Reggie Fils-Aimé, carismatico ex COO e direttore operativo di Nintendo of America attualmente impiegato in GameStop, compagnia per la quale ha preso parte al consiglio amministrativo, ha scelto di abbandonare la sua attuale posizione nella compagnia, come riferito da un comunicato stesso condiviso da GameStop.
La notizia, per breve tempo vociferata ma non ufficializzata, ha presto trovato conferma. Reggie Fils-Aimé abbandonerà la sua poltrona in giugno, lasciando il posto nel consiglio d’amministrazione di GameStop a due nuovi arrivi: Bill Simon e J.K Symancyk. Al momento, le ragioni dietro questa decisione sono ancora oscuri. Tutto ciò che si sa è che, stando al comunicato stampa che ipotizzava l’abbandono imminente di Reggie Fils-Aimé, GameStop si aspetta anche altri avvicendamenti ai vertici.
Ecco parte del comunicato divulgato da GameStop: “Ci sono stati notevoli cambiamenti nel nostro consiglio d’amministrazione fin dal giugno 2020 come dimostrano i nostri periodici rapporti depositati al SEC, e ci aspettiamo di sperimentare ulteriori cambiamenti al nostro consiglio d’amministrazione nel corso del nostro Meeting Annuale 2021. Alla data di questo modulo 10-K, il consiglio non ha determinato la lista definitiva delle nomine per l’elezione al nostro Meeting Annuale 2021, ma ci si aspetta che i seguenti amministratori attualmente in carica abbandonino la loro posizione: Lizabeth Dunn, Paul Evans, Raul J. Fernandez, Reginald Fils-Aimém William Simon, James K. Symancyk, Carrie W. Teffiner e Kathy P. Vrabeck”.
GameStop, la cui situazione è al limite del critico oramai da anni, è ben consapevole di come tutti questi frequenti avvicendamenti possano ledere ai propositi stessi della compagnia, e lo rende chiaro negli ultimi passaggi del comunicato: “Il turnover del nostro consiglio d’amministrazione potrebbe minare le nostre operazioni, il nostro focus strategico o la nostra capacità di controllare il valore azionario aziendale. Se falliremo nel attrarre e mantenere nuovo personale qualificato per il nostro consiglio d’amministrazione, la prospettiva di crescita del nostro business potrebbe frenare le nostre operazioni e avere un negativo risvolto sulle nostre attività”.