A volte i misteri più intriganti sono quelli che spingono gli esseri umani fuori dalla loro terra e anche dal loro pianeta, come succede nelle varie investigazioni riguardanti lo spazio o gli abissi. L’idea di ambientare un titolo in luoghi remoti, inesplorati o alieni è sempre buona se l’intenzione è quella di mettere il giocatore a scavare tra misteri e orrori che prendono forma in luoghi potenzialmente pericolosi. Hidden Deep, titolo ancora in early access, è stato sviluppato dalla Cogwheel Software con il supporto di Daedalic Entertainment – già fautore del fratello Barotrauma. In questo caso specifico, Hidden Deep è un gioco d’azione fantascientifico ispirato ai prodotti più iconici del genere – come Alien, Half-Life e la Cosa – in cui ci uniremo ad un team di professionisti inviati ad investigare in una base sottomarina a molti chilometri dalla superficie terrestre.
Anomalia sotterranea
L’incipit di Hidden Deep è semplice: un gruppo di ricercatori ha rilevato anomalie di natura non definita ed ha inviato una spedizione a studiare il fenomeno misterioso sull’avamposto, una struttura di ricerca ed estrazione mineraria a 2000 metri sotto il livello del mare, che si staglia su un imponente ed inesplorato complesso di grotte. Dopo circa 700 giorni però si interrompono i contatti con i ricercatori. Viene inviata quindi una seconda squadra di cui impersoniamo il leader, col compito di scendere laddove ogni cosa ha le sue regole, salvare i sopravvissuti e scoprire cosa sia successo. Per la maggior parte del tempo, insomma, saremo nell’ignoto, sotto terra, con creature pronte a farci del male sempre in agguato nell’oscurità.
Azione e strategia 2D
Hidden Deep è un titolo d’azione 2D a scorrimento laterale, che ci mette a disposizione un roster di personaggi. Il primo sarà lo scout (un semplice esploratore simile a quelli di Alien) con a disposizione ha molti attrezzi (corde, rampini, esplosivo, armi) ed una buona capacità fisica. Dall’inizio del gioco e poi di missione in missione il giocatore di Hidden Deep non incontra tutorial, ma viene fatto abituare alle dinamiche del titolo con un ottimo andamento, impersonando un membro sacrificabile e facilmente sostituibile del gruppo. Prediligendo una configurazione “a episodi”, ogni volta che passeremo al capitolo successivo non sapremo cosa accade ai nostri uomini tra un incarico all’altro. Non potremo nemmeno esplorare liberamente le grotte, venendo guidati ad ogni missione da una mappa e da obbiettivi stabiliti.
Dico “uomini” perchè ben presto il numero di personaggi da controllare raddoppierà velocemente, assieme ai nemici ma anche alle armi e agli attrezzi disponibili, addirittura otterremo scavatori e trivellatrici. Proseguendo faremo la conoscenza di altre classi, tra cui il soldato e l’ingeniere: il titolo differenzia in maniera coerente i diversi personaggi e le loro mansioni dotandoli di facoltà ed equipaggiamenti diversi. Con più di due personaggi sarà possibile sbloccare anche la dinamica chiamata “gioco di squadra”: premendo i tasti sul numpad riusciremo a cambiare personaggio, controllandoli uno ad uno. Questo nell’ottica futura che si possa giocare anche in modalità cooperativa.
In single player comunque, da soli, non si va avanti: abbiamo bisogno che lo scout pianti delle zipline per scendere nelle viscere della terra, mentre il soldato deve coprire l’ingeniere da un’orda di mostri mentre quest’ultimo deve cercare di riparare macchinari più o meno di vitale importanza.
Questi momenti al cardiopalma saranno di sicuro i più coinvolgenti, anche se le dinamiche di combattimento non sono originali ma tutt’altro, già solide e viste in molti altri titoli: si mira col mouse e si spara col sinistro, cercando di contrastare l’avanzata delle orribili “cose”. Le armi che potremo possedere differiscono tra loro ed ognuna ha la sua funzione in ogni situazione, con pro e contro (più grande il calibro, minori le munizioni). Inoltre più ci addentriamo nei recessi della terra e meno riceveremo scorte dall’alto: tutti i consumabili sono destinati a terminare se non razionalizzati a sufficienza.
I nemici non sono nulla di già visto, ma variano parecchio: inizialmente avremo a che fare con larve, scarafaggi e qualche tentacolo, ma più andremo avanti e più grosse si faranno le minacce. L’ambiente di per sè rappresenta l’ennesimo pericolo: le alture potrebbero ucciderci, un salto sbagliato farci sfracellare tra le rocce. Se non lo studiamo bene potremo perderci, quindi è consigliato l’uso di carta e penna per ricordarsi com’è e dove dobbiamo dirigerci.
Oltre a questo Hidden Deep evidenzia bene l’idea di quanto i nostri uomini possano essere sacrificati, in stile Alien ma anche in stile XCOM, dove perdere un membro della squadra ben cresciuto e accudito è sempre una tragedia (inevitabile). Ad ogni checkpoint ci sarà riferito di completare gli obbiettivi anche a costo della vita, ma l’indicatore in alto nell’interfaccia ci ricorda sempre quanti membri della crew ci sono rimasti, che una volta finiti decretano il game over.
Sicuramente Hidden Deep gioca molto bene sulla curiosità e sullo spirito da esploratore del giocatore, vedere cosa si troverà nello scavare sempre più in basso fa parte dello spirito del titolo. La morte però è sempre dietro l’angolo, attenta ad ogni nostro personaggio messo in fallo: in caso di decesso sentiremo il suo ecocardiogramma farsi piatto. Dovessimo inoltre tornare con altri personaggi dove un nostro vecchio ha perso la vita, troveremmo solo una pozza di sangue più o meno grande, in base alla crudezza della morte.
Ancora da migliorare
Hidden Deep, nonostante un buon livello tecnico, appare ancora in stato di lavorazione: le meccaniche non mancano, ma i contenuti sono ancora troppo pochi. E’ assolutamente consigliato giocarlo sulla tastiera in quanto il pad potrebbe risultare problematico. Il numero di oggetti, missioni e personaggi è risicato, e anche mostri e ambientazioni risentono di questo stadio “Early access”. Parlando di grafica, comunque Hidden Deep è soddisfacente e fa un buon lavoro con gli ambienti, che ispirano paura e curiosità al tempo stesso. Le creature sono costruite secondo quelle provenienti dalla fantascienza anni 80′-90′.
L’audio di Hidden Deep fa un ottimo lavoro, sia a livello tecnico che a livello significativo. Se da un lato riesce a rendere realistici i lunghi corridoi e a far rimbombare le pareti delle grotte con l’eco di orribili versi o battiti d’ali delle creature, dall’altro si presenta con una sincronizzazione perfetta e ottimi effetti sonori.
Per quanto riguarda la longevità ora le missioni, sia di storia che libere, sono dotate di un buon grado di rigiocabilità. La futura introduzione del multigiocatore di sicuro gioverà sotto questo lato.
La localizzazione per ora è limitata alla sola lingua inglese, nell’audio e nei sottotitoli.
Versione testata: PC
Piattaforme Disponibili: Nintendo Switch, Xbox One, PC, Mac, Linux
La recensione in breve
Hidden Deep ha delle ottime potenzialità a livello di trama e tematiche: il modo in cui le presenta comunica efficacemente l'idea di costante pericolo e di ignoto. Per ora rimane impossibile stabilire quali saranno le sue prospettive future: allo stato attuale ha ancora troppi pochi contenuti, a cui andrà ad aggiungersi una probabile modalità multigiocatore. Sicuramente la fase in Early Access sarà una grande occasione per ottenere un risultato più pulito e intrigante.
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Voto Game-Experience