Durante la nostra trasferta in quel di Colonia, non abbiamo potuto fare a meno di provare ancora una volta Cuphead. Il titolo, sviluppato dai ragazzi di Studio MDHR sotto il progetto di ID@Xbox, arriverà in esclusiva PC ( attraverso Windows 10, Steam e GOG ) e Xbox One il prossimo 29 Settembre. Vediamo un po’ come si è presentato alla Gamescom 2017.
Cuphead è uno di quei titoli interessanti che non smettono mai di stupire. Annunciato durante L’E3 2014, lo sviluppo da parte dei fratelli Moldenhauer è andato avanti per ben tre anni, alternando fasi di silenzio totale a misteriosi rinvii. Finalmente Cuphead è realtà, abbiamo avuto modo di provarlo in diverse fiere ed esistono tantissimi filmati di gameplay in giro per il web, il titolo è stato dunque svelato. Nonostante la fase di sviluppo molto avanzata, abbiamo comunque deciso di far visita ai ragazzi di Studio MDHR durante il nostro soggiorno a Colonia per mettere le mani ancora una volta sul gioiellino della line-up Xbox di quest’anno. Il suo inconfondibile stile, chiaramente ispirato ai cartoni animati degli Anni ’30 fa da cornice ad un gameplay schietto, basato sulle abilità del giocatore e dalla fortissima componente trial and error. Durante la nostra prova abbiamo affrontato il tutorial e i primi due livelli in modalità cooperativa, scoprendo un paio di meccaniche interessanti come quella della schivata. Sebbene il titolo si ispiri, almeno da un punto di vista più artistico, ai cartoni animati degli anni ’30, il gameplay e la filosofia di gioco vanno ad accostarsi alle produzioni degli anni ’90.
Testando ancora una volta, pad alla mano, Cuphead, abbiamo notato quanto la componente difficoltà rappresenti un vero e proprio pilastro dell’esperienza videoludica, nervi saldi e tanta, tantissima pazienza sono requisiti fondamentali per affrontare il titolo nel migliore dei modi. Un sistema di comandi responsivo, scattante e fluido ci accompagna in una serie di morti orribili che, invece di portare alla frustrazione, ci spronano a fare di meglio. Meccaniche come quelle del dodge ricordano moltissimo il Parry di Dark Souls, con la giusta abilità ed il giusto tempismo è infatti possibile trarre un vantaggio notevole da una situazione di morte certa. Ogni elemento “rosa” presente nel titolo è infatti “schivabile” semplicemente premento il pulsante del salto in prossimità dell’oggetto, in questo modo si va a caricare un indicatore che ci permette di utilizzare una devastante abilità speciale. Giocando in modalità cooperativa la meccanica della schivata funziona come strumento per resuscitare un compagno morto a patto di avere la prontezza di riflessi necessari per acchiappare il suo fantasmino in tempo. Una componente quasi da RPG accompagna l’esperienza di gioco di Cuphead grazie alla presenza di uno store nel quale è possibile acquistare dei potenziamenti per le armi e per le abilità spendendo le monete di gioco raccoglibili nei vari livelli.
Inizialmente inquadrato come boss-oriented, Cuphead può vantare la presenza di livelli più orientati verso il platform atti a spezzare il susseguirsi di bossfight e spingendo il giocatore a potenziare il proprio personaggio prima di avventurarsi in una dura battaglia. Una mappa globale di gioco permette di spostarsi da un livello all’altro dando la possibilità di interagire con alcuni personaggi non giocanti attraverso dialoghi che spesso e volentieri nascondono degli easter eggs, a detta degli sviluppatori. Le qualità di Cuphead vanno ormai al di fuori di ogni dubbio, il titolo si presenta come incredibilmente accattivante e carismatico e, sebbene non sia ancora uscito, non sarebbe strano vederlo in corsa per l’indie game dell’anno.
Ancora una volta bisogna soffermarsi ed ammirare un taglio artistico veramente spettacolare, interamente disegnato a mano dai modelli dei personaggi agli effetti e le varie onomatopee, una vera e propria gioia per gli occhi che rende la lunga attesa un prezzo accettabile da pagare. Non ci resta che aspettare il 29 Settembre per poter mettere le mani sulla versione completa del gioco.