Uno dei titoli più interessanti del momento è sicuramente Sea of Thieves. La nuova IP di Rare arriverà durante i primi mesi del 2017 promettendo grandi cose. Dopo una corposa sessione durante lo Showcase Xbox abbiamo assistito ad un’ulteriore prova a porte chiuse con Mike Chapman, il lead Designer di Rare, siamo pronti a darvi le nostre prime impressioni sul titolo.
A gonfie vele
La Gamescom 2016 ha fatto luce su uno dei titoli più interessanti del momento. Dopo la nuova presentazione di Sea of Thieves, durante l’E3 2016, l’interesse ed i quesiti sulla struttura e sulle meccaniche del titolo sono aumentati a dismisura. Inizialmente concepito come un free-to-play, Sea of Thieves è diventato la prima grande produzione di Rare su Xbox One proponendo un progetto enorme e molto ambizioso. L’idea di base è quella di un mondo condiviso da tutti i giocatori nel quale collaborare, esplorare o combattere. Il fascino dei pirati fa da cornice ad un’idea che, pur non essendo nuova al mondo dei videogiochi, non è mai stata realizzata in modo concreto. Titoli come Ark: Survival Evolved e DayZ hanno già provato a proporre un mondo condiviso tra i giocatori ma l’assenza di un publisher disposto a finanziare i due progetti ha costretto i due titoli a rimanere comunque in un limbo di mediocrità. Sea of Thieves arriva su console come un fulmine a ciel sereno, un titolo complesso ed imponente che richiede tempo e dedizione per essere compreso ed accettato appieno. La sessione di gioco che abbiamo avuto modo di provare allo Showcase di Xbox ci ha imbarcati, insieme ad altri quattro giocatori, in una ciurma con il solo scopo di esplorare il mondo ed eliminare le navi delle altre squadre. Sea of Thieves è molto, molto più di questo. La chiacchierata con Mike Chapman ha aperto le porte ad un mondo intenso e vivo, una miriade di possibilità che si aprono ai giocatori di tutto il mondo. Il concept di Sea of Thieves assume dunque delle proporzioni molto più grandi. Il mondo descritto dal Lead Designer di Rare è un mondo ricco di segreti e sorprese, capace di catturare il giocatore per centinaia e centinaia di ore.
A differenza della demo provata allo Showcase di Xbox, nella quale erano disponibili soltanto uno strumento musicale, un boccale di birra ed una tavola di legno per riparare la nave, la versione finale di Sea of Thieves avrà un vero e proprio sistema di combattimento con tanto di pistole e sciabole. Le parole di Mike Chapman erano mirate ad indicare quanto l’intero team di Rare avesse come obiettivo principale quello di rendere l’esperienza di Sea of Thieves il più fedele possibile al concetto di Pirata Fantasy, riproducendo l’esperienza della battaglia non come un semplice FPS basato sui riflessi ma come un’esperienza profonda nella quale conta il gioco di squadra e l’intelligenza.
Lupo Solitario
Uno dei più grandi dubbi sull’intero concetto di Sea of Thieves è legato ai giocatori solitari e a quando essi possano essere esclusi dall’esperienza di gioco. Tali dubbi vengono fugati quando abbiamo saputo che, nonostante sia preferibile giocare in gruppo, i giocatori solitari avranno a disposizione una nave più piccola e agile e potranno cooperare con altri giocatori nell’intento di conquistare una nave più grande grazie alla semplice superiorità numerica. Viene inoltre ribadita la possibilità di fare quest e scoprire tesori in totale autonomia, collaborando al massimo con un altro giocatore e mantenendo la propria nave. La presenza di obiettivi diversi da quelli della semplice distruzioni delle navi degli altri giocatori aprono per Sea of Thieves un intero oceano di rotte da percorrere. Nonostante le dimensioni della mappa non siano ancora state rivelate, Mike Chapman ci ha assicurato che il mondo a disposizione dei giocatori sarà comunque enorme e popolato non solo da giocatori ma anche da personaggi non giocanti. Ogni isola potrebbe dunque contenere un bottino, sebbene possa essere possibile doversi fare strada a forza tra nemici guidati dall’IA per giungervi. I tesori ritrovati vanno a influire su un sistema di loot che premia i giocatori con diverse tipologie di oggetti, dalle armi alle personalizzazioni per le navi per finire in oro e gioielli rivendibili nei villaggi in cambio di monete da spendere nei negozi. Il legame del giocatore con la nave è rafforzato da un sistema di personalizzazione molto dettagliato che permette di applicare al proprio vascello svariate modifiche tra le quali spicca la possibilità di catturare screenshots durante il gioco per poi trasformarli in quadri da appendere nella cabina di comando. Oltre alla personalizzazione della propria nave, anche il proprio personaggio godrà di oggetti unici e puramente estetici recuperabili tramite i tesori o acquistabili al mercato. Le previsioni per Sea of Thieves non possono essere dunque più rosee e, stando alle parole di Mike Chapman, il titolo potrebbe portare un’enorme innovazione nel campo dei videogiochi, il tutto in un irresistibile stile piratesco molto affascinante.