in modo diverso’. Preciso che ho cambiato un po’ le battute di Fragile dove sembrava che le persone non capissero bene, e ho approfondito una certa parte. Oppure, per esempio, le motivazioni di Higgs: ho cercato di spiegarle in modo ancora più dettagliato. All’inizio c’erano… poche spiegazioni in molte scene, perché volevo lasciare agli utenti la libertà di interpretare o comprendere.”
Infine, Kojima ha rivelato che, pur avendo pensato inizialmente a Death Stranding come progetto unico, durante la produzione sono emerse naturalmente idee per sequel e spin-off. Death Stranding 2: On the Beach, uscito il 26 giugno 2025, riprende la storia di Sam Porter Bridges in Australia, undici mesi dopo gli eventi del primo capitolo, con l’obiettivo di ricostruire legami e impedire l’estinzione dell’umanità.