Il possibile prezzo di lancio di GTA 6 a 100 dollari sta facendo discutere e non poco alcuni esperti del settore videoludico. Secondo Mat Piscatella, analista di Circana (ex NPD Group), un aumento così drastico non solo non risolverebbe i problemi dell’industria, ma creerebbe ulteriori difficoltà, restringendo il mercato.
Questa posizione si oppone di conseguenza a quella di Matthew Ball, che vede nei prezzi alti una strategia vantaggiosa per gli altri publisher di videogiochi. Piscatella ha quindi criticato aspramente l’idea di un prezzo base così elevato, affermando che le edizioni speciali e da collezione già permettono agli sviluppatori di ottenere maggiori ricavi dai consumatori più appassionati.
Per questo motivo fissare il prezzo standard di GTA 6 (ed ovviamente degli altri giochi che ne seguirebbero l’esempio) a 100 dollari escluderebbe una parte significativa del pubblico, riducendo le vendite complessive e limitando la crescita del mercato videoludico.
Per l’analista, la priorità dell’industria dovrebbe essere quella di “allargare l’imbuto”, ossia attirare un pubblico il più ampio possibile. Questo approccio consente di massimizzare i ricavi senza alienare i giocatori con costi proibitivi. Un aumento generalizzato dei prezzi potrebbe avere effetti deleteri su un mercato che già mostra segni di stagnazione.
Nonostante il successo previsto per GTA 6, Piscatella ritiene che mantenere prezzi accessibili sia essenziale per la salute a lungo termine dell’industria. La vera sfida non è vendere meno copie a un prezzo maggiore, ma trovare strategie per coinvolgere nuovi giocatori e rendere i videogiochi un medium ancora più inclusivo.