Helldivers 2 è finito nuovamente nell’occhio del ciclone. L’ultimo aggiornamento del gioco, intitolato “Il Cuore della Democrazia”, ha scatenato un vero e proprio bombardamento di recensioni negative su Steam, ma questa volta non per bug o problemi tecnici. Il malcontento nasce da motivazioni politiche e nazionalistiche, soprattutto da parte della community cinese, che ha vissuto le scelte narrative dello sviluppatore Arrowhead come una provocazione diretta.
Nel nuovo evento del gioco, la guerra si sposta sulla Super Terra, dove tutte le città del pianeta vengono inevitabilmente distrutte dalla fazione nemica, tranne una: una metropoli ispirata chiaramente a Stoccolma, la città dove ha sede lo studio svedese Arrowhead. Questo sviluppo narrativo, forzato dagli autori per esigenze di trama, ha portato all’eliminazione anche del bioma urbano corrispondente a Shanghai, e per molti utenti cinesi è stato un affronto nazionale inaccettabile. Da qui è nato un movimento di protesta organizzata con centinaia di recensioni negative, contenenti messaggi politici molto accesi, alcuni dei quali tradotti in vere e proprie dichiarazioni di “vergogna” e “tradimento”.
Un esempio di protesta particolarmente significativo è diventato virale tra i giocatori cinesi: una recensione-manifesto che, con tono solenne e drammatico, definisce la caduta di Rongdu (il bioma ispirato a Shanghai) come un punto di non ritorno, sottolineando l’assenza di gloria per quella città “abbandonata per sempre”. A peggiorare la situazione di Helldivers 2, alcune accuse secondo cui gli sviluppatori avrebbero truccato il sistema di missioni per rendere inevitabile la distruzione delle città, minando la libertà d’azione dei giocatori.
Il risultato è un drastico crollo del punteggio medio su Steam, con la media delle recensioni recenti precipitata al 68%. Un valore che, secondo alcuni dati, è comparabile solo a quello registrato durante il precedente scandalo legato all’obbligo temporaneo di collegamento a PSN. Fortunatamente, parte della community internazionale è intervenuta per riequilibrare le valutazioni, ritenendo eccessive le reazioni scatenate da questioni esterne alla qualità del gioco.
Questa vicenda dimostra come la narrazione nei videogiochi possa assumere valenze politiche anche non intenzionali, con le decisioni narrative degli sviluppatori, anche quando artisticamente motivate, in grado di provocare forti reazioni emotive in comunità globali diverse tra loro.