Per la prima volta un videogioco approda ufficialmente nelle aule universitarie come strumento di studio storico. Ebbene sì, dal 20 gennaio 2026, all’Università del Tennessee, gli studenti potranno seguire “Grand Theft America: la storia degli Stati Uniti dal 1980 attraverso i videogiochi GTA”, un corso ideato e tenuto dal professore di storia Tore Olsson. Non si tratta di un esperimento isolato: Olsson aveva già portato in aula Red Dead Redemption con grande successo, persino trasformando quell’esperienza in un libro accompagnato dall’audiobook narrato da Roger Clark, l’attore che interpreta Arthur Morgan.
IGN rivela che il corso parte da un presupposto forte: i videogiochi non solo evocano mondi immaginari, ma influenzano il modo in cui milioni di persone percepiscono luoghi e periodi reali. Se Red Dead Redemption ha plasmato l’immaginario del West ottocentesco e Ghost of Tsushima quello del Giappone feudale, Grand Theft Auto ha contribuito a formare l’idea dell’America contemporanea. Le sue città fittizie – Los Santos, Liberty City, Vice City – sono specchi deformanti ma riconoscibili di Los Angeles, New York e Miami, con paesaggi urbani e sociali che richiamano dinamiche autentiche.
L’idea di Olsson è quindi usare GTA come “cornice” per un corso di storia, esplorando gli Stati Uniti dagli anni ’80 a oggi. I titoli coprono periodi diversi: Vice City Stories (1984) e Vice City (1986) raccontano gli anni Ottanta; San Andreas (1992) e Liberty City Stories (1998) riflettono i Novanta; mentre GTA III, IV, V e il futuro VI offrono spaccati del XXI secolo. Quasi trent’anni di franchise diventano così materiale accademico per analizzare cambiamenti politici, sociali ed economici: dall’ascesa del neoliberismo alle rivolte urbane, dal capitalismo globale alla polarizzazione mediatica.
Un esempio centrale sarà l’uso di San Andreas per spiegare i disordini di Los Angeles del 1992, all’indomani del pestaggio di Rodney King e dell’assoluzione dei poliziotti coinvolti. Il gioco allude a quegli eventi, ma Olsson userà le sue trame per contestualizzare temi più ampi: immigrazione, polizia, disuguaglianze, politiche governative. Così, ogni lezione inizierà con estratti o sequenze dei giochi, non per testare la conoscenza della trama, ma per stimolare riflessioni storiche e analisi documentate.
L’arrivo di GTA 6 – già considerato da Rockstar “il più grande lancio videoludico della storia” – avrebbe dovuto essere parte integrante del programma, ma il rinvio a maggio 2026 lo esclude dal semestre iniziale. In futuro, però, Olsson prevede di integrarlo nelle sue lezioni, vista la centralità del nuovo capitolo per raccontare l’America del nuovo millennio.
Il professore sottolinea che il corso non è in alcun modo una celebrazione della violenza videoludica. Al contrario, il suo obiettivo è critico e formativo: mostrare come dietro la satira e le esagerazioni di GTA si celino contraddizioni reali, dalle trasformazioni economiche al ruolo dei media, fino alle tensioni sociali che dividono gli Stati Uniti. L’insegnamento sarà condotto con serietà accademica, lontano dal tono irriverente dei giochi, per stimolare negli studenti la capacità di leggere l’America contemporanea attraverso una lente insolita ma sorprendentemente efficace.
In definitiva, Grand Theft Auto si conferma molto più di un videogioco controverso: diventa un laboratorio culturale che ora entra a pieno titolo nella storia accademica.
In tutto questo ricordiamo che GTA 6 sarà il lancio più grande della storia, secondo Rockstar Games.