La società è al collasso, a Londra le sommosse popolari sono all’ordine dei giorno ed una società paramilitare ha preso il controllo della città mettendo a repentaglio le vite di cittadini innocenti: è in questo contesto che si muove il DedSec intento a cambiare la situazione politica e sociale del Regno Unito ed è in questo contesto che prendono vita le vicende del nuovo Watch Dogs: Legion, nuovo capitolo della saga di Ubisoft stavolta privo di alcun tipo di numerazione data la volontà del team di sviluppo di differenziarsi sotto molteplici punti di vista dai precedenti episodi del franchise. In quel di Los Angeles abbiamo messo mano ad una corposa build di 45 minuti del gioco e possiamo riportarvi quelle che sono state le nostre impressioni.
Le vicende sono ambientate in un’ipotetica Londra post-brexit dove l’avanzamento tecnologico ha portato ad un improvviso aumento del tasso di disoccupazione, il che ha chiaramente generato malessere, povertà e proteste da parte dei cittadini abbandonati dal governo. La politica, per poter reprimere tale situazione, ha dato poteri speciali ad un’associazione paramilitare di nome Albion la quale tramite l’uso delle armi da fuoco e di sistemi di monitoraggio come il ctOS (il sistema di sorveglianza presente già nei due capitoli precedenti). In nome della libertà dei cittadini il DedSec, il collettivo di hacker dietro anche agli eventi dei precedenti capitoli, decide di radunare i londinesi per farli combattere per una causa comune e scatenare una rivolta che possa mettere fine alla tirannia dell’Albion. Il fulcro di Legion consta proprio nel sottotitolo del gioco: a differenza dei primi due Watch Dogs dove vi era uno ed un solo protagonista per gioco, con la sua storia, la sua missione ed i suoi ideali, in questo titolo la legione di hacker ribelli sarà composta da differenti personaggi controllabili direttamente dal giocatore, ognuno con le sue caratteristiche, la sua personalità ed il suo aspetto. Quando il gioco è stato annunciato abbiamo temuto che il non avere un punto fisso nella narrazione della trama come un singolo protagonista potesse rappresentare una limitazione nello sviluppo della narrazione: il team di sviluppo ha voluto rassicurarci in merito a questo aspetto mostrando una stessa cutscene del gioco con ben quattro protagonisti: a seconda della personalità del personaggio selezionato la cutscene mostrava un atteggiamento differente nel modo di sedersi, nel gergo utilizzato, nel tono della voce facendo in modo che ogni personaggio possa essere unico e diverso da tutti gli altri, dando più senso di realismo al gioco. Ma chi può essere reclutato all’interno di Watch Dogs? L’idea alla base di Legion nasce da una caratteristica presente già nei vecchi Watch Dogs dove era possibile profilare la quasi totalità dei cittadini di Chicago e Los Angeles ed ottenere informazioni quali nome, cognome e professione, ma tali informazioni erano prettamente fini a sé stesse. Sviluppando le idee alla base di Watch Dogs: Legion gli sviluppatori si sono chiesti cosa avrebbe voluto dire permettere al giocatore di indagare sul passato degli NPC profilati e sfruttarlo a proprio vantaggio per convincerli a simpatizzare per il DedSec e servirsi delle loro abilità per il raggiungimento di un obiettivo comune: una scelta che chiaramente ha richiesto un enorme lavoro di realizzazione dei vari NPC dato che potenzialmente ciascuno di essi sarà recrutabile ed utilizzabile.
Una volta arruolato ed aggiunto al proprio team, potremo decidere quale dei personaggi selezionare e passare da uno all’altro (con qualche limitazione): ciascuno di essi possiede una di tre classi ed una serie di bonus e malus legati a caratteristiche fisiche del personaggio oppure al suo passato. Scambiare il personaggio attivo permette al giocatore di accedere ad un differente arsenale tattico in modo da affrontare le situazioni in maniera differente a seconda della classe di appartenenza dell’avatar fra le tre disponibili, ovvero l’infiltrator (esperto di armi da fuoco e maggiormente corazzato) l’infiltrator (maestro dell’azione stealth e del combattimento a mani nude) e l’hacker (un vero asso dell’informatica capace di violare qualsiasi sistema di sicurezza informatico.
Una volta iniziata la demo ho notato enormi somiglianze con le mie reminiscenze dei capitoli precedenti: chi ha giocato i due titoli precedenti non si troverà particolarmente spaesato dal nuovo titolo dato che sotto alcuni aspetti come lo shooting ed i movimenti del personaggio gli sviluppatori hanno attinto a piene mani dalla serie, ma è nelle abilità messe a disposizione per ciascuna classe e soprattutto nel sistema di hacking che il gioco ha fatto diversi passi avanti: quest’ultimo in particolare, da quello che abbiamo potuto vedere, permette una maggior varietà di interazione con lo scenario, sia inserendo molti più elementi con i quali relazionarsi sia offrendo per ogni elemento un maggior ventaglio di azioni che il nostro dispositivo permetterà di fare, dandoci la possibilità di adottare soluzioni sempre diverse a seconda del pericolo che si pone fra noi e l’obiettivo. In questo capitolo ragionare velocemente, adattarsi, capire quando caricare il nemico e quando invece nascondersi o scappare diventa un elemento rilevante dato che approcciarsi con una tattica da trial and error è assolutamente inefficace e controproducente: caratteristica di Watch Dogs: Legion è infatti la permadeath per ognuno degli agenti reclutati che una volta morti sono da considerarsi persi e con essa tutta l’esperienza accumulata su di essi. La prova si è dimostrata estremamente divertente sotto diversi profili, in primis quello puramente ludico: affrontare uno dei palazzi di Scotland Yard in mano all’Albion o in una zona controllata dalla criminalità organizzata con la mole di scelte e strategie messe a disposizione ci è parso essere un buon espediente per intrattenere adeguatamente il giocatore nella sua lotta verso la libertà. Secondariamente perché, benché il titolo mostri il volto di un periodo oscuro per la città di Londra, caratterizzato da una forte repressione della cittadinanza, in Watch Dogs: Legion riescono a trovare spazio elementi molto più scanzonati che sdrammatizzano le tetre ambientazioni di alcune parti della città.
I difetti che abbiamo riscontrato nella prova sono stati diversi, molti sono relativi a bug e glitch di varia natura che però sono assolutamente perdonabili all’interno di una build tratta da una pre-alpha. Il sistema di guida ci ha ricordato lo stesso visto già nei precedenti Watch Dogs, aspetto che non costituisce un punto a suo favore dato che la serie era stata fortemente criticata sotto questo aspetto: la difficoltà soprattutto a maneggiare il proprio veicolo in curva e nonostante il sottoscritto non sia particolarmente ferrato nei giochi di guida, è una cosa che nella mia ignoranza sono riuscito a notare anche io.