Il Giappone ha decisamente occupato una larga parte delle uscite di questo inizio 2024, con Tekken 8 e Like A Dragon su tutti. Non è però il momento di fermarsi e questo scoppiettante inizio anno (come non capitava da tempo) continua a proporre un febbraio ricco di uscite degne di nota. Proprio dalla terra del Sol Levante, tra Final Fanatsy 7 Rebirth e Persona 3 Reload, arriva un action RPG molto atteso, che i fan della serie Granblue Fantasy hanno per anni osservato senza poter toccare con mano. Il momento è giunto e noi siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni nella recensione di Granblue Fantasy Relink.
Una narrativa col freno a mano
Se siete spaventati dall’idea che Granblue Fantasy Relink sia poco accessibile narrativamente per i non avvezzi alle dinamiche del franchise, sappiate che così non è. Non lo nascondiamo, gli amanti di Lyria e compagni saranno sicuramente più avvantaggiati nell’acclimatarsi tra le dinamiche dei rapporti interpersonali dei protagonisti, ma è anche vero che Cygames ha studiato degli ottimi metodi per coccolare tutti i novizi. Un sistema enciclopedico ben realizzato che racconta goni dettaglio e nomenclatura citata e anche un sistema che riassume le scene di intermezzo o i dialoghi nel momento in cui si decide di saltarli. Un occhio di riguardo che fa piacere trovare in un titolo che apre le porte della saga a un maggior numero di persone. Niente a che vedere con la trama del gioco mobile originale, ma comunque un cosiddetto arco narrativo “filler” piacevole e sicuramente interessante.
Dal punto di vista pratico, la componente narrativa offre diversi cliché del mondo ruolistico orientale, e anche qualche trovata molto in linea con le affini dinamiche da shonen. Vestiremo i panni di un giovane capitano e di una ciurma di personaggi intenti a raggiungere Estalucia, una isola leggendaria alla fine del Reame dei Cieli. Tra pericoli e misteri affronteremo antichi poteri, misteriose creature giganti e alcuni segreti che vi sorprenderanno. Divertente e intrattenente sì, ma decisamente molto in linea con quanto visto in svariate opere di genere. A dirla tutta, avremmo preferito qualche guizzo narrativo in più, qualche trovata anche stravagante in grado di muovere il ritmo di un’opera che si lascia giocare, ma che sembra sempre non sprintare mai.
Un gameplay frizzante
Come dicevamo, Granblue Fantasy si lascia giocare, e sebbene la storia sia un piacevole contorno, quello che rende molto godibile il gioco è la sua pulizia e precisione nel creare un gameplay loop interessante nei combattimenti. Le classiche meccaniche da JRPG vengono adattate molto bene alla struttura action. Il party da quattro personaggi lavora bene, soprattutto grazie all’IA che non ostacola mai l’azione del giocatore, ma anzi supporta bene le idee messe in campo. Al centro dell’azione ci sono le caratteristiche dei vari personaggi: maghi, veloci spadaccini, tiratori scelti, pesanti guerrieri, insomma tutte le più iconiche classi da gioco di ruolo.
La mappatura dei tasti è molto semplice, con attacco leggero, pesante, schivata, parata e abilità uniche. Dove però si innestano le dinamiche che fanno brillare il gioco rendendolo molto piacevole, è nella sinergia tra i personaggi. Attacchi concatenati, potenziamenti tra personaggi e dinamiche di interazione nel combattimento che fluidificano molto l’azione di gioco rendendola una grande danza di colpi e spettacolo. In quello che poi è l’end-game del gioco, la possibilità di giocare in co-op fino a quattro giocatori, rende ancora più brillante e sinuosa questa danza cooperativa nei combattimenti.
Parlando appunto delle dinamiche di gameplay, vi è da sottolineare come proprio la filosofia del gioco renda chiaro e lampante l’ispirazione agli hunting game che qualche anno fa spopolavano quando il gioco è stato concepito. La storia principale e le sue missioni secondarie intrattengono, gli Episodi del Destino legati ai personaggi ampliano la narrativa dedicata ai protagonisti ma è l’end-game a far esplodere le dinamiche di gameplay migliori con scontri spettacolari.
Componente audiovisiva
Molto interessante anche la possibilità di personalizzare le opzioni di accessibilità del combattimento, per andare a rendere fruibile il gioco per chi magari non ha ancora del tutto digerito la componente action nei JRPG. Presente ad esempio la Assist Mode che permette di gestire l’automazione di tutte, alcune o nessuna delle azioni da svolgere in battaglia. Stiamo parlando dunque di un titolo divertente e fluido che spinge sull’acceleratore della giocabilità senza stancare e assuefare il giocatore. Gli unici dubbi che hanno pervaso le nostre ore riguardano la commistione di tutte queste dinamiche che rendono sì il prodotto un buon prodotto ma che nelle singole parti forse non eccellono rispetto ad altri capisaldi di genere.
Granblue Fantasy Relink è una gioia per gli occhi. Tecnicamente lo stile anime si esalta sia nelle scene di intermezzo che nelle fasi di esplorazione degli ambienti. Non ci troviamo di fronte a un open world, ma bensì a delle open map molto piacevoli anche per level design. I combattimenti non sono solo piacevoli da giocare ma sono molto spettacolari e scenografici.
Anche le scene di intermezzo vanno segnalate come degne di nota. Simile il discorso per le musiche, Nobuo Uematsu firma una colonna sonora molto d’impatto che offre una selezioni di brani che sostengono perfettamente le dinamiche a schermo. Ottima la localizzazione in italiano, un po’ troppo sopra le righe invece il doppiaggio giapponese che spesso e volentieri risulta molto gravoso soprattutto nei combattimenti. Nella norma invece la controparte inglese, con personaggi che non brillano per una recitazione da oscar ma che portano a casa il compitino senza lode e senza infamia.
Verdetto
Granblue Fantasy Relink è un ottimo action JRPG che si lascia giocare dagli appassionati del franchise ma anche dai neofiti che vogliono approcciarsi alla saga. Peccato per la mancanza di guizzi che avrebbe reso l’esperienza più dinamica. Ottimo il gameplay che sostiene il giocatore evitando di creare situazioni gravose sulla voglia di portare a termine l’esperienza. Da valuta invece sul lungo periodo la componente endgame del gioco che potrebbe non essere così solida da superare il logorio del tempo. Menzione d’onore alla colonna sonora di Uematsu, che ha più volte reso giustizia alle scene a schermo.
La recensione in breve
Granblue Fantasy Relink è piacevole e godibile, punta su un gameplay dinamico e su una narrativa semplice senza troppi fronzoli. avremmo preferito qualche guizzo in più, ma nel complesso ci si trova davanti a una buona prima opera che apre le porte del grande pubblico al franchise.
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Voto Game-Experince