Tra le numerose novità di questa estate, Endling: Extinction is Forever porta con sé un messaggio forte, profondo ed importante. Attraverso un impianto di gioco semplice, il titolo di Herobeat Studios punta i riflettori sul tumultuoso e spesso tragico rapporto tra gli animali e l’essere umano. Quello di Endling: Extinction is Forever è un viaggio all’insegna della sopravvivenza che ci mette nei panni di una mamma volpe intenta a proteggere i suoi cuccioli dall’ostilità di un ambiente semi-artificiale.
Endling, l’uomo e la natura
Il videogioco come medium per incanalare un messaggio sociale è qualcosa che esiste già da tempo, così come un brano, una pellicola o un’opera d’arte visiva, anche il videogioco è capace, enfatizzando la potenza del messaggio attraverso l’interazione, di portare sullo schermo qualcosa che non si limiti soltanto a divertire, intrattenere o raccontare una storia che, per quanto ben fatta, resta sempre qualcosa di fittizio ma riesce a comunicare qualcosa di più reale e connesso con il nostro mondo. Endling: Extinction is Forever è proprio quel tipo di videogioco. Non troverete dialoghi, personaggi ben scritti o trame ingarbugliate bensì un potentissimo grido d’aiuto ed un invito alla presa di coscienza in merito ad una tematica ambientale molto seria e che riguarda tutti noi. In Endling: Extinction is Forever vestiremo i panni di una volpe alle prese con un mondo decadente, piagato dall’incrollabile industrializzazione da parte dell’essere umano che non esita a sacrificare il proprio pianeta sull’altare della produttività. L’intromissione massiccia dell’uomo in ambienti naturali è quasi sempre dannosa e, come mostrato più che chiaramente in Endling: Extinction is Forever, troppo spesso l’essere umano non si fa alcuno scrupolo quando si tratta di devastare interi ecosistemi. L’incipit di Endling: Extinction is Forever è dunque abbastanza lapidario e lascia presagire i toni tragici dell’intera opera. La nostra piccola volpe, in fuga da un bosco in fiamme, trova riparo in una piccola caverna posta sotto un’imponente antenna e lì, grazie alla meraviglia della vita che trova sempre un modo di andare avanti, partorisce quattro cuccioli.
Da quel momento in poi, il benessere dei cuccioli e la loro salvaguardia rappresenteranno l’unica cosa importante da tenere sempre a mente, creando un legame tra l’istinto materno di mamma volpe con le meccaniche di gioco survival che, pur essendo soltanto accennate, spingono il giocatore nel mantenere l’indicatore del cibo sempre al massimo.
La notte tra prede e predatori
Endling: Extinction is Forever si svolge quasi completamente durante le ore notturne, ore nelle quali le volpi possono uscire per cercare cibo riducendo il rischio di imbattersi in pericolosi predatori, uno su tutti: l’uomo. Pur essendo un mammifero di medie dimensioni, la volpe è comunque esposta ad innumerevoli pericoli sia in natura che in ambienti artificiali ed i cuccioli, oltre ad essere una preda prelibata per gufi, tassi ed altri predatori. Il fulcro dell’intera esperienza ruota intorno alla ricerca di un cucciolo scomparso, rapito proprio da quegli esseri umani che, pur di accumulare qualche risorsa in più, distruggono tutto quello che incontrano. Endling: Extinction is Forever è un titolo dalla forte impronta narrativa che ingloba la totalità dell’esperienza lasciando relativamente poco alla componente interattiva. Il gameplay del titolo è infatti molto lineare ma ben escogitato, il giocatore potrà infatti esplorare le sezioni della mappa poco alla volta in una mappa di modeste dimensioni che, notte dopo notte, cambierà sotto i nostri occhi. Con il passare delle notti cambierà l’ambiente circostante pur mantenendo la stessa struttura in termini di mappa, determinati passaggi inizialmente chiusi cominceranno ad aprirsi, dandoci accesso sia a nuove parti di mappa ma anche aprendo importanti scorciatoie che ci faranno risparmiare tempo durante le nostre incursioni. Anche in questo caso il messaggio di fondo è molto forte e riguarda l’essere umano in maniera fatale, forse in maniera troppo marcata in alcuni frangenti ma mai lontanissima dalla realtà. Il mondo di Endling: Extinction is Forever muta ad una velocità preoccupante, interi ecosistemi vengono distrutti nel giro di pochi giorni lasciando soltanto spazzatura e devastazione in un mondo martoriato dalla presenza dell’essere umano. Il silenzio di Endling: Extinction is Forever è assordante, come anticipato in apertura, non udiremo dialoghi e non ci saranno colpi di scena, la visione del titolo è fatalista, tragica e non vede speranza per il mondo che ci circonda. Si tratta dunque di un monito perentorio e profondo, atto sicuramente a sensibilizzare e ci piacerebbe pensare che la realtà che ci circonda non sia così ma purtroppo, nell’apparente esagerazione di un videogioco, la realtà fa capolino in maniera preoccupante. Di sicuro non basteranno le parole di questa recensione per cambiare le sorti del nostro pianeta e probabilmente non basterà neanche Endling: Extinction is Forever per sensibilizzare a dovere l’essere umano ma per tutto coloro che sapranno prestare ascolto, il grido di aiuto di Endling: Extinction is Forever risulta essere dolorosamente chiaro.
La sopravvivenza della specie
Tra passaggi chiusi, predatori pericolosi e tempo limitato, le nostre incursioni dovranno essere brevi e precise, l’obiettivo principale resta quello di trovare cibo per i nostri cuccioli, esplorare qualche sezione sconosciuta di mappa e, eventualmente, seguire una pista promettente per ritrovare il nostro cucciolo scomparso.
Questa dinamica da mordi e fuggi può essere interessante durante le prime incursioni ma diventa incredibilmente tediosa man mano che si assume consapevolezza del mondo che ci circonda, spezzando in maniera netta il ritmo di gioco e scoraggiando ogni tentativo di sperimentazione. Soprattutto durante le fasi in cui ci ritroveremo a spingerci sempre più lontano dalla nostra tana, avremo davvero una manciata di secondi a disposizione prima di dover fare dietro-front per tornare al rifugio. La durata di una notte in Endling: Extinction is Forever è infatti ridotta a pochissimi minuti in cui il giocatore dovrà effettivamente giocare. Anche le meccaniche che definiscono la natura survival del titolo sono davvero molto basilari e limitate, rafforzando ancor di più l’idea di Endling: Extinction is Forever visto più come esperienza, comunicazione e messaggio che videogioco. Anche le sezioni furtive, così come gli odori da seguire per trovare cibo e le poche meccaniche platform non incidono mai in maniera determinante sull’impianto di gioco e si limitano al ruolo di orpelli ludici appena accennati. Endling: Extinction is Forever, da questo punto di vista, si limita a fornire le interazioni di base per poter classificare l’esperienza come videogioco ma non approfondisce mai nessuna meccanica in maniera profonda e non esplora i limiti del suo gameplay, mantenendosi saldo sull’impronta narrativa. Un piccolo, minuscolo, barlume di speranza arriva soltanto con le abilità che i nostri cuccioli potranno apprendere durante le incursioni con la mamma, inizialmente indifesi, impauriti e curiosi, i cuccioli di volpe impareranno, spesso a loro spese, a sopravvivere in un mondo ostile e grazie a questo piccolo escamotage, Endling: Extinction is Forever inserisce una piccola componente che ci permette di accedere a zone altrimenti inaccessibili sfruttando proprio le capacità dei piccoli che, grazie alla loro dimensione, potranno raggiungere luoghi altrimenti preclusi alla mamma.
La bellezza di un mondo che muore
Endling: Extinction is Forever dipinge l’esperienza di gioco attraverso uno stile visivo già abbastanza conosciuto, mescolando saggiamente giochi di luce interessanti con un taglio artistico semplice ma efficace. Il risultato in questo caso è spettacolare. Siamo lontani dal fotorealismo o da meraviglie grafiche ma, così come con il suo messaggio, Endling: Extinction is Forever riesce a raccontare il mondo di gioco con poche ma sagge pennellate capaci di dar vita ad un titolo vibrante e fluido. Anche la palette utilizzata per i colori rispecchia pienamente l’anima del titolo, difficilmente vedremo colori vivaci, simbolo di vita rigogliosa, Endling: Extinction is Forever è un titolo decadente, atterrito e consapevole del suo tragico epilogo e questa componente quasi blues viene comunicata anche attraverso un taglio artistico davvero particolare che, pur partendo da una base spesso abusata, riesce ad evolversi in qualcosa di più. Anche la gestione della telecamera, sempre fissa e non interattiva, riesce ad enfatizzare in maniera corretta le varie sezioni di gioco, il tutto incorniciato da un impianto sonoro ben assestato, cuore pulsante dell’esperienza che, in assenza di dialoghi, deve poter comunicare con il giocatore attraverso i suoi degli ambienti e degli esseri viventi che lo popolano. Durante la nostra analisi su Playstation 5, Endling: Extinction is Forever non ha presentato problemi tecnici di sorta, mantenendosi su un frame-rate di 60FPS senza alcun problema e inciampando soltanto in qualche animazione decisamente trascurabile.
In conclusione, Endling: Extinction is Forever è un titolo che porta con sé un messaggio importante, ogni fibra dell’opera è votata all’enfasi di quel messaggio. Dall’impronta narrativa al taglio artistico fino ad arrivare a qualche espediente di gameplay, Endling: Extinction is Forever è un grido di aiuto ed un monito nei confronti dell’essere umano. Forse troppo fatalista per i più ottimisti e decisamente pesante in termini di emozioni, Endling: Extinction is Forever non è un titolo da giocare a cuor leggero bensì un’opera da ascoltare, vivere e con la quale empatizzare il più possibile. Al netto di un gameplay mai veramente audace che non riesce ad approfondire le sue meccaniche in maniera significativa o comunque mai in maniera abbastanza varia, Endling: Extinction is Forever resta un titolo da esplorare, magari non sempre fino in fondo anche a causa del suo ritmo troppo spesso spezzato dalla meccanica giorno-notte che non abbiamo apprezzato particolarmente.
Versione testata: PlayStation 4
Versioni disponibili: Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One, PC Windows
La recensione in breve
Endling: Extinction is Forever porta con se un messaggio ambientale molto importante e non lo fa soltanto grazie alla sua marcata impronta narrativa ma anche grazie ad ogni singolo compomponente dell'opera. Quello di Endling: Extinction is Forever è un monito importante che parla del controverso rapporto tra la natura e l'uomo capace di distruggere interi ecosistemi senza alcun riguardo per la vita che lo circonda. L'impianto di gioco può risultare debole in alcuni punti e le meccaniche di gameplay vengono appena accennate e mai approfondite mentre la meccanica giorno-notte spezza terribilmente il ritmo di gioco. Nonostante qualche ombra in termini di gameplay, Endling: Extinction is Forever resta comunque un titolo da giocare e vivere.
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Voto Game-Experience