Le fake news, nel Bel Paese dette bufale, sono una delle maggiori piaghe che affliggono internet e i social network, Facebook in primis, da molti anni a questa parte. Queste possono interessare ogni argomento. Politica, sanità, cronaca, gossip ecc… Ogni tema è potenziale vittima di questa piaga che contorce ogni verità e ne crea di false.
Questo problema è alimentato, nella maggior parte dei casi, dalla poco attenta ricerca delle fonti, che impedisce di comprendere quando si ha a che fare con notizie false o manipolate.
Sull’argomento è ora intervenuto il papà di Facebook, Mark Zuckerberg, che ha preso una decisione peculiare per risolvere il problema che consiste, in sostanza, nel creare una lista delle fonti considerate più autorevoli e attendibili basandosi sui pareri e i suggerimenti raccolti dagli stessi utenti. Una decisione che alcuni ritengono, con buona ragione, discutibile, poiché un utente poco attento alle fonti che non volesse cambiare il proprio approccio alle stesse potrebbe finire con il fornire opinioni fuorvianti. Peggio, alcune bufale di nota fama e con folti seguiti potrebbero per mezzo della condivisione vedersi riconoscere attendibilità che finirebbe con il renderle ancora più credibili agli occhi dei poco attenti rendendo di fatto più labile il confine tra verità e menzogna. Tutti in Italia abbiamo ben presenti i tipici post “Condividi se sei indignato” (che fin troppo spesso si rivelano bufale).
https://www.facebook.com/zuck/posts/10104445245963251
Il sistema sarà reso attivo in fase sperimentale la prossima settimana negli Stati Uniti e sarà poi esteso al resto del mondo.
Difficile dire come andrà a finire anche se molti sicuramente si saranno già fatti una loro idea. Intanto una buona tecnica per distinguere le bufale è documentarsi sempre su ogni tema da quante più fonti possibili; non è detto che fare ciò porterà alla verità assoluta ma senz’altro aiuterà a definire i punti chiari ed evidenziare dove chi ha scritto si è preso troppe libertà e spazi creativi.