Per una serie tratta da un videogioco sparatutto, perdere subito l’azione per accomodarsi e concentrarsi sull’introspezione dei personaggi non era esattamente l’auspicio desiderato. Anzi, considerato che tutto è cominciato nel lontano 2001 con uno Spartan che decimava le file dei Covenant correndo sul gigantesco Halo, questo calo di scene sul campo ci porta ben lontani dall’emozionante racconto a cui Halo Serie TV aspira. Master Chief messo in panchina toglie il casco e non prende già più a cazzotti nessuno – ve lo raccontiamo nella recensione di questo terzo episodio di Halo.
La Storia
Se da una parte è ammirevole l’attenzione riposta alle problematiche caratteriali ed emozionali di John-117, dall’altra è lecito domandarsi cosa rimane veramente di Halo in questa Serie TV (qui potete trovare la recensione degli episodi 1 e 2) Paramount+ in onda su Sky e NOW. A parte gli ovvi riferimenti alla sua origine, non ci potrebbero essere più divergenze col videogioco. E quindi l’episodio “Emergence” si apre con la storia del pianeta Oban, una colonia di recupero rifiuti di livello 2 dell’UEG. Dozzine di uomini e donne lavorano allo smistamento della discarica, inclusi due bambini intenti a leggere una storia. Alle guardie sempre meno umane e tolleranti dell’UEG questo non piace – la brutalità non lascia scampo al bambino prima che due elitè Covenant arrivino a scatenare l’inferno, prelevando la bambina che ha una sorta di qualità “energetiva” diversa, si direbbe affine agli artefatti che gli alieni cercano. E’ emblematico osservare come agli occhi di quella che si rivela essere la Blessed One, Makee, i Covenant siano più umani dell’umanità stessa. Ora che sappiamo come è arrivata sulla nave Covenant, rimane la domanda sul perchè sia stata scelta – anche se è piuttosto chiaro che ci sia una relazione stretta con Master Chief e la sua abilità di leggere la chiave dei Precursori. Intanto, al quartier generale dell’UNSC, l’ammiraglio (Shabana Azmi) ha deciso di lasciare che la dottoressa Keyes (Olive Grey) studi l’artefatto, sperando di fare meno affidamento sulla dottoressa Halsey (Natascha McElhone) in futuro.
Questo ci introduce a Cortana (Jen Taylor). La dottoressa Halsey chiede a Master Chief (Pablo Schreiber) di passare attraverso una sorta di “aggiornamento”. Quando lo collegano, Cortana appare come un’IA digitale che è lì per iniziare la sua missione.
L’introduzione di Cortana in Halo Serie TV
In Halo Serie TV, Cortana dovrebbe integrarsi completamente con Master Chief per ottimizzare le sue prestazioni fisiche e mentali, ma la dottoressa Halsey le impedisce di farlo temporaneamente perché hanno ancora bisogno di vedere come l’artefatto reagisce. A Master Chief Cortana non piace, perchè non è controllabile. Più tardi, quando Cortana ha il controllo di Master Chief e tocca l’artefatto, Cortana non può vedere nulla di ciò che vede; all’inverso quando Master Chief è cosciente riesce ad ottenere delle visioni che intuisce essere memorie.
Qui in Halo Serie TV gli Spartan, a differenza dei videogiochi in cui hanno subito un addestramento speciale e mentale che permette loro di controllare al centesimo di millimetro ogni risposta alle emozioni o stimolo, ricevono una sorta di regolatore emotivo artificiale. Master Chief sta cercando di rimuovere il suo, che vede come un potenziale blocco alle sue visioni. Cortana, invitata ha Halsey, lo guida nella rimozione. Dopo questo Master Chief torna dal manufatto e comprende che, da bambino, continuava a disegnarlo più e più volte. Ricorda anche di aver seppellito qualcosa con suo padre contro la sua volontà – e se quello non è il cane, potrebbe tranquillamente essere un secondo pezzo dell’artefatto. Master Chief quindi chiede di andare su Eridan II, rimasto sigillato per colpa di un virus trasportato da un convoglio mercantile.
In una breve sequenza, passiamo a Makee che invade lo spazio aereo dell’UNSC fingendosi una vittima dei Covenant. Naturalmente, l’uomo responsabile della nave UNSC non si rivela essere un gran genio stratega e la porta sulla nave, permettendole così di scatenare la furia di un Hunter senza armatura, che senza il suo contenitore torna alla forma originale – una miriade di vermi costrittori che possono nutrirsi di tutto ciò che inglobano.
L’episodio tre di Halo Serie TV si conclude con tre navi che vanno a destinazioni alternative. Makee non ha trovato nulla, quindi ritorna al suo piano originale di andare su Madrigal. Kwan Ha, che ha cercato di scappare di nuovo sul suo pianeta natale, si offre di pagare Soren-066 per farsi scortare, in modo da poter ricongiungersi alla resistenza. Infine, Master Chief, Halsey e Cortana si dirigono verso Eridan II per localizzare il secondo artefatto.
Differenze troppo profonde, anche per una timeline parallela
Lo abbiamo compreso tutti, Halo Serie TV non vuole paragoni (in apparenza) con Halo il Videogioco, anche se prende a pacchi dai suoi personaggi, miti e concetti per tirarne fuori un trito che sa di bruciato. Mi sento di dire che, nonostante la regia sempre eccelsa, questo episodio non suscita le reazioni che avrebbe voluto: l’attore di Chief non ha una mimica facciale tale da giustificare la dismissione del casco, non posso fare a meno di dirlo. Inoltre se si voleva puntare sul lato emozionale e sui sentimenti di Chief, su una sua umanizzazione ulteriore, si sarebbe potuto soprassedere sulla presenza del regolatore emotivo che fa molto clichè, esplorando invece una lore più simile a quella del gioco (e più abominevole) fatta di temi più attuali, in cui bambini di 6 anni vengono rapiti a caso e subiscono un completo rimaneggiamento fisico e psicologico con tanto di lavaggio del cervello a suon di propaganda. In questo caso, cercare di rompere un condizionamento psicologico che dura da anni sarebbe stato uno sforzo molto più duro e sentito che estrarsi una sorta di chip al neon e tornare all’improvviso a sentire – come se questo Chief le orecchie non le avesse mai avute.
Aldilà dell’approccio scelto nell’umanizzazione di Chief, in questo episodio di Halo Serie TV abbiamo per la prima volta anche la co-presenza di Cortana. Per un soldato super-addestrato e ligio agli ordini della mamma-dottoressa, il bisogno di avere una gestazione che dura quasi l’intera puntata per far sì che possa anche solo accettare Cortana nella propria testa è comprensibile, ma a tratti esasperante proprio perchè segue il classico archetipo tra protagonista e spalla di supporto.
La chiave dei Precursori
Nel terzo episodio di Halo Serie TV, la Blessed One è intenzionata a ottenere la Chiave tanto quanto John, e a scoprire cosa si nasconde dietro il potere mnemonico dell’artefatto stesso con ogni mezzo. Vediamo quindi nei panni di una ragazza che essendo stata “adottata” dai Covenant ormai si sente lontana da un’umanità che non ha più niente di umano. Possiamo vedere la chiave anche in questo episodio di Halo Serie TV e quindi formulare un po’ di speculazioni: dovrebbe essere la Chiave dei Precursori, razza antenata degli Umani e adorata dai Covenant, che lasciarono gli anelli Halo come ultima difesa della galassia contro un nemico letale e inarrestabile. Le Chiavi, oltre a dare accesso alle informazioni riguardanti i Precursori, dovrebbero svelare la posizione degli anelli di Halo, che dovrebbero far parte della continuity di Halo Serie TV, appartenendo allo scenario storico di Halo. Maggiori dettagli verranno sicuramente raccontati nelle prossime puntate, in attesa di vedere John arrivare sul suo pianeta natale, Eridanus II.
Come si dice?"Nonostante il bene che ti voglio, mi fai male al cuore." Vorremmo tutti volere bene a questa serie di Halo, che però sembra bloccarsi nel suo terzo episodio, allontanandosi dall'azione e dal campo di battaglia per impostarsi su toni più rilassati. Speriamo sinceramente che tornino le scene d'azione ed i momenti di combattimento, che al momento sono gli unici tratti rimasti completamente fedeli alla controparte videoludica.
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Voto Game-Experience