La serie TV di Halo è senza alcun dubbio uno dei prodotti televisivi più attesi da una nutrita fetta di pubblico, con questi che non vedono l’ora di poter vedere trasposte sul piccolo schermo di casa tutte le avventure del celeberrimo Spartan Master Chief, interpretato lo ricordiamo da Pablo Schreiber.
Con la sua imponente armatura, la visiera dell’elmo color ambra e una miriade di armi del 26° secolo, il buon Chief è uno dei personaggi più iconici del mondo dei videogiochi, ed è pronto a fronteggiare anche nella serie TV la forza aliena nota come i Covenant.
Ma vista l’importanza della saga di videogiochi, la serie televisiva di Halo ha visto vari scrittori, produttori e registi prima entrare e poi uscire dal progetto. Tanto per farvi un esempio concreto, questa serie TV in arrivo sul mercato tra poche settimane ha visto susseguirsi ben tre showrunner, Kyle Killen, Steven Kane e ora David Wiener, e due reti: prima Showtime e poi l’attuale Paramount+.
La serie TV di Halo proporrà un Master Chief differente da quello della serie di videogiochi
E visto che mancano sempre meno giorni al lancio della serie TV di cui sopra, il noto portale online The Hollywood Reporter ha deciso di intervistare Pablo Schreiber, l’attore incaricato di incarnare l’iconico ed amato Master Chief.
Qui di seguito trovate alcune sue considerazioni:
“C’è questa aspettativa perché una parte enorme del pubblico ha giocato credendo di essere per davvero Master Chief. E ora eccomi qui, a tentare di interpretarlo nel migliore dei modi.”
Lo stoico Spartan rappresenta un vero e proprio “salto nel vuoto” per l’attore canadese di 43 anni, che ha ottenuto la sua prima occasione degna di nota con un arco narrativo incluso in una stagione di The Wire di HBO, ma è ben più noto al grande pubblico per aver interpretato ruoli straordinari in prodotti di grande successo come American Gods e Orange:
“Mi è stato concesso molto margine di manovra in quei ruoli per spingere un po’ più in là i confini perché i personaggi sono così grandi ed ampi. Questa invece è una svolta di 180 gradi. Rappresenta una scatola molto stretta, soprattutto all’inizio della serie, dove sono chiamato a cercare di trovare il punto debole della moderazione e capire la vita interiore di questo giovanotti qui in armatura”.
Pablo Schreiber si è poi soffermato sullo straordinario successo di The Mandalorian, affermando di non avere paura del confronto che potrebbe sorgere nel pubblico.
“Ero tipo, ‘OK, fantastico, c’è un precedente e le persone sono affamate di questo genere e di questo materiale – perché c’è sicuramente una sovrapposizione – e il successo che hanno avuto è di buon auspicio per noi. Inoltre, The Mandalorian è sempre con l’elmo e deve rimanere perennemente con esso sulla testa. In Halo, gli spartani si tolgono l’elmo di una tonnellata: è solo la faccia di Master Chief che non avete mai visto prima.
L’attore svela poi come il resto del costume del personaggio era ingombrante, difatti a differenza dell’armatura di The Mandalorian che è semplicemente protettiva, l’ingombrante tuta di Master Chief ha un altro scopo.
“Sono 50 libbre di plastica e la tuta ha lo scopo di renderti sovrumano: migliora di dieci volte le capacità dello Spartan per le sue prestazioni. In realtà è il contrario. È una sfida manipolare un costume ingombrante e trovare il modo di girare le varie scene così da sembrare che tu sia super capace”.
Halo ha già avuto il via libera per la seconda stagione, con il buon Schreiber che spera che questo show possa presto scrollarsi di dosso l’etichetta di “programma televisivo tratto dai videogiochi”, differenziando in questo modo il suo Master Chief da quello della serie videoludica:
“Ci sono così tante opportunità per realizzare uno spettacolo di fantascienza, uno spettacolo di supereroi o uno spettacolo di videogiochi ed essere in questo modo legittimamente un’ottimo prodotto televisivo che sta esplorando quei generi”.