Gli ultimi giorni sono sicuramente carichi di notizie a tema God of War Ragnarök. Dopo diversi rumor sulla possibile data d’uscita diffusi da diverse personalità sul web e dopo che sono trapelati in rete i primi dettagli sulle edizioni limitate del gioco, si ritorna a parlare del titolo di Santa Monica, ma in questo caso per un altro aspetto. Come è facile intuire, in molti sono impazienti di scoprire la data d’uscita del kolossal che sembra, al momento, essere ancora confermato per una finestra di lancio nel 2022, ma alcuni utenti si sono spinti ben oltre, scatenando l’ira di Cory Barlog.
Cory Barlog non le manda a dire e condanna l’assurdo metodo con cui alcuni utenti stanno cercando di scoprire la data di lancio di God of War Ragnarök
L’hype per un gioco di questa portata è sicuramente a mille, ma ciò non giustifica l’atteggiamento che alcuni giocatori hanno avuto (e presumibilmente continuano ad avere) nei confronti di Estelle Tigani, Cinematics Producer di God of War Ragnarök. Infatti, come si evince dal tweet in calce all’articolo, alcuni utenti hanno pensato che mandare foto delle proprie parti intime sarebbe stata un’ottima tecnica per avere notizie sulla data di lancio. Ovviamente, non è stato di certo così.
Come volevasi dimostrare, la cosa ha sortito l’effetto contrario, scatenando l’ira e lo sdegno non solo di Estelle Tigani, ma anche di Cory Barlog che ha risposto con quanto segue:
“Mi state per caso prendendo in giro? Non posso credere di doverlo specificare, ma vi invito a non inviare foto delle vostre parti intime ad uno dei membri del team di sviluppo o a chiunque altro nell’industria videoludica con l’obiettivo di conoscere il giorno dell’uscita. Si stanno facendo in quattro per creare qualcosa con cui possiate divertirvi, mostrategli del rispetto.”
Ovviamente abbiamo effettuato un lavoro di censura nella traduzione del messaggio che però, per chi fosse interessato a vedere quello originale, può trovarlo qui di seguito. In attesa di scoprire, finalmente, la data di lancio di God of War Ragnarök, ci auguriamo che eventi del genere non accadano più.