Wasteland 3, presentato a questa Gamesweek di Colonia, risulta essere esattamente quello che sarebbe dovuto essere Jaggernaut Alliance, che purtroppo ha fallito nel suo intento positivo di riportare ai fasti una serie basata sulla strategia: Wasteland 3 riesce invece in questa impresa, fornendoci una prima impressione estremamente positiva durante la nostra prova, al punto che ci ha dato l’idea che quello che avremo fra le mani al lancio potrebbe essere un piccolo capolavoro.
Continuando la tradizione ben oliata e collaudata dalla serie Wasteland, questo terzo capitolo ci riporta all’umanita post esplosione atomica, stavolta in una landa ghiacciata con diverse fazioni che lottano tra loro e contro tutti per la sopravvivenza. I ranger, gruppo di “portatori di legge” in questo caos, sono persone formate per riequilibrare questi discontinui conflitti che rischiano di innescare nuove minacce in quel che rimane della terra. Nella demo impersoniamo quattro di loro, muniti di carro armato dotato di mitragliatore e AI in grado di farlo muovere come un personaggio a parte dotato di autonomia sul campo durante i combattimenti: in caso intervenga, sfonderà le barricate e spiaccicherà i nemici sotto il suo peso, dandoci una grossa mano nei frangenti piu tattici e concitati, mentre verra usato come veicolo per muoversi nel resto del mondo. Il gioco offre una visuale isometrica difatti, con combattimenti a turni non dissimili da quelli di XCom 2 in cui potremo spostarci e combattere usando un determinato numero di AP e di abilità. Sulla mappa, oltre ai nemici – un gruppo di sbandati inalatori di un gas velenoso – avremo casse e strutture che una volta osservate, scassinate o azionate, ci permetteranno di recuperare parecchio loot, tra cui proiettili tradizionali, cure, granate, armature e nuove armi per i nostri personaggi. Durante la demo lo scopo era di recuperare il figlio del leader locale di questi sbandati, un pazzo sfegatato che ha innescato una lotta tra questi e la comunità: il videogioco ci offre da questo punto di vista una libertà di azione inaudita che si rifà in pieno a Fallout e che, in base ai parametri dei nostri personaggi in specifiche abilità dei nostri personaggi, ci permetteranno di orientare questi momenti sull’azione volta al combattimento o sul dialogo e ovviamente ciò avrà un impatto sulle relazioni tra il nostro team e le altre fazioni che potranno essere consultate nell’apposito menu relazioni al quale è possibile accedere tramite un tasto rapido o tramite le schede dell’inventario. Nella demo affrontata abbiamo deciso di appoggiare il leader e padre dello psicopatico Vincenzo, che ci ha così concesso di poter parlare con lui: abbiamo così potuto assistere ad una bellissima cutscene con diverse opzioni di dialogo che ci ha mostrato animazioni eccellenti, movimenti facciali egregi e un design del personaggio accurato e capace di valorizzare il carattere dei personaggi. Il nostro figliolo sarà stato anche matto, ma affrontando la prova del fuoco del padre e il suo agghiacciante dialogo siamo riusciti, dopo averlo fatto parlare un po’ anche col cadavere che usava come suo pupazzo, ad essere reclutato regolarmente nella squadra, cosa che ha cambiato il nostro punteggio di fazione, accontentando alcuni clan affiliati e scontentando quelli avversi. Una bella prova di coraggio da parte degli sviluppatori di Wasteland 3, che hanno decisamente allargato gli orizzonti rendendolo un gioco interessante, intuitivo ed equilibrato, capace di destarne il nostro interesse in attesa della sua uscita prevista per la primavera del 2020.