Il Wall Street Journal è tornato sul tema dello scandalo Activision Blizzard aggiungendo altri dettagli inquietanti sui retroscena di questa faccenda che, come tutti ben sappiamo, alla fine è comunque esplosa in faccia a molti alti dirigenti della compagnia, primo tra tutti il CEO Bobby Kotick. A quanto pare quella che allora era sua moglie, Sheryl Sandberg, che al tempo lavorava come Chief Operating Office (COO) presso Meta, si sarebbe macchiata di una grave colpa che la renderebbe complice di questo scandalo.
L’ex moglie di Bobby Kotick avrebbe fermato ben due articoli riguardanti il marito.
Il primo risale al non più vicinissimo 2016, quando la loro relazione era ancora in corso e stabile. Il secondo articolo risale invece al più vicino 2019, ed è stato bloccato quando i due erano oramai già separati. Pare che allora Sheryl Sandberg e Bobby Kotick lavorassero fianco a fianco con un team dell’allora Facebook (oggi Meta) e di Activision al fine d’impedire al Daily Mail la pubblicazione di un articolo relativo all’esistenza d’un ordinanza restristtiva temporanea emessa contro lo stesso Kotick, richiesta da una sua ex fidanzata a causa delle molestie sessuali a cui l’uomo l’avrebbe sottoposta nella propria abitazione.
L’articolo del Wall Street Journal prosegue precisando che Meta sta ora indagando per verificare se Sheryl Sandberg sia o meno colpevole della violazione delle regole aziendali. Quanto si sa per il momento riguardo le azioni compiute per bloccare l’articolo in questione vede la donna minacciare il Daily Mail di una potenziale deteriorazione dei rapporti con Facebook qual’ora fosse stato pubblicato l’articolo – un potenziale bruttissimo colpo per una testata che, in questa epoca, è dipendente come ogni fonte d’informazione dalle visualizzazioni derivanti dai social network.
Stando al diretto interessato, Bobby Kotick, tutta questa storia è falsa, e l’articolo non sarebbe mai stato pubblicato per fu provata la sua infondatezza. Insomma, è una situazione ancora da chiarire ma, dopo tutti sassi scagliati contro il CEO della compagnia, viene difficile concedergli fiducia. Dopotutto è fatto oramai noto come egli stesso abbia passato sotto silenzio diverse faccende, sottoposte alla sua attenzione, che il buonsenso vorrebbe invece denunciate e punite con severità.
La situazione non promette bene, per la carriera di Bobby Kotick, che potrà comunque consolarsi con una buonauscita, in caso di licenziamento (per molti certo, ma a conti fatti ancora da decidersi) dopo l’acquisizione di Microsoft, sufficiente a farlo vivere dieci vite avvolto nella bambagia (avanzando pure denaro per altre vite agiatissime). La situazione, però, potrebbe mettersi male anche per l’ex moglie, qual’ora fossero confermate queste accuse. La sua cariera potrebbe uscirne letteralmente distrutta. Se la colpevolezza sarà provata, la pietà sarà comunque poca, perché, come si suol dire, “chi è causa del suo mal, pianga se stesso”.