Con l’uscita di Gears fo War 2, quando chiesero a Cliff B le regole d’oro per un grande sequel lui rispose “Bigger, Better e More Badass”. Queste tre parole, letteralmente “più grande, migliore e più cazzuto” sono state negli anni seguite da decine di software house nella produzione dei seguiti di altri franchise di successo, con risultati più o meno altalenanti. Se c’è però un brand che ha preso questo concetto e ne ha fatto una propria bandiera è proprio Borderlands, e dopo aver provato con mano questo terzo imminente capitolo ne siamo ancora più convinti. Borderlands 3 è un pugno nello stomaco di colori, esplosioni, follie, tutte concentrate in uno schermo e sparate in faccia al giocatore senza troppi problemi. Pronti a dare nuovamente caccia alla Cripta?
A primo impatto, Borderlands 3 non sempre differire molto dai precedenti capitoli, soprattutto nel gameplay e nel suo peculiare comparto artistico. La prima novità è legata a doppio filo alla trama, con l’avvento della setta dei Figli della Cripta, guidata dai terrificanti gemelli Calypso. La loro minaccia è su scala galattica, quindi i nostri quattro eroi dovranno viaggiare di pianeta in pianeta per poterli contrastare- In Borderlands 3 si potrà quindi viaggiare tra altri due diversi pianeti, oltre al già conosciuto Pandora. Uno dei nuovi pianeti, Eden-6, è completamente diverso da tutti quelli visti finora, trattandosi di un ecosistema lussureggiante e ricco di vita più o meno ostile, che aggiunge finalmente ulteriore varietà nelle ambientazioni. Il viaggiare tra diversi pianeti sarà sicuramente ricco di pericoli ed offrirà ai giocatori le classiche valanghe di loot e scontri a fuoco che tanto appassionano i fan della serie.
Sono state aggiunte nuove funzioni social, data la natura strettamente cooperativa di Borderlands 3. Avremo la possibilità di vendere e acquistare armi e oggetti tramite un mercato globale anche se saremo offline; si potrà condividere il loot con un annuncio semplicemente inoltrandolo via inbox e ritorna anche la modalità cooperativa in split screen. Per quanto riguarda il cacciatore della Cripta, in questa demo era a disposizione Moze, una giovane cacciatrice in grado di evocare un mech pilotabile in battaglia con tre specializzazioni differenti, incentrate sui danni ad area, la difesa reattiva e il danno. Un personaggio estremamente interessante e dall’alto potenziale esplosivo, che si integra alla perfezione con il resto del team, le cui sinergie sono fondamentali per la sopravvivenza delle missioni.
A proposito del gunplay, pad alla mano Borderlands 3 a primo impatto e’ come se il tempo si fosse fermato e il 2012 non fosse mai fimito. Controlli, feeling con le armi, danni ambientali, tutto è esattamente come ce lo ricordavamo. In realtà, dopo i primi minuti si iniziano a percepire già le differenze. Gearbox ha decisamente puntato sull’acceleratore con questo nuovo capitolo, dove tutto sempre incredibilmente più veloce e dinamico. Gli stessi nemici hanno ora ancora più pattern d’attacco e sono in grado di sfoggiare un arsenale davvero invidiabile. Tornano alla grande tutte le tipologie di armi già viste nei precedenti episodi, con qualche succosa aggiunta e migliori.
Borderlands e’ sopratutto stile, e qui ne vedrete a tonnellate. Nel livello che abbiamo affrontato dovevamo combattere contro uno dei numerosi miniboss che infesteranno il gioco, e la sua intera roccaforte era una gigantesca discoteca electro-new wave dove luci, neon e onde sonore si mischiavano ai proiettili e le esplosioni, e questo e’ solamente una parte di quello che ci aspetta nell’avventura finale. Non mancheranno ovviamente le solite ed assurde citazioni fuori di testa (già nella demo ne abbiamo colte a bizzeffe) e ritorneranno alcuni personaggi iconici, come Lilith e l’adorabile Tiny Tina. Borderlands 3 arriverà su tutte le piattaforme il 13 settembre 2019. MORE EXPLOSIONS NOW.