Ci siamo trovati a raccontarvi Eiyuden Chronicles: Hundred Heroes poco tempo fa, dopo cinque ore di gameplay in cui avevamo rivissuto sensazioni sopite causate da un inno d’amore al passato dei JRPG. Se ne sono succedute più di 70 di ore, per arrivare a questo articolo, e nonostante alcune incertezze la nostra esperienza è stata proprio un viaggio nel passato. Un ricordo di come e perché vent’anni fa eravamo totalmente rapiti da questo specifico tipo di esperienze ludiche. In questo connubio di emozioni e nostalgia si erge il titolo Rabbit & Bear come pilastro di un’esperienza che sarà sicuramente divisiva. Eiyuden Chroncicle: Hundred Heroes o lo si ama o lo si odia e vie di mezzo non ci saranno per via della sua natura ben radicata in una visione molto retrò di giochi di ruolo. Per quanto ci riguarda, lo abbiamo amato alla follia e del nostro personale viaggio vorremmo raccontarvi nella recensione di Eyuden Chronicle: Hundred Heroes.
Una narrativa d’altri tempi
Dal punto di vista narrativo Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes segue i canoni di genere: una storia legata ad intrighi politici, problemi socio-culturali tra razze diverse e una aristocrazia tiranna che vuole imporre il suo status. Dentro a queste dinamiche si annodano i classici cliché dell’eroe scelto dal popolo che grazie alle sue doti di altruismo e caparbietà supera gli ostacoli per il bene comune. Niente di eclatante ma comunque efficace. Il suo compito lo compie egregiamente e il giocatore segue senza intoppi l’incedere della storia. Proprio come in JRPG d’altri tempi, il build up della narrativa ci impiega un po’ di tempo a carburare, subisce un rallentamento nella parte centrale e si innalza nella parte finale.
Proprio nella parte narrativa del titolo c’è sicuramente da sottolineare uno dei due punti dolenti dell’esperienza: il protagonista. Purtroppo Nowa, questo il nome del protagonista, risulta essere sopraffatto dal carattere di altri comprimari che lo inombrano in diverse situazioni. Non siamo di fronte a un personaggio mal scritto, o a un personaggio con zero carattere, ma sicuramente a un persoaggio non così forte come ci si aspetterebbe dal protagonista di tale storia.
Un gameplay tra diorami e personaggi sbloccabili
Andando al fulcro dell’esperienza di gioco in Eiyuden Chroncile: Hundred Heroes, ovvero il gameplay, ritroviamo anche in questo caso diversi legami con il passato del genere di appartenenza. L’esplorazione si suddivide in mondo aperto creato da mappe di diverse regioni a diorama, città esplorabili in maniera simile a quanto accade in Octopath Traveler con nemici che sfruttano sempre l’esplorazione simile a quella delle città, con l’aggiunta, però, di qualche piccolo puzzle ambientale.
Per quanto riguarda il combattimento invece, gli scontri sono a turni e si svolgono tra sei personaggi controllati dall’utente contro un massimo di sei avversari controllati dalla CPU. Attacco base, difesa, lenti e oggetti sono le azioni eseguibili. Le lenti permettono di usare abilità fisiche che consumano SP e abilità magiche che consumano MP. Ci sono poi attacchi sinergici tra personaggi chiamati Combo Eroe che consumano anch’essi SP.
Livellare i personaggi, migliorare l’equipaggiamento, aprire i tesori e cercare oggetti rari, ogni elemento è fondamentale anche per non subire la pressione dei nemici che rimane costantemente alta negli scontri. Non parliamo di una difficoltà esorbitante, ma sicuramente siamo di fronte a un titolo non da prendere sottogamba o sottovalutare.
Oltre ai minigiochi (che non vi spoileriamo, perchè meritano davvero di essere scoperti con le loro gag e scene di intermezzo dedicate), gli elementi più impattanti a livello di gameplay rimangono la personalizzazione del castello e il reclutamento dei più di cento personaggi giocabili. Il castello, segue le dinamiche già viste in tutti i Suikoden: più si arruolano personaggi più si sbloccano nuove funzionalità (negozi, personalizzazione, abbellimenti, ecc.). I personaggi ovviamente seguono una serie di dinamiche legate sia alla narrativa che a dettagli unici. Reclutare un personaggio ce vuole trovare persone pù forti di lui, sconfiggendolo, reclutare un maestro portand in party un allievo,
Una grafica godibilissima
A livello grafico il gioco si presenta molto gradevole, nonostante una spigolosità molto evidente durante l’esplorazione delle sezioni più aperte. Il titolo non ha sicuramente il livello di un gioco ad alto budget e ciò si vede in diversi frangenti; allo stesso modo però, se si giudica la portata del titolo commisurata al budget, si capisce come il gioco sia assolutamente da elogiare. Anche a livello di animazioni, il gioco presenta un’ottima fluidità e un parco animazioni molto nutrito in termini di numero.
Da sottolineare vi è anche la presenza di alcune scelte molto peculiari. Gli scontri con i boss infatti, non solo presentano alcune dinamiche di gameplay peculiari chiamate “espedienti” che permettono di nascondersi dietro a ripari, attivare leve, usare artifici magici ecc. Ma in alcuni casi presentano dell scelte artistiche e grafiche diverse dalle normali battaglie. Alcuni boss particolari presentano una coreografia da picchiaduro, ad esempio dove una sorta di duello di spada viene condotto con attacchi e controattacchi come azioni. In questo caso la telecamera cambia e le inquadrature sono più dinamiche. In altri casi invece, addirittura troviamo dei boss in stile più complesso, quasi più simile ai nemici della serie Persona. Insomma, le sorprese non mancano e le scelte di design sono presenti e molto affascinanti. Di livello assoluto anche la colonna sonora, che è ricca di brani memorabili, uno su tutti quello dedicato a Yaarnaan. Ottima la localizzazione.
Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è un inno d’amore ai vecchi JRPG. Una narrativa gestita sapientemente e l’innesto di una serie di elementi di gameplay azzeccattisimi ci ricordano perchè tanti anni fa questo era considerato lo standard d’eccellenza di un genere intramontabile, in grado di far innamorare giocatori a ogni latitudine del globo. Non siamo però davanti a un gioco perfetto. Alcuni inciampi tecnici nelle mappe aperte e sopratutto la caratterizzazione del protagonista Nowa, avrebbero potuto essere migliori. Detto questo, ci sentiamo di consigliare questo titolo senza pensarci due volte, anche solo per rituffarsi in un nostalgico viaggio nel passato.
La recensione in breve
Se amate i JRPG vecchia scuola, non potete mancare l'occasione di giocare Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes anche solo per tuffarvi nel passato e ricordarvi perchè avete iniziato ad amare questo genere di videogiochi.
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Voto Game-eXperience