A trent’anni dall’uscita del primo videogame di Dragon Ball, il franchise basato sul manga creato da Akira Toriyama continua ad essere un campo florido per la produzione di tie-in basati sullo storico shonen: soprattutto in questo ultimo periodo stiamo assistendo alla rinascita del brand grazie anche all’uscita degli ultimi film e della serie televisiva Dragon Ball Super che sono riusciti a destare negli animi di chi è nato fra gli anni ’80 e ’90 quel senso di nostalgia sopito da molto tempo. Dopo il buon successo riscosso da Dragon Ball Xenoverse, pubblicato l’anno scorso, Bandai Namco non si poteva esimere dalla produzione di un nuovo capitolo si prepara all’uscita di un sequel del gioco ispirato alle avventure di Goku e compagni, con tante interessanti aggiunte rispetto al primo capitolo: durante la Gamescom di Colonia ci sono state mostrate quali saranno le novità presenti..
Questo secondo capitolo avrebbe dovuto più che altro chiamarsi Dragon Ball Xenoverse 1.5 perché appena abbiamo preso in mano il joypad ci siamo accorti delle somiglianze con il primo capitolo. Xenoverse funzionava e gli sviluppatori lo sapevano, pertanto questo secondo episodio consta in una serie di gradite aggiunte alla solida struttura del suo predecessore. Di conseguenza alcuni elementi sono stati riproposti con una formula del tutto invariata rispetto al passato, a cominciare dalla modalità storia e dalla creazione del personaggio: anche in questo capitolo infatti l’universo di Dragon Ball rischia di collassare, portando ad un cambio radicale della progressione degli eventi, ed anche stavolta potremo creare un nostro avatar da personalizzare non solo nell’aspetto ma anche nello stile di combattimento e nelle tecniche speciali. Ovviamente il nuovo capitolo comporta un ampliamento dei personaggi utilizzabili con un roster che integra alcuni grandi nomi che furono esclusi in passato (come Majin Vegeta) ed attinge alla nuova serie Super per ampliare ancora di più il numero di lottatori utilizzabili. Fondamentale nel gioco è il comparto online, da vedersi non come un arricchimento del gioco ma come una componente integrale dell’esperienza di gioco. L’hub è stato ingrandito ed all’interno di esse sono state collocate le Expert Mission, delle missioni che richiedono la collaborazione con altri cinque giocatori per sconfiggere nemici ben al di fuori della portata del singolo guerriero. Certo, è possibile anche affrontare queste sfide affiancati dalla CPU, ma tutto ciò è una limitazione al divertimento. Potremo quindi sfidare Nappa in versione scimmiesca, oppure il pirata spaziale Turles, stando però attenti alle loro mosse capaci di inibire la nostra psiche e di portarci allo scontro con un nostro clone all’interno di una zona remota della nostra mente.
Il Battle system sembra aver ricevuto un’operazione di rifinitura, dimostrandosi frenetico e divertente, grazie anche ai 60 frame al secondo a schermo che rendono più fluida e coinvolgente l’azione di gioco. È stata aggiunta la possibilità di effettuare degli scatti verso l’avversario anche in fase di schivata, portando il combattimento molto più sul corpo a corpo che sulla lunga distanza, e semplificando il sistema di combo che, trattandosi di un brawler e non di un fighting game più tradizionale, è sempre una buona cosa poiché garantisce un divertimento trasversale a qualsiasi giocatore, dal più esperto a quello alle prime armi. Non ci resta che aspettare l’uscita del gioco completo, attesa per il 27 di Ottobre su PlayStation 4, Xbox One e PC, ma per chi non potesse resistere fino a tale data sappiate che proprio in queste ore è stata confermata l’open beta.