Google potrebbe essere obbligata a risarcire circa l’80% degli inserzionisti che pagano l’azienda per avere pubblicità su YouTube. Il motivo è piuttosto semplice: i banner pubblicitari devono rispettare dei criteri ben precisi, che spesso vengono totalmente ignorati.
Un nuovo report pubblicato dal Wall Street Journal, indica che dal 2020 Google non rispetterebbe i parametri per la gestione delle pubblicità su YouTube e dunque il colosso rischia di risarcire l’80% degli inserzionisti negli ultimi tre anni. L’azienda avrebbe dunque violato i suoi stessi standard per la pubblicazione dei banner pubblicitari, brand e aziende potrebbero dunque essere risarcite.
Secondo quanto riportato dunque si tratterebbe di una vera e propria frode di Google nei confronti di tutte le aziende che nel corso degli anni, hanno pagato una somma per ricevere in cambio banner pubblicitari non conformi alle normative. A tal proposito non mancano gli interventi degli AdTech, fra cui Nandini Jammi co-founder di Check My Ads: occupandosi di acquistare, gestire e analizzare le varie pubblicità, la Jammi ha fatto chiarezza sui criteri necessari per inserire correttamente una sponsorizzazione.
Gli inserzionisti pagano per:
suoni;
pubblicità completamente visibili (non oscurate o coperte) e la possibilità di saltare le inserzioni.Ecco i risultati, circa l’80% delle volte:
Pubblicità mutate;
auto-play disattivato;
Senza possibilità di saltare la pubblicità.
Again, advertisers are paying for:
✅sound-on
✅fully viewable (not obscured/covered) and
✅skippableHere’s what they’ve been getting 80% of the time:
❌muted
❌auto-play videos off to the side
❌unskippableSince at least 2020!!! The AUDACITY.
— Nandini Jammi (@nandoodles) June 27, 2023
Inoltre, il report sostiene che nonostante aziende e grandi brand paghino per avere pubblicità sopratutto su YouTube, alcune inserzioni possano finire anche su siti web poco attendibili, come incentrati sulla pirateria o addirittura contenenti principalmente fake news.