GameStop, con la sua gestione asettica da grande catena, prima di divenire l’azienda sul punto di morte che è oggi da anni fu, in passato, celebre per le pessime condizioni di lavoro denunciate da diversi dipendenti, sottoposti a politiche aziendali decisamente discutibili e condizioni assurde piene di clausole ballerine relative al ritiro e l’acquisto di titoli reso, nonché i ritornelli che invitato a sottoscrivere abbonamenti, garanzie e quant’altro. Ebbene, come si usa dire, a furia di tirare la corda quella prima o poi si spezza.
I dipendenti GameStop del Gateway Mall di Lincoln, Nebraska, ne hanno decisamente avuto abbastanza:
Cosi tutti i dipendenti, che si sono prontamente firmati come “ex” (palesando la loro intenzione di non tornare al lavoro, ndr) hanno affisso alla vetrina del negozio un avviso molto diretto, nel quale annunciano che non apriranno indirizzando i clienti ad altri negozi di prodotti da gaming:
“Attenzione clienti di GameStop. Ci dispiace informarci che ce ne siamo andati tutti. Il manager del nostro distretto non ha rispetto per noi in veste di dipendenti né di esseri umani. Ci è stato detto da lui che si supponeva portassimo il negozio a raggiungere una quota vendite e funzionare alla perfezione sei mesi fa. Vale a dire circa tre mesi prima che molti di noi fossero assunti. Purtroppo, nonostante l’impegno dello staff, non siamo buoni”.
La lettera elenca poi tre altri negozi di prodotti da gaming e chiude invitando i clienti a spendere i propri soldi “in stabilimenti che rispettano i propri dipendenti. Sinceramente, l’ex team di GameStop”. Successivamente Kotaku ha avuto modo d’intervistare Frank Maurer, nuovo manager del negozio, che ha parlato di turni massacranti, abusi, mancanza di supporto da parte delle risorse umane e stipendi bassi (tra i 9 e i 17 dollari per ora).
“Me ne sono dovuto andare per la mia sanità mentale. Quando chiesi supporto fui accolto dal silenzio. Il nostro manager ci minacciava a ogni nostro insuccesso, abusando di noi verbalmente, informandoci del fatto che potevamo facilmente essere sostituiti da altri studenti. Tutto ciò che vede sono numeri su un computer. […] Questa compagnia porta i responsabili a trattar male i propri dipendenti”.
Né la compagnia né Longacre Square Partners, l’ente responsabile degli impieghi in negozio, hanno commentato la cosa e le attività in negozio sono subito riprese. Personalmente, quando vedo una compagnia già in difficoltà sguazzare in simili acque, che rendono arduo per il lavoratore stesso fare il tifo per la compagnia che lo abusa, tutto ciò che penso è che una ripresa sia impossibile. Detto questo, ogni lavoratore dovrebbe imparare da questi dipendenti, perché se nessuno si lasciasse mettere i piedi in testa il sistema non avrebbe più nessuno da schiacciare.